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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 17 agosto 2014, 10:37 
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Iscritto il: lunedì 3 dicembre 2012, 20:09
Messaggi: 1503
davidem27 ha scritto:
"Specializzarsi" soltanto nell'osservazione di galassie è un concetto un po', come dire, riduttivo, secondo me.
È anche vero che nel titolo includi alle galassie anche le nebulose. Pertanto direi che il tuo interesse sia meno peculiare di quanto emerge da questo thread, e che la maggior parte degli osservatori visuali del profondo cielo osservino esattamente quello che tu cerchi. :)

Considerato che in cielo il numero di galassie è di gran lunga superiore a quello di ogni altro tipo di oggetto (nebulose diffuse, nebulose planetarie, ammassi aperti, ammassi globulari e tutto il resto degli oggetti "non stellari") allora è chiaro che, per l'osservatore visuale metodico, sarà automatico trovare una naturale specializzazione proprio nelle galassie.

Il punto, come consigliato già dagli altri, è munirsi di cielo nerissimo come può essere quello di alta montagna, portarsi dietro degli atlanti adatti al diametro del proprio telescopio (che eufemisticamente più grande è, più oggetti ci può offrire) e imparare sulla propria pelle le buone abitudini del "bravo osservatore visuale": zero luci bianche per tutta la notte, una torcia rossa debole, e un piano osservativo che elenchi una lista di oggetti da osservare e riconoscere (magari segnandone i particolari evidenti). E soprattutto tanta, tanta pazienza.

Il tuo 20cm, collimato e acclimatato può offrirti tanto, se utilizzato seguendo queste semplici ma basilari "regolette". Sicuramente puoi andare molto oltre il Catalogo di Messier (quindi oltre i soliti 110 oggetti). Poco importa se non sono tutte quante galassie o nebulose: la luce che ci arriva dal cielo è sempre molto debole e bisogna imparare a "catturarla" oggetto dopo oggetto. Mano mano che andrai avanti, capirai dove orientare il tuo sguardo e se acquistare uno strumento più grande, che ti offrirà di più in termini di qualità e quantità osservativa.
Ma senza tutte le difficoltà che le nottate osservative portano al visualista (umidità e gelo elevati, seeing imperfetto, luci parassite, errori causati dalla stanchezza, acquisizione della confidenza col cielo sono solo alcune) un astrofilo non riuscirà mai a "specializzarsi".

Detto tutto questo papiello, dicci un po' da dove osservi, cosa hai già visto, che atlante usi, quali ingrandimenti usi in particolar modo...insomma dacci qualche informazione in più su come vai a vedere le deboli cacchette di luce ;)

Caro Davidem,
tu dici che "Specializzarsi solo nella visione delle galassie è riduttivo." Non credo mica sai: c'è chi si "specializza" nella visione delle stelle doppie e guai a distoglierlo da questa attività, che l'interessato non considera certo riduttiva. A tale proposito ho scambiato, pochi giorni fa, un paio di messaggi con un astrofilo appartenente a questa categoria e non c'è stato verso di interessarlo ad altro.
E' anche vero però, come dici tu, che il visualista perlustrando il cielo, si imbatterà più facilmente negli oggetti più numerosi, nel nostro caso galassie e nebulose (d'accordo, anche ammassi stellari). Quindi la metodica frequenza di questo genere di oggetti, ne farà un buon conoscitore. Ma da essere un " buon conoscitore" a diventare uno "specialista", la differenza è abbastanza marcata, e dipende molto da tutte quelle condizioni che ho citato nel mio post precedente (studio, tele con grande apertura, aggiungo anche una severa disciplina.) Del resto sono anch'io visualista, come immagino saprai, e di oggetti deboli, in circa cinque anni di astrofilia, ne ho visti abbastanza, ma non mi reputo uno specialista, quanto piuttosto un astrofilo appassionato. Ricordo, a tale proposito, che quando studiavo all'università, e ti assicuro con buoni risultati, mi è stato proposto il ruolo di assistente, che poi, però, non mi è stato concesso, perché non ero specializzato in un determinato campo, nonostante in quel campo avessi sostenuto con successo un paio di esami.
Insomma, per chiudere questo sproloquio, insisto nel dire che, nel caso nostro, non è la frequenza metodica nell'osservare questi o quegli oggetti celesti, che ci fa diventare degli specialisti: diventeremo dei bravi astrofili, ma quanto a essere specialisti.......
Per quanto riguarda la seconda parte del tuo post, posso dire di essere d'accordo con te.
Ciao Davidem.


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MessaggioInviato: domenica 17 agosto 2014, 11:36 
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Iscritto il: venerdì 21 dicembre 2007, 13:49
Messaggi: 4574
Località: Roma / Amelia (TR)
Tipo di Astrofilo: Visualista
in ogni caso, moebius, qui si parla di astronomia amatoriale. Per un dilettante specializzarsi significa proprio osservare in prevalenza una deterinata categoria di oggetti acquisendo esperienza osservativa su un vasto campionario accompagnata da conoscenze teoriche. Un 200 mm ha certo dei limiti, come ogni strumento del resto. Ma puo' essere impiegato per anni nell'osservazione di oggetti deboli sotto un buon cielo, poi logicamente uno strumento piu' performante puo' inn futuro permettere di spingersi a livelli piu' elevati.

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Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati.

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MessaggioInviato: domenica 17 agosto 2014, 11:38 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 16149
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
moebius, il fatto è interpretare cosa intende l'autore del 3D per "specializzarsi".
Il titolo recita "specializzarsi nelle osservazioni di galassie e nebulose", Davide (ed anche io) abbiamo interpretato che avesse piu semplicemente una preferenza per l'osservazione deep, da qui il suo consiglio.
Entrambi gli abbiamo chiesto di essere piu specifico in modo da essere anche noi piu "mirati", ora può anche essere che Marco intendeva la "specializzazione" in modo piu letterale, ma direi di attendere che sia lui a chiarire le cose.

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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: domenica 17 agosto 2014, 13:16 
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Iscritto il: lunedì 3 dicembre 2012, 20:09
Messaggi: 1503
Sì Angelo, sì Andrea. In effetti io ho dato alla parola "specializzazione", un significato estremo, letterario, poco attinente alla nostra pratica. In ogni caso, senza voler inficiare la mia configurazione del termine oggetto del nostro dialogo, non devo dimenticarmi che la dimensione in cui viviamo è quella dell'astrofilia, alla quale tutti devono avere accesso, con le loro preferenze e coi propri strumenti. Ammiriamo pure i grandi astronomi che godono di una vera specializzazione scientifica (vedi la povera Margherita che ci ha lasciati da non molto), e riteniamoci pienamente soddisfatti dei traguardi che raggiungiamo, da rispettabili astrofili. Sotto questo punto di vista, che ora penso proprio sia il più giusto, siamo tutti un po' specialisti: chi non preferisce il planetario? chi non il deep, fino agli oggetti più deboli da osservare? e allora queste sono le specializzazioni, a ognuna delle quali prima o poi molti di noi finiscono per aderire.
Lasciamo il termine di Specialista (con la S maiuscola) a chi, di mestiere (anche per passione, s'intende) fa l'astronomo: noi siamo puri amatori del cielo e se ci fregiamo del termine di specialisti è per un caldo impulso sentimentale e poco tecnico (un po' freddo).
Angelo e Andrea vi ringrazio per avermi ricondotto su quella strada che noi tutti percorriamo.
Vi saluto caramente.


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MessaggioInviato: lunedì 18 agosto 2014, 11:04 
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Io cerco sempre di specializzarmi in galassie e nebulose. Tutte le volte ci provo ad osservarle, col goto è semplicissimo. Poi siccome osservo da un cielo abbastanza inquinato spesso non vedo nulla... :look: :mrgreen: Quindi la mia specializzazione è lontana ad arrivare... :lol:

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MessaggioInviato: martedì 19 agosto 2014, 15:01 
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Io osservo col mio telescopio in un luogo che si trova in montagna. :obs: Non è il massimo perché si affaccia alle numerose luci delle città però è il migliore che ho trovato fino ad adesso. Proprio per questo devo trovarne uno migliore. Non ho visto numerosi oggetti perché il telescopio ce l' ho da poco ma ho visto Saturno, numerosi ammassi stellari e anche la galassia di Andromeda (anche se era solo una macchietta sfocata di luce che si distingueva appena dal resto del campo visivo). :( Infine uso ingrandimenti diversi in base alla grandezza dell' oggetto quindi non uso ingrandimenti particolari. Quando osservo col mio telescopio uso il mio libro Astronomia pratica, un buon libro a mio parere. :thumbup:


Marco Alessandrini.

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"Non credo che l'Universo si possa spiegare solo con cause naturali, e sono costretto a imputarlo alla saggezza e all'ingegnosità di un Essere intelligente"
(Newton, Lettera del 10 dicembre 1682 a Richard Bentley)


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MessaggioInviato: martedì 19 agosto 2014, 20:15 
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E' un ottimo libro, Marco: ti spiega tutto quello che l'osservatore visuale deve sapere.
Da quanto scrivi hai ancora da raccogliere (tanti) fotoni con gli occhi, quindi il mio consiglio è di osservare per bene e con attenzione tutto il catalogo di Messier, facendo attenzione proprio agli ingrandimenti che utilizzi (segnandoteli perchè sono importanti per capire cosa e quanto stai inquadrando del cielo) e a conservare al meglio la visione notturna durante l'osservazione.

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MessaggioInviato: venerdì 22 agosto 2014, 17:55 
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Certo! Ho un buon libro che mi da molti consigli su come osservare il cielo ma non avrò mai buoni risultati se non ho un cielo nero. Perciò vi chiedo se il cielo è ottimo vicino all' osservatorio astronomico del Gran Sasso dato che vivo non lontano da quest' ultimo. :?:
Anche perché non ho molti luoghi da dove osservare con un cielo abbastanza scuro.

Marco Alessandrini.

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MessaggioInviato: sabato 23 agosto 2014, 10:39 
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Quello del Gran Sasso è ottimo e comunque non ti resta che andarci personalmente a fare una serata per sincerartene. :wink:

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MessaggioInviato: domenica 24 agosto 2014, 18:05 
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Ok! Grazie mille.

Marco Alessandrini.

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