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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 14 febbraio 2015, 21:10 
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Cita:
Tornando all'ostruzione la risoluzione è data dall'anello più esterno dello specchio,


Mah,Pering, che io sappia la risoluzione è data dal diametro e dalla lunghezza d'onda , ovviamente nell'ipotesi di ottiche ben lavorate, e parzialmente dipende anche dal tipo di oggetto osservato,migliorando oltre il limite teorico in caso di oggetti ad elevato contrasto (come righe nere su sfondo bianco), altrimenti non si spiegherebbe l'osservazione della divisione di Cassini o dello spazio intergranulare sulla fotosfera solare con un 10 cm.

Cita:
Se si vuole analizzare la cosa dal punto di vista tecnico, e lo si è fatto molte volte, si deve considerare il contrasto e non soltanto la risoluzione. Poi non si sta trattando di fotografia, mi pare, ma delle pure caratteristiche dell'ottica. Quindi il diametro da solo non basta

In effetti anche Fabio ha ragione, solo che il contrasto da considerare, anche ai fini della risoluzione, non è quello del telescopio (ostruzione) ma quello dell'oggetto osservato, come dicevo in precedenza.

Per quanto riguarda i grafici postati da Pering, concordano con la mia esperienza nelle osservazioni e riprese planetarie in IR.

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Fulvio Mete
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MessaggioInviato: sabato 14 febbraio 2015, 22:22 
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fabio_bocci ha scritto:
Quella non è una formula, è al massimo un promemoria

è una formula che ha un suo fondamento ma che è rigorosamente valida solo in condizioni nelle quali l'ostruzione è l'unico fattore che conta. In pratica ve ne sono molti altri di cui tenere conto e quindi il "D-d" finisce per essere una formula spannometrica che patisce sostanziose eccezioni.

Cita:
Solo per dire che la formuletta non me la sono inventata io: http://www.trekportal.it/coelestis/arch ... 41210.html

certamente no, ma magari è utile riportare un riferimento più autorevole di cui consiglio caldamente la lettura, sono due articoli apparsi nel 1993 su Sky&Telescope. Suiter ha ripreso questa formula anche nel suo libro sullo star testing.


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MessaggioInviato: sabato 14 febbraio 2015, 22:36 
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Raf584 ha scritto:
è una formula che ha un suo fondamento ma che è rigorosamente valida solo in condizioni nelle quali l'ostruzione è l'unico fattore che conta.

Scusa, non è per polemica, tanto la pensiamo nello stesso modo, ma questa è al massimo una tautologia. Perchè allora bisogna definire quali sono le condizioni in cui l'ostruzione è l'unico fattore che conta. Ed allora la formula a cosa serve se si sa già il risultato?

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MessaggioInviato: sabato 14 febbraio 2015, 22:55 
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Il trasferimento del contrasto, da cui è ricavata la formula, è costituito dai contributi (stacking) di tutti i fattori che lo determinano, uno dei quali è l'ostruzione. Quindi la formula è valida quando si trascurano tutti i fattori tranne l'ostruzione (cioè quando l'unica differenza tra gli strumenti che si stanno confrontando è costituita dalla presenza del secondario). Nell'articolo che ho citato l'autore sviluppa formule analoghe per tenere conto degli altri contributi alla MTF, che non possono essere ignorati, e quindi in pratica è appunto una formula approssimativa, qualche volta è ottimistica, qualche volta è pessimistica, ciascuno ne fa l'uso (o l'abuso) che vuole.

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MessaggioInviato: domenica 15 febbraio 2015, 9:54 
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Propongo un esperimento:
Fotografiamo un oggetto con un tele a nostra disposizione, poi mettiamo un cartoncino a simulare una ostruzione più grande e analizziamo l'effetto.
L'esperimento andrà condotto per stelle doppie, luna, e Giove.


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E' già stato fatto :wink:
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MessaggioInviato: domenica 15 febbraio 2015, 21:29 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
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Località: Roma
Cita:
Propongo un esperimento:
Fotografiamo un oggetto con un tele a nostra disposizione, poi mettiamo un cartoncino a simulare una ostruzione più grande e analizziamo l'effetto.
L'esperimento andrà condotto per stelle doppie, luna, e Giove.


Cita:
E' già stato fatto :wink:
viewtopic.php?f=3&t=90120&hilit=Reali+effetti+dell%27ostruzione


La prova di Renato C è senza dubbio intelligente, interessante e ben fatta, tuttavia io la rifarei:

1- con una camera CCD, in modo da verificare l'andamento della centrica stellare nelle stelle ed il contrasto delle immagini negli oggetti estesi (per principio diffido delle osservazioni visuali nei test).

2- Con filtri a banda larga e stretta in modo da simulare l'andamento nelle varie zone dello spettro visibile nell'UV e nell'IR vicini per i vari livelli di ostruzione.

3- tenendo conto, oltre che del seeing, anche della rifrazione atmosferica che incide pesantemente sulle immagini stellari e sul contrasto degli oggetti estesi, eventualmente scegliendo, nei limiti del possibile, oggetti con la stessa altezza sull'orizzonte e per altezze diverse.

4- tenendo conto , per quanto possibile, del livello di contrasto dell'oggetto o dei particolari dell'oggetto osservato che comunque incide sulle misurazioni.

Sicuramente non è un lavoro facile, ma sarebbe anche quantitativo ed analizzabile.

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