Cita:
Caro Fulvio,
figurati se io mi sentirei all'altezza di fronteggiare una tua affermazione (tra l'altro ho letto e riletto la tua bellissima monografia sui telescopi). Però, se è sicuramente vero che con un rifra acro astrofoto a colori è meglio non farne, d'altro canto ho trovato alcune foto scattate con l'acro Meade LXD 75 da 150 mm, naturalmente in B/N che nell'insieme non mi sembrano proprio male. Ecco il link:
http://www.astrotrezzi.it/?p=4622 Certo bisogna accontentarsi.
Ciao carissimo e auguri.
Carissimo, ti ringrazio degli auguri, che ricambio.
Forse occorre sgombrare il campo da un equivoco di fondo: non è tanto la cromatica ad essere dannosa nei rifrattori acro, quanto lo sferocromatismo, ovvero l'aberrazione sferica legata alla lunghezza d'onda.Negli acro blasonati, come alcuni Zeiss, la cromatica è presente, ma le immagini sono incise anche ad alti ingrandimenti, tant 'è che con un filtro appropriato si ottiene quasi un'immagine da apo.
Ben diverso è il discorso su rifrattori commerciali, anche se alcuni di questi (ormai tutti cinesi) su comportano abbastanza bene, come quello da te citato.
Io possiedo una pletora di rifrattori acro, quasi tutti accuratamente selezionati che uso anche per alcuni miei spettroscopi ma che tuttavia faccio lavorare in monocromatico, dove l'aberrazione cromatica è assente.
Qualche tempo fa acquistai per una cifra ridicola (60 €) un Antares 100/500 che non possiede un filo di sferocromatismo, come si può osservare dall'immagine di prova allegata (20 frames da 15 sec), ottenuta con un filtro UHC, mentre in tricromia la cromatica è avvertibile, anche per il rapporto forzato.
Concludendo,a mio avviso usare un ottimo acro in imaging è possibile, a patto di usarlo in luce monocromatica a date lunghezze d'onda (Filtri UHC, OIII, Ha): non altrettanto può dirsi nell'imaging in tricromia, nel quale l'allargamento e la colorazione blu delle immagini stellari producono effetti non accettabili.