Buonasera a tutti... E' da un paio di sere che tento di osservare Marte con il fidato sessantino: ieri sono riuscito a rettificare la cella in plastica dell'obiettivo, con un effettivo miglioramento della collimazione, e volevo testarlo per bene. Prove diurne su un riflesso lontano, a mo' di stella artificiale, sono state incoraggianti: l'astigmatismo, già molto contenuto anche prima, pareva decisamente migliorato e la figura di diffrazione era assai buona. Così, sia ieri sera che oggi, ho sguinzagliato il rifrattorino dietro a Marte: ma nè ieri nè oggi sono riuscito ad ottenere una messa a fuoco netta e il pianeta appariva sempre lattescente, sembrava "bollire" e riuscivo a stento ad intuire la calotta, quando settimane fa vedevo distintamente diversi dettagli. Lì per lì ho pensato: ecco, ho combinato qualcosa all'obiettivo nello smontarlo, avrò peggiorato l'allineamento delle lenti... Però - penso - strano: oggi in diurna funzionava bene, la "stellina" artificiale mostrava un dischetto di Airy netto, stabile, senza particolari problemi... Poi, per curiosità, stasera provo a puntare qualche stella: Regolo, poi delta Leonis... e...

... alla faccia della turbolenza! Al posto del dischetto di diffrazione c'era una sorta di "macchia" larga due volte tanto, in continuo movimento, e a 120x - ma anche a meno - quasi non riuscivo a mettere a fuoco... Una volta tirato un sospiro di sollievo rispetto al mio telescopietto mi è venuto da domandarvi: è mai capitato anche a qualcuno di voi di prendere per difetto delle ottiche le conseguenze di un seeing terrificante? Voglio dire: probabilmente la cosa è ovvia con diametri di un certo livello, più sensibili alla turbolenza in quanto dotati di maggior potere risolvente, ma credevo che il mio "minimo sindacale" fosse sostanzialmente immune da tutto ciò... Non si finisce mai di imparare...