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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Tutto il potere all'assemblea
MessaggioInviato: mercoledì 11 ottobre 2006, 16:20 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 18 settembre 2006, 14:18
Messaggi: 21
Scusate lo slogan sessantottino :D ma quanto è successo all'assemblea dei palnetologi per decidere della definizione di pianeta mi ricorda molto le assemblee del movimento studentesco. Veniamo ai fatti: un comitato di saggi aveva proposto una definizione di pianeta, un'assemblea si riunisce per discutere di questa proposta, parte con 2500 partecimanti e alla fine votano in 500, se teniamo conto che al mondo i planetolodi sono circa 10000 siamo intorno al 5 % del totale. Pochi o molti :?: Dipende dal risultato che si vuole ottenere, la strategia è molto simile a quella delle assemblee studentesche: si inizia l'assemblea con un discreto numero di rappresentanti alle 18, si prolunga volutamente la discussione fino alle 22 - 23 (voglio essere generoso, una di queste assemblee a geologia è finita alle 2 di notte), rimangono pochi irriducibili e passa la mozione che si voleva far passare. la democrazia è salva, l'assemblea sovrana a votato. Non penso che si sia verificato questo (almeno non di proposito) ma le conclusioni sono le stesse, finalmente abbiamo una precisa definizione di pianeta (i miei alunni smetteranno di pensare ad un professore dalle idee strane che metteva in dubbio la natura planetaria di Plutone e che sosteneva che non esisteva una definizione precisa di pianeta) ma il risultato si presta a non pochi dubbi. :shock: :shock:
Vediamo alla proposta dei saggi: è pianeta qualsiasi corpo del sistema solare che ha una massa tale da assumere una forma sferica (lo ammetterete: una definizione semplice e suggetiva) che non orita intorno ad un pianeta - a meno che il baricentro non esca al di fuori del volume di quest'ultimo, ne qual caso si ha un pianeta doppio! una cosa semplicemente folle :shock: :shock: - accanto ad una definizione molto interessante.
Pensiamo alla Luna:
- supponiamo che un oggetto simile si trovi al posto di marte, chi gli negherebbe lo status di pianeta?
- consideriamo lo stesso oggetto in orbita intorno alla Terra - è un pianeta o un satellite :?: dipende dalla distanza- se è molto distante è un pianeta (il baricentro del sistema va fuori il volume della Terra) se è vicino no :shock: :shock: una cosa folle perchè non univoca!
Giustamente l'assemblea ha cancellato questo obbrobria ma ha avuto cura di introdurre qualcosa di analogo ma molto più sottile - la pulizia della zona di sua competenza! :shock: :shock:
Non sono esperto e potrei facilmente dire corbellerie ma faccio considerazioni che potrebbero essere ragionevoli.
1) Un pianeta che orbita vicino al Sole vi muove moto più velocemente di uno lontano (terza legge di keplero) percio se la Terra compie la sua orbita in un anno un oggetto distante 100 UA impiegherà un migliaio di anni, la capacità di fare pulizia del primo sarà a parità di condizioni 1000 volte superiore al secondo
2) l'azione del Sole avrà sublimato tutti gli oggetti ricchi di componenti volatili posti nelle sue vicinanze mentre a 500 UA questa azione sarà stata trascurabile percio la "monnezza" che si trova agli estremi confini del sistema solare sarà stata necessariamente maggiore di quella vicino al Sole, la capacità di fare pulizia da parte di un corpo delle stesse dimensioni sarà minore
3) Se assimiliamo il sistema solare ad un disco l'area della ipotetica corona circolare da ripulire cresce in funzione del raggio
Sono quindi almeno 3 le situazioni che ostacolano l'eventuale pianeta dallo svolgere un'efficace azione di pulizia.
Prendiamo un corpo delle dimensioni di Mercurio, dove si trova ha svolto un'efficace azione di pulizia ed è un pianeta, posto fra i TNO questa azione viene meno e non è un pianeta (fra 700 miliardi di anni questo corpo avrà avuto il tempo di ripulire i suoi dintorni e acquisterà il rango di pianeta).
Ancora una volta, secondo me, ci troviamo difronte ad una situazione che si presta ad equivoci; un corpo delle dimensioni di mercurio o è un pianeta o no.
Concludo esprimendo comunque la mia soddisfazione sul fatto che finalmente abbiamo una definizione di pianeta :lol: :lol: :lol: anche se la considre una buona definizione ma non ottima :roll: :roll:
Non è stato risolto comunque il problema del pianeta doppio? se trovassimo due corpi legati reciprocamente in cui la massa del minore è i 3/4 di quella del maggiore che hanno fatto ciò che fa una brava massaia è un pianeta doppio o no :?: :?:
Bando alle ciancie la democrazia è salva :!: :!:
:D :D :D TUTTO IL POTERE ALL'ASSEMBLEA :D :D :D

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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: mercoledì 11 ottobre 2006, 18:24 
Tupamaros ha scritto: Prendiamo un corpo delle dimensioni di Mercurio, dove si trova ha svolto un'efficace azione di pulizia ed è un pianeta, posto fra i TNO questa azione viene meno e non è un pianeta (fra 700 miliardi di anni questo corpo avrà avuto il tempo di ripulire i suoi dintorni e acquisterà il rango di pianeta).

Non ho ben capito questa frase, ma se ti riferisci a Mercurio, beh, tra 700 miliardi di anni sarà diventato lui monnezza, anzi, non ci sarà proprio più, e a togliere la monnezza nei dintorni sarà il Sole! :) (sempre se ho capito ciò che volevi dire!


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 Oggetto del messaggio:
MessaggioInviato: venerdì 13 ottobre 2006, 8:35 
Non connesso

Iscritto il: lunedì 18 settembre 2006, 14:18
Messaggi: 21
Mi riferivo a questo: un corpo delle dimensioni di mercurio, messo alla stessa distanza dei TNO, non avrebbe una massa sufficiente a far pulizio dei suoi dintorni perciò, stando alla attuale definizione di pianeta dove si trova è una pianeta mentre se si trovasse a 200 UA non sarebbe più tale. Non mi sembra una bella cosa, un corpo come mercurio o è un pianeta o non lo è. Per quanto riguarda il tempo a disposizione l'evoluzione futura del Sole dovrebbe avere poca influenza per corpi posti a 500 UA.

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