Ciao a tutti,
recentemente sono stato a Forca Canapine per una osservazione insieme ad Andrea Boldrini con il suo gigantesco binodobson.
Vi propongo il mio report della serata. Ovviamente ditemi la vostra opinione
Sono un appassionato astrofilo di Forlì e già da diverso tempo avevo notato, frequentando il forum Astrofili italiani, un utente che possedeva un Binodobson da 24 pollici come pochi al mondo.
Sin da subito mi è nata ovviamente la curiosità di poter scorgere gli oggetti del cielo con questo strumento, tramite il quale si sarebbero di sicuro rivelati come mai prima.
È stato così che poche settimane fa ho contatto Andrea Boldrini, il proprietario del Binodobson, che si è reso da subito disponibile a dirmi in quale occasione saremmo potuti andare ad osservare, e la scelta è ricaduta su sabato 26 luglio, ovviamente di luna nuova, nella località di Forca Canapine, in provincia di Ascoli Piceno.
Poi però, per problemi dovuti al maltempo, abbiamo anticipato di un giorno, venerdì 25 luglio, e avendolo saputo solo il giorno prima sono stato indeciso fino all'ultimo se andare o no, non solo a causa del meteo incerto, ma anche della distanza da percorrere, che dalla mia città, Forlì, è di ben 300 chilometri.
Riflettendoci un po', e guardando anche le previsioni, che davano qualche sprazzo di sereno nella notte, mi sono deciso a partire, e devo dire che la mia scelta si è rivelata azzeccata.
Innanzitutto quando sono arrivato a Forca Canapine ho trovato un luogo molto isolato, in mezzo ai monti, come non ricordo di aver visto mai finora durante le serate nelle mie zone; può sembrare magari un aspetto poco rilevante, ma per me è sempre importante trovare pace e tranquillità, specialmente durante una nottata astronomica.
Arrivato sul piazzale, ho incontrato Andrea che aveva già montato buona parte del telescopio e si accingeva ad eseguire la collimazione sui due specchi, operazione nella quale ho potuto aiutarlo, anche solo tenendo fermo l'imponente struttura, per consentirgli di dirigere correttamente il fascio luminoso del collimatore laser in alcuni punti prestabiliti, sia per gli specchi secondari che per quelli primari. Nel frattempo sono arrivati altri tre Astrofili della zona, la cui compagnia è stata molto piacevole nell'arco di tutta la serata.
Finito di montare il gigante ed eseguite le operazioni di puntamento per il sistema go-to, abbiamo cominciato ad osservare.
Come prima zona è stata scelta quella del triangolo estivo, nella costellazione della Sagitta, in cui è presente la famosa nebulosa planetaria M27. È proprio in questo momento che sono cominciate le vere emozioni: approcciandosi all'oculare già cominciava a notarsi una visione sublime e si notavano particolari incredibili; guardando attentamente si potevano scrutare tutte le piccole strutture all'interno della nebulosa che facevano venir voglia di rimanere per minuti con gli occhi fissi negli oculari! Infatti questo telescopio, a causa della sua struttura, si presta solamente (e fortunatamente) alla visione binoculare, che dà un vantaggio abissale su qualsiasi altro diametro in visione singola. È presente una sensazione di tridimensionalità tale che l'immagine diventa veramente netta sullo sfondo delle stelle e consente di distinguere i più piccoli elementi dell'oggetto.
A discapito di questa visione così meravigliosa sono di frequente arrivate le nuvole nel corso della serata e questo ha influito purtroppo negativamente sulla visione degli oggetti. Noi però non ci siamo fatti prendere dallo sconforto, e abbiamo perseverato finché il meteo ce lo ha consentito.
Il secondo oggetto che abbiamo puntato è stato una mia richiesta, M51. Nonostante il cielo nella zona dell'Orsa Maggiore e dei Cani da Caccia il cielo fosse parzialmente velato e l'oggetto non fosse nel suo punto più alto, si sono potuti distinguere chiaramente i bracci della galassia maggiore e i nuclei di entrambe le galassie. La coppia era chiaramente però al di sotto delle sue potenzialità: sono sicuro che sotto un cielo perfetto saranno magnifiche!
Abbiamo poi tentato la zona del Sagittario, puntando M17 prima e M8 in seguito. M17 si presentava davvero contrastata e si poteva notare con chiarezza la sua parte oscura che si distaccava di netto dal resto della nebulosa. D'altro canto, anche le strutture filamentose erano ben visibili, e l'oggetto nel suo insieme è stato spettacolare.
M8 invece mi ha lasciato leggermente più deluso: probabilmente la velatura presente si faceva sentire di più, e non sono riuscito a cogliere la nebulosa come avrei voluto. La struttura della nebulosa era anche qui chiara, anche se con poco contrasto.
Infine, l'ultimo oggetto osservato è stato l'ammasso globulare M13 nell'Ercole. Questo invece si è rivelato molto interessante! Ovviamente lo avevo già osservato tante altre volte, ma il dettaglio raggiunto nella risoluzione di tutte le stelle era una cosa che mi ha tolto le parole di bocca, anche a causa della struttura stessa dell'ammasso, che sembrava quasi un "ragno" da quanti filamenti di stelle aveva.
Qui purtroppo la serata si è conclusa, a causa delle nuvole che hanno definitivamente coperto tutto il cielo. A questo punto, Andrea ci ha spiegato un po' tutto il procedimento che lo ha portato ad ottenere uno strumento così performante e bello (eh si, perché oltre a mostrare gli oggetti chiaramente è anche piacevole alla vista), infine ci siamo fatti diverse foto di ricordo insieme al Binodobson e ci siamo salutati.
Qual è il mio parere sulla serata? Non potrebbe essere che positivo, anzi direi proprio che non vedo l'ora che il cielo sia bello per poter ritornare a Forca Canapine! Sono sicuro che quando non ci saranno nè nuvole nè veli in cielo questo fantastico strumento potrà esprimere tutte le sue qualità.