Approfitto anch'io per allungare la lista di testimonianze su quanto visto, fatto e provato sulla cometa Hyakutake.
Come ho avuto modo di scrivere qualche giorno fa, conservo diverse diapositive alcune delle quali devo ancora
trasformarle in formato digitale.
In quell'anno (1996) fotografai e disegnai la Hyakutake con assiduità, in particolare quasi tutte le notti in cui il
cielo si mostrò sereno perché mi resi conto da subito della portata dell'evento.
Riuscii ad osservarla e a riprenderla nelle seguenti notti:
il 14 marzo; il 22 marzo; il 23 e il 24 marzo.
Il 25 marzo feci la migliore osservazione di questa cometa eseguita da un'altitudine di circa 1700 metri, nonostante
il freddo e la neve: fu una visione mozzafiato mai più vissuta.
45° di coda e forse oltre, visibili ad occhio nudo!
Per dare un'idea della grandiosità della cometa Hyakutake ad occhio nudo basta fissare la posizione della testa che in quell'ora
transitava nei pressi di gamma Bootes e immaginare lo sviluppo della sua coda allungarsi - luminosa - fino ad oltrepassare l'ampio ammasso
di stelle della Coma Berenices, quindi terminare infine la sua lunga scia nelle zone più orientali della costellazione del Leo, in prossimità
di Beta Leo: Denebola.
Questo è stata la Hyakutake quella notte.
Per la sorpresa che ebbi (ero si preparato a qualcosa di eclatante ma non a quel livello), mi sdraiai schiena a terra sulla neve
gelida e rimasi estasiato, immobile per più di mezz'ora, non curante del freddo che filtrava nella schiena, del silenzio tutt'intorno e della
preparazione dell'intero setup fotografico che di li a poco avrei montato.
Quella notte ebbi la più bella visione del cielo notturno da quando sono appassionato delle cose del cielo.
Fu in quel momento che mi resi conto (una sensazione comune riscontrata poi in seguito da altri appassionati
che assistettero a quella stessa visione), quanto un simile e potente fenomeno del cielo, in particolare se rapportato nel lontano
passato durante il passaggio di comete luminose, potesse creare sdegno, paure, timori e persino terrore nella gente comune, ma
anche in quella delle classi nobili e culturalmente più avvezze.
Un evento inconsueto e oppressivo (termine veramente azzeccato) delle comete che squarciavano silenziosamente le notti realmente
buie della nostra storia, accollandosi maldicenze, carestie e disgrazie destinate a succedersi negli anni subito successivi il passaggio
degli astri chiomati.
La cometa Hyakutake è stato un magnifico spettacolo quella notte, un'opportunità unica colta al volo nel cielo buio e
trasparente dell'alta quota dove offrì, senza alcun dubbio, il meglio di se e che risvegliò in quei fortunati che assistettero a quella
visione, sensazioni ancestrali.
Continuai ad osservarla nel suo lento declino il 30 marzo; il 3-4 aprile durante l'eclisse totale di Luna: in questa data ci fu
anche quest'altro fenomeno (l'eclisse totale di Luna) che venne sfruttato a dovere per riprendere fotograficamente la grande
Hyakutake.
Di quella notte ricordo ancora come attesi l'oscurità della totalità dell'eclisse per immortalare ancora una volta la cometa.
Proseguii il 6 aprile e infine il 10 aprile.
Poi dovetti arrestare il ciclo di osservazioni forzatamente perché il 14 aprile subii il furto della montatura equatoriale (Losmandy
G11). Non scrivete che è stata colpa della cometa perché, a tutt'oggi, lancio anatemi a destra e a manca!
A parte questo spiacevole episodio, conservo magnifici ricordi sulla Hyakutake, la quale per me è stata
la cometa - nel nostro emisfero - che ha prodotto la migliore coda degli ultimi 100 anni.
Anche per il sottoscritto l'inseguimento al telescopio per fotografare la cometa venne fatto controllando gli spostamenti della
montatura equatoriale in modo manuale e, in alcune nottate, ricordo quanto si spostasse rapidamente la Hyakutake, in
particolare durante il minimo avvicinamento alla Terra, tenendo sempre il falso nucleo al centro di un reticolo illuminato:
http://www.danilopivato.com/solar_syste ... 03.24.htmlRimase comunque impresa semplice nonostante l'impiego della Flat Field Camera, poiché il nucleo della Hyakutake fu per diverse
notti un faro abbagliante.
Ci sarebbe da aggiungere molto altro, ma per decenza e discrezione è bene mi fermi qui.
Belle foto Ras. Bella rassegna di ricordi e scusate il lungo papiro, il fatto è che raramente capitano eventi di simile portata.
Cari saluti,
Danilo Pivato