1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Autoguida Starlight Lodestar
MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2014, 14:40 
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Iscritto il: lunedì 20 maggio 2013, 11:41
Messaggi: 350
Località: Viterbo
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Personalmente uso entrambe da diversi anni e non ho mai avuto problemi...
a parte il maledetto cavo proprietario della Lodestar (ora finalmente sostituito nella versione X2) che si rompe con una facilità impressionante...
tuttavia se si ha collegato il pc alla montatura se ne può fare a meno guidando con i driver Ascom (io attualmente uso quelli Avalon),
Tornando alle impressioni la sensibilità della Lodestar mi ha permesso di trovare stelle di guida nelle condizioni più impossibili anche guidando a f20.
Dal treno ottico posteriore porto il suo cavo usb fino ad entrare nell'asse polare e da li lo porto ad un hub...quindi penso siano almeno tre metri se non di più e non ha mai perso un colpo.

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Celestron C11 HD,Skywatcher 80ED,Avalon M-Uno,CCD Starlight Xpress H694,EOS350D
sito: www.alessandrofalesiedi.com


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 Oggetto del messaggio: Re: Autoguida Starlight Lodestar
MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2014, 15:46 
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Iscritto il: sabato 12 aprile 2008, 15:38
Messaggi: 2561
Località: Tradate (VA)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
eros ha scritto:
Da quello che so io, i ccd interlacciati fanno l'esposizione di tutte le linee contemporaneamente, poi vengono scaricate pari e dispari in successione. Quindi nessuna penalizzazione in fatto di sensibilità.

Da test che avevo fatto tempo fa (vado a memoria, non giuro su quanto scritto di seguito), e di cui avevo riportato in un vecchio post che non trovo (penso fosse di Carlo.Martinelli), la Lodestar v1 fa T/2 di posa per le righe pari, scarica, e poi T/2 di posa per le dispari, e infine scarica, ma solo per T<1 s. Sopra invece no, e quindi sopra non perde in sensibilità. In ogni caso anche con T/2 è immensamente più sensibile rispetto ad altre camere più economiche.
Lorenzo

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Sito: http://astrosurf.com/comolli/


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 Oggetto del messaggio: Re: Autoguida Starlight Lodestar
MessaggioInviato: mercoledì 17 settembre 2014, 15:38 
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Iscritto il: martedì 16 settembre 2014, 10:48
Messaggi: 10
Località: Peruga
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Grazie Lorenzo , ma il tuo sito, se capisco bene, riporta delle tue opinioni personali ed una tabella anche quella, mi pare, compilata da te: non mi sorprende che la Lodestar sia superiore alle camere tipo web a 8 o 12 bit.
Da statistico matematico (http://www.stat.unipg.it//forcina/English.html) ho qualche competenza su come misurare il rapporto S/R e l'errore di lettora e so, per esperimenti fatti personalmente, che quando dichiarato dai produttori non è molto attendibile. Inoltre "sensibilità" è un termine ambiguo perchè la si può aumentare arbitrariamente variando il fattore di amplificazione (gain).
Riguardo alla focale del telescopio guida, anche questo è un problema che ha una soluzione matematica ben precisa che dipende (a parità di altre circostanze) dalle focali e dalla dimensione dei pixel di telescopi e camere di ripresa e guida.


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 Oggetto del messaggio: Re: Autoguida Starlight Lodestar
MessaggioInviato: mercoledì 17 settembre 2014, 20:15 
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Iscritto il: sabato 12 aprile 2008, 15:38
Messaggi: 2561
Località: Tradate (VA)
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Antonio, rispetto il tuo lavoro da statistico, ma capirai anche che non servono tanti conti per capire la sensibilità di una camera che mostra decine di stelle di guida quando un'altra non ne mostra alcuna, a parità di strumento. In quel senso si intende sensibilità, non certo il gain della camera.
Comunque, hai la mia disponibilità se vuoi visionare e fare conti sui fits delle immagini riportate qui: http://www.astrosurf.com/comolli/strum33.htm

Ciao,
Lorenzo

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 Oggetto del messaggio: Re: Autoguida Starlight Lodestar
MessaggioInviato: mercoledì 17 settembre 2014, 21:38 
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Iscritto il: domenica 23 maggio 2010, 20:39
Messaggi: 122
Località: Verona
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Mi associo agli amici di Sormano , che saluto, confermando in pieno quanto scrivono.
La uso da tre anni gestita da Maxim dl e zero problemi , cavo da 6metri e Win XP. Ci sono sempre almeno 5-6 stelle di guida con pose inferiori al secondo.
Se la stella lo permette puoi guidare con meno di 1/10 di sec con 5 controlli al sec.
E facilissima la calibrazione che supera immediatamente l'orientamento della camera.

Luciano Lai

http://obs560.interfree.it/


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 Oggetto del messaggio: Re: Autoguida Starlight Lodestar
MessaggioInviato: mercoledì 17 settembre 2014, 22:11 
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Iscritto il: martedì 16 settembre 2014, 10:48
Messaggi: 10
Località: Peruga
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Lorenzo, anche io rispetto le tue competenze, ma non sono d'accordo che "non servono tanti conti"; a proposito, per chi fosse interessato, qui c'è una descrizione ragionata della procedura (che è solo un raffinamento di quella descritta nel libro di Berry & Burnell "Image processing"): http://www.stat.unipg.it/forcina/download/gain.pdf.
Non posseggo una lodestar e quindi non sono in grado di testarla ma non mi sorptende che sia superiore alla vecchia H5 oltre che a molte webcam. Anche io sono soddisfatto della Atik 16ic che è enormemente superiore alla camerina guida che la StarlightX produceva 7-8 anni fa e di cui ho dimenticato il nome.
Perdona l'arroganza, ma non sono neppure d'accordo con quanto dici in un tuo articolo sul fatto che la metodologia descritta da C. Buil (che pure rispetto molto per altri versi) sia la metodologia standard da usare per misurare read out noise e gain.


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 Oggetto del messaggio: Re: Autoguida Starlight Lodestar
MessaggioInviato: mercoledì 17 settembre 2014, 22:50 
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Iscritto il: sabato 12 aprile 2008, 15:38
Messaggi: 2561
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antonio forcina ha scritto:
ma non sono d'accordo che "non servono tanti conti";
Quando le differenze sono macroscopiche, non servono conti, come nel mio esempio da cui hai estratto le mie parole. Se vogliamo confrontare camere simili, certo che si.

antonio forcina ha scritto:
a proposito, per chi fosse interessato, qui c'è una descrizione ragionata della procedura
Interessante anche se molto "teorica". Un esempio applicato a immagini reali aiuterebbe a capire, ce l'hai? (tipo Buil)

antonio forcina ha scritto:
Non posseggo una lodestar e quindi non sono in grado di testarla ma non mi sorptende che sia superiore alla vecchia H5
Veramente dal mio test si vede che sono praticamente identiche. E' anche scritto nelle conclusioni dell'articolo.

antonio forcina ha scritto:
sono soddisfatto della Atik 16ic
Questo mi sembra un buon motivo per non cambiare! :D

antonio forcina ha scritto:
Perdona l'arroganza, ma non sono neppure d'accordo con quanto dici in un tuo articolo sul fatto che la metodologia descritta da C. Buil (che pure rispetto molto per altri versi) sia la metodologia standard da usare per misurare read out noise e gain.
Non vedo arroganza, questo genere di confronti sono per me estremamente interessanti e utili. Soprattutto quando si mettono in discussione cose apparentemente assodate.
Per quale ragione dici che la tecnica Buil non va bene? (che in realtà non è sua, solo che lui l'ha spiegata facilmente per essere applicata in iris e l'ha applicata su molti sensori)
Come la modificheresti?

Ciao,
Lorenzo

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 Oggetto del messaggio: Re: Autoguida Starlight Lodestar
MessaggioInviato: giovedì 18 settembre 2014, 7:31 
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Lorenzo, grazie del consiglio e hai ragione, avevo sfogliato il tuo confronto in modo frettoloso.
Anche Buil l'ho sfogliato un pò rapidamente e tutto il suo procedimento, senza una teoria sottostante, per me appare una ricetta di cucina + che una metodologia. Già quando sento dire che una immagine è "chiaramente più rumorosa" mi si accende una lucetta rossa. Nel libro che ho citato si spega chiaramente la nozione (statistica) di "rumore" che va riferito ai SOLI disturbi random e non confuso (come si fa spesso fra astrofili) con l'insieme degli altri disturbi. Se capisco bene, lui confronta i due istogrammi di un bias nelle due camere e non la differenza di due bias; per inciso, con Iris non è immediato (come in AstroArt) calcolare le statistiche della differenza di due immagini.
In questa noticina molto + pratica con E. Perenich spieghiamo come quantificare l'entità del rumore e quella degli altri disturbi: http://www.stat.unipg.it/forcina/downlo ... %20CCD.pdf Ci sono poi altri 2 problemi: (i) nei sensori RGB una analisi seria richiederebbe di separare i 3 canali (si può fare con Nebulosity), (ii) non è detto che le DSLR non producano dei veri RAW senza qualche pre-elaborazione.


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 Oggetto del messaggio: Re: Autoguida Starlight Lodestar
MessaggioInviato: giovedì 18 settembre 2014, 16:52 
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Ciao Antonio,
grazie per l'ulteriore documento, molto interessante e ben fatto. Gli esempi applicati sono di grande utilità alla comprensione.

antonio forcina ha scritto:
Anche Buil l'ho sfogliato un pò rapidamente e tutto il suo procedimento, senza una teoria sottostante, per me appare una ricetta di cucina + che una metodologia.
Probabilmente non era sua intenzione spiegare la teoria sottostante agli astrofili, ma solo fornirgli una metodologia, che a mio modesto avviso appare corretta formalmente e del tutto corrispondente a quella che descrivi nel documento a pag. 5-6.

antonio forcina ha scritto:
Se capisco bene, lui confronta i due istogrammi di un bias nelle due camere e non la differenza di due bias;
Non ricordo cosa scrive, ma quello che per me è importante è che io nei calcoli del guadagno faccio sempre la differenza di coppie di immagini (sia flat che bias). Per l'analisi uso uno script in linguaggio Matlab.

antonio forcina ha scritto:
Ci sono poi altri 2 problemi: (i) nei sensori RGB una analisi seria richiederebbe di separare i 3 canali (si può fare con Nebulosity),
Certamente è così che bisogna fare (e come faccio anch'io, che analizzo solo il canale G).

antonio forcina ha scritto:
(ii) non è detto che le DSLR non producano dei veri RAW senza qualche pre-elaborazione.
E' certo che fanno qualche pre-elaborazione! Chi più e chi meno.
Canon fa veramente poco, ovvero:
-aggiunta di un offset pari a 1/8 del fondo scala (es. su camere 14 bit è 2048 ADU)
-rimozione del banding orizzontale (e verticale) utilizzando la mediana dei pixel nascosti nella cornice
Nikon fa molto di peggio:
-non aggiunge offset, anzi pone la media a 0, tagliando il piede dell'istogramma. La cosa è talmente sbagliata che è evidente che lo fa solo per un motivo: per impedire la misura corretta del rumore del sensore, che quindi risulta sottostimato, migliorando nettamente i benchmark della gamma dinamica che tanto interessa ai fotografi naturalisti.
-fa riduzione del rumore con algoritmi ignoti
-comprime la gamma dinamica degli alti ADU, codificandola con una LUT e minor numero di bit totali

Ciao,
Lorenzo

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MessaggioInviato: giovedì 18 settembre 2014, 18:44 
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Lorenzo, grazie dei chiarimenti; anche io scrivo quasi tutto il mio software (statistico) in MatLab. Come astrofilo sei molto più esperto di me, ma se qualche volta posso essere utile sul terreno + statistico, sarei lieto di collaborare.


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