Il problema degli impatti asteroidali è effettivamente reale ma, a mio modesto avviso, poco realistico.
Controllare e monitorare "TUTTI" i corpi NEO sopra i 140 metri di diametro non è assolutamente facile in quanto la distanza dalla terra maggiore o minore implica la loro scoperta o meno.
Ed effettivamente c'è questa urgenza di scoprirli tutti?
A mio avviso no.
Con i se e con i ma si va poco avanti.
"SE" l'oggetto Tunguska avesse colpito una zona popolata ...
"SE" un oggetto come l'asteoride che ha ucciso i dinosauri ...
"SE" "SE" "SE"
Ma quante sono le probabilità che avvenga in tempi recenti? Non certo tantissime.
E' vero che potrebbe cascare qualcosa anche domani o fra dieci anni o fra mille.
Ma penso che le risorse debbano essere gestite in modo possibilmente corretto e dividendole in base a tanti fattori di cui non siamo a conoscenza.
Tanto per fare un esempio un progetto come il SETI che ha usufruito in passati di fondi aveva una "reale" necessità e urgenza?
Il progetto di monitorare i vari corpi celesti è sicuramente valido ma non certo per motivi catastrofistici. Quelli vanno bene per sollevare il fermento pubblico ma non certo chi deve decidere.
Se, personalmente, avessi la possibilità di spendere 50 milioni di euro l'anno per la ricerca credo che indirizzerei queste risorse verso altre prospettive, tipo, tanto per restare in temi catastrofistici, la possibilità di realizzare abitazioni antisismiche con materiali meno costosi di quelli attuali per poter evitare i centinaia di milioni di danni che ogni anno qualche terremoto catastrofico causa, oltre ovviamente alle migliaia di vittime che vengono, dopo poco, regolarmente dimenticate.
Non è perché amo osservare il cielo non resto con i piedi per terra.
E non mi chiamo Asterix (la cui sola paura era che il cielo gli cascasse in testa

)