Cita:
Certo che l'oggetto che ha colpito Giove, per lasciare una tale traccia, non doveva essere proprio piccolo, o sbaglio? Sono stimabili in qualche maniera le sue dimensioni?
Si parla di poche centinaia di metri o cmq dimensioni non superiori ad 1 KM.
Cita:
Facendo tutti gli scongiuri del caso ovviamente, pensavo che fossimo piuttosto avanti nel rilevamento di questi oggetti potenzialmente pericolosi...e se è così, come mai questo oggetto è passato del tutto inosservato?
Non è per niente sorprendente che l'oggetto che ha colpito Giove non sia stato individuato prima. Un asteroide o una cometa inattiva delle dimensioni di 1km a quella distanza avrebbe una magnitudine circa V= 25, troppo debole per poter essere individuata dalla Terra. La SL9 nel 1994 al momento della scoperta aveva una magnitudine circa 14, ma quella cometa si era frantumata e questo processo aveva portato all'outburst che ne ha permesso la scoperta.
Cita:
Ma soprattutto, se un oggetto così importante ci è sfuggito e ci siamo accorti del suo impatto con Giove soltanto per la ferita sul gigante gassoso, non potrebbe succedere qualcosa di simile anche alla terra?
Ti incollo un pezzo di un articolo che scrissi qualche mese fa per la newsletter di Remanzacco:
All’incirca un secolo fa il Sistema Solare sembrava un luogo ordinato con poche e ben definite classi di oggetti. Tra questi vi erano gli asteroidi che sembravano confinati in una zona ben precisa, chiamata Fascia Principale, compresa tra Marte e Giove. Oggi sappiamo che occasionalmente gli asteroidi, a causa delle instabilità gravitazionali causate da Giove, lasciano la Fascia Principale per inoltrarsi nel Sistema Solare interno. Alcuni di questi oggetti, nel loro vagabondare, colpiscono la Terra con conseguenze catastrofiche. Sebbene la Terra porti su di sé a centinaia le cicatrici di tali impatti, è solo in tempi recenti che siamo arrivati ad apprezzare il ruolo di asteroidi e comete e il rischio posto da questi oggetti (chiamati anche Near Earth Objects o più brevemente NEO) alla vita sul nostro pianeta. Uno dei più recenti e più famosi eventi di questo tipo, di cui ricorre il centenario quest’anno, è quello avvenuto a Tunguska il 30 Giugno del 1908 quando circa 1000 Km quadrati di alberi siberiani vennero rasi al suolo da una esplosione atmosferica di 10 megatoni causata dall’impatto di un asteroide del diametro di circa 70 metri.
Per comprendere il rischio NEO venne istituita alcuni anni fa la Spaceguard Survey, una rete di telescopi che scandagliano il cielo alla ricerca di questi oggetti potenzialmente pericolosi. L’obiettivo di tale progetto è di scoprire il 90% dei NEO di dimensioni maggiori o uguali ad 1 Km per la fine del 2008 e ormai questa fase si appresta alla conclusione. Ma la vera sfida comincia adesso.
1 Km è la dimensione minore che dovrebbe avere un NEO per provocare, in caso di impatto, una distruzione sul nostro pianeta a livello globale. Nonostante l’ottimo lavoro svolto da questo progetto, la maggior parte degli oggetti di dimensioni minori al Km ci sono ignoti e rappresentano comunque un grosso pericolo per la Terra anche perché sono molto più numerosi e la nostra atmosfera ci offre poca protezione contro oggetti di dimensioni, per esempio, intorno ai 100 metri....
Ciao,
Ernesto
http://remanzacco.blogspot.com