Saturno, lo confesso, non è mai stato il mio pianeta preferito. I dettagli, a parte gli anelli, erano estremamente meno evidenti che in Giove il che, all'epoca, mi faceva preferire il fratello maggiore.
Ieri sera ho imparato una cosa: mai giudicare una persona (anche se in questo caso un pianeta) se non lo si conosce a fondo
Monto per la prima volta un setup semi serio: KonusPolarSystem e 80FD. Semi-serio (so che qualcuno starà ridendo

) perché sono riuscito ad adattare la piastra agli anelli (lavoro di 5 min, ma...) e finalmente ho potuto fare a meno di incavolarmi tentando (invano) di bilanciare il povero 80ino sulla MON-1, che dal canto suo mi ha varie volte sventolato lo "Statuto delle montature" alla voce "Lavoro oltre il carico moralmente consentito"
Purtroppo c'erano nuvole in arrivo e vento molto forte. Oltretutto il balcone mi oscurava la Luna (ormai mia amata e mai deludente meta delle osservazioni balconiche), quindi il primo target è stato Saturno. L'intenzione era quella di dedicare i tre quarti d'ora circa a disposizione prima che arrivassero le legioni di vapore acqueo ad una rapido scorazzamento nel cielo, tra sistema solare e il poco deepsky concessomi, forte dei tempi infinitesimi di acclimatamento del rifrattore e della "fame" di cielo indotta dal meteo impietoso degli ultimi tempi.
Il tempo di bilanciare... E punto Saturno. La mia prima espressione, puntandolo con il plossl 25mm (circa 25x) è stata questa...

Mai visto un saturno così! Le differenze con i precedenti strumenti utilizzati (e quelle che poi decretano una buona ottica da un'ottica economica), sono state le sequenti:
1) Rispetto al rifrattore 114x1000 (anche a causa della barlow interna al fuocheggiatore) c'era molto meno luce diffusa
2) Zero cromatismo
Il risultato è stato un pianeta netto, con dettagli intuibili già a quel bassissimo ingrandimento.
Sono passato quindi all'hyperion 13mm (sviluppando quindi 43x circa). Il risultato era nettamente migliore, questo oculare, anche sui pianeti, si comporta molto meglio che sugli altri tubi. Il cromatismo sviluppato era assente. Le bande del pianeta erano perfettamente visibili ed incise, la divisione di Cassini non perfettamente evidente anche data l'inclinazione degli anelli, ma il gioco di ombre di quest'ultimi sul pianeta e viceversa era spettacolare, e dubito di averla mai vista così netta (raramente in foto).
Infine, con il Celestron Ultima 7,5, svilppando 74x, che ha chiuso la serata, ho potuto apprezzare quei dettagli in maniera estremamente più contrastata. Nonostante la visione meno comoda rispetto all'Hyperion, il fondo cielo più scuro mi ha aiutato ad osservare i dettagli. Una visione letteralmente fuori dal mondo, "astronautica" oserei dire.
L'uso di ingrandimenti così bassi, che per fortuna sui giganti sono possibili, mi ha permesso di non soffrire troppo del seeing non ottimale, che è stata certamente la causa del fatto che non mi sia goduto Marte come avrei voluto.
In pratica, sono rimasto attaccato all'oculare per circa 10 minuti di fila con ogni oculare, anche con l'economico plossl da 25mm, tanta è stata la sopresa, inseguendo a mano stando seduto a terra. Non penso di essere mai rimasto così soddisfatto da un'osservazione planetaria
