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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Diagonali, prova comparativa
MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2014, 20:03 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16149
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Raf584 ha scritto:
Prism diagonal can have appreciable effect on chromatic correction of small, fast apochromats, which depends on the optimum arrangement of spherochromatic curves. Whether the effect will be beneficial or detrimental depends, again, on the systems inherent state of correction.

Forse è per questo che sul Nano i prismi da me provati non rendono come un specchio.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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 Oggetto del messaggio: Re: Diagonali, prova comparativa
MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2014, 20:19 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
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Sicuramente, e di certo lo stesso prisma darebbe risultati diversi con obiettivi diversi a parità di f/... stando a quanto scrive Vladimir la correzione di progetto dell'obiettivo sembrerebbe fare la differenza.

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 Oggetto del messaggio: Re: Diagonali, prova comparativa
MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2014, 21:06 
Raf584 ha scritto:
... si, sarebbe interessante completare la prova coi vari diagonali dielettrici cinesi che girano in Europa con vari marchi, ma si sa, gli americani tendono a volare alto quando fanno queste comparazioni.

Come già detto nel mio precedente post queste comparazioni visuali dal lato ottico sono soggettive, quindi rispettabili, ma hanno valore esclusivamente indicativo, non documentale, come lo stesso autore del test afferma.
Mentre dal lato meccanico ciascun utente può ricavare dati certi in base alle sue conoscenze meccanico-metallurgiche e alla spicciola strumentazione di cui può dotarsi (calibro, micrometro, comparatore ecc.) e quindi farsi un'opinione obiettiva della bontà progettuale e costruttiva dei diagonali in esame, per quanto concerne invece il lato ottico se ci si vuole fare un'idea obiettiva, e non soggettiva della loro qualità, che non sia inficiata da considerazioni, convinzioni e condizionamenti personali, allora ci si deve affidare esclusivamente ad esami strumentali, vale a dire ad una comparazione degli stessi al banco ottico.
Questo naturalmente non è immediato e di facile realizzazione per nessuno, quindi ci si deve affidare quasi sempre al buon nome e alle garanzie di affidabilità del costruttore. La qualità ha un prezzo minimo, e questo già ci fornisce indicazioni utili.
Sulla base della mia esperienza, ma altri possono averne di diverse :please:, un diagonale dielettrico appena serio non può costare meno di 100 €. Al di sopra di questa cifra la qualità ottico-meccanica è praticamente livellata.


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 Oggetto del messaggio: Re: R: Diagonali, prova comparativa
MessaggioInviato: domenica 14 settembre 2014, 22:07 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
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Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Mah, in parte sono d'accordo e in parte no. Se le prestazioni di un prisma dipendono dall'obiettivo del rifrattore nessun test di laboratorio potrà dare un responso su ciò che si vedrà all'oculare con tutte le possibili combinazioni tra i due, è necessario verificare a occhio caso per caso. Del resto per constatare che un prisma genera aberrazione cromatica non è necessario portarlo in laboratorio, basta guardarci dentro e constatare di persona, ormai lo hanno fatto in tanti. I test sul banco ottico possono servire più che altro come verifica delle caratteristiche dichiarate dai fabbricanti ma non possono comunque essere esaustivi e vanno necessariamente completati coi test sul campo. Tanto per fare un esempio, anni fa Sky&Telescope pubblicò un bel test su un certo numero di oculari commerciali mettendoli appunto sul banco ottico e misurando le caratteristiche dichiarate: campo apparente, focale, ecc. (e ne vennero fuori delle belle...), però poi per poter poter dare un giudizio su ciascuno gli autori del test osservarono la Luna e Saturno perché nessuna prova di laboratorio può predire esattamente il comportamento di un oculare nell'osservazione del cielo.

Nel caso dei diagonali a specchio si può certamente misurare la riflettività e l'accuratezza di lavorazione della superficie, e in questo modo si può avere un riscontro rispetto ai dati di fabbrica, sui prismi la vedo più difficile perché non mi risulta che i vari brands dichiarino qualcosa in proposito.

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 Oggetto del messaggio: Re: Diagonali, prova comparativa
MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2014, 13:48 
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Iscritto il: mercoledì 25 agosto 2010, 17:32
Messaggi: 567
Ho letto con interesse la comparativa, anche perché stavo appunto meditando l'acquisto di un diagonale, precisamente il Baader T2.
Però francamente non mi sono tolto il dubbio tra quale preferire, il prisma o lo specchio.
Io dovrei usarlo principalmente con un C9.25 per osservazione sia planetaria che del fondo cielo, occasionalmente col rifrattore Scopos 66/400.
Alla luce del test, cosa mi conviene fare? Prisma o specchio? :?


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 Oggetto del messaggio: Re: R: Diagonali, prova comparativa
MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2014, 16:13 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
Messaggi: 931
Località: Mediolanum
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Secondo me col prisma non sbagli. Indipendentemente da quello che c'è scritto nel test, se non hai bisogno dei filetti T2 ti consiglio il Takahashi da 31.8, come prestazioni è quasi indistinguibile dal Baader-Zeiss e costa la metà. Altrimenti vai col Baader T2 "vulgaris", ne ho avuti un paio ed erano ottimi entrambi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Diagonali, prova comparativa
MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2014, 18:49 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
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Che i diagonali a prisma possano avere un effetto a volte benefico sul cromatismo residuo dei rifrattori l'ho sentito dire diverse volte. Personalmente però non l'ho mai riscontrato. Oltre a dei discorsi fatti da soggetti più o meno esperti dell'ottica però non ho mai visto una dimostrazione fisica convincente di questo fenomeno.

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 Oggetto del messaggio: Re: Diagonali, prova comparativa
MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2014, 19:04 
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Iscritto il: martedì 3 gennaio 2012, 5:56
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Infatti Fabio, spesso e volentieri è persino il contrario. Quello che conta, specialmente per i rifrattoristi, è il controllo dello scattering che nel prisma è solitamente migliore, mentre per quanto al cromatismo eventualmente indotto o sottratto interessa poco in quanto ciò che conta in un apocromatico è la correzione dello sferocromatismo più che la totale assenza di cromatismo.

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Strehl number for my Tec is engraved on the internal rim of the first diffraction ring

Osservo con:

Rifrattore TEC140 APO su T-REX e treppiede Zeiss / EQ6-R
Zeiss Silvarem 6x30, Konus Japan 10x42, Fujinon 16x70
Lunt sl35hsa
ES 18mm 82°, Baader GO 5mm, Ortho UO 4mm, Ethos SX 4,7mm 110°, Swarovski zoom 7.7-23.1mm, Vixen LVW 3,5, Meade #140 barlow lens


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 Oggetto del messaggio: Re: Diagonali, prova comparativa
MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2014, 20:39 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
Messaggi: 931
Località: Mediolanum
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Nemmeno io ho mai notato questo effetto, comunque quello che conta è che il diagonale introduca il minor disturbo possibile rispetto alla visione diretta. Certo, sarebbe bello poterne fare a meno...

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 Oggetto del messaggio: Re: Diagonali, prova comparativa
MessaggioInviato: martedì 16 settembre 2014, 22:07 
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Messaggi: 2226
Tipo di Astrofilo: Visualista
Un prisma fondamentalmente disperde i colori, una luce bianca si scompone nelle sue componenti, se si aggiunge un secondo prisma, capovolto, l'arcobaleno torna a diventare un raggio di luce bianca.

L'ottica funziona così, un difetto può essere compensato con un altro difetto che lavora in senso opposto.

Visualizzare come un prisma possa compensare i difetti dell'obiettivo non è cosa da poco, sono progetti studiati ad hoc su software cad di ottica.
Sul cromatismo è abbastanza facile, il doppietto ED disperde i colori, il diagonale a prisma si comporta come se fosse un secondo prisma capovolto, quello dell'esempio iniziale, che trasforma l'arcobaleno in luce bianca.
È ovvio che se il doppietto ED fosse di suo già ben bilanciato cromaticamente, il diagonale non compenserebbe ma peggiorerebbe la situazione.

Più difficile visualizzare la compensazione della sferica, i raggi dal doppietto ED escono più o meno convergenti a seconda della distanza dall'asse e rifrangono sulle superfici aria/vetro del diagonale anche con angoli diversi d'incidenza.
La relazione fra angolo d'incidenza e angolo di rifrazione non è lineare, lo è il seno degli angoli per luce monocromatica.
Questo può creare un effetto compensazione a seconda del tipo di sferica.

La mia esperienza è che i prismi sono migliori, il Baader-Zeiss è ottimo, il Carl Zeiss da 2" è la sua naturale estensione al pieno formato forse con un microfilo in meno di prestazione dovuto al percorso più lungo. La differenza a favore del prisma l'ho notata soprattutto sui pianeti, in condizioni di seeing abbastanza stabile, quando i dettagli sono accessibili e la luce diffusa dipende più dalle ottiche che dalle condizioni atmosferiche, come la trasparenza.

ciao

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Dobson RP Astro Phoenix 16" equipaggiato con TS SWA 38mm 70°, ES 24mm 82°, ES 14mm 82°, Televue Ethos 8mm 100°, Astronomik 2" UHC, torretta Baader Maxbright con correttore di coma+tiraggio da 1.7x e coppia di Vixen NPL 30mm.

Binocolo Nikon EDG 8x42, Canon 10x30 IS


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