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Autore Messaggio
MessaggioInviato: sabato 4 aprile 2020, 10:41 
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Iscritto il: venerdì 26 settembre 2008, 9:11
Messaggi: 1303
Località: Veneto
Ieri sera ho fatto un'interessante osservazione sulla Luna paragonando accuratamente i due strumenti menzionati nel titolo agli stessi ingrandimenti: sul dobson erano 230x, sul rifrattore 225x.

Il dobson è dotato di ottiche GSO, tubo e montatura tutto in legno, è stato ottimizzato soprattutto per le osservazioni a largo campo e quindi l'ostruzione è piuttosto pronunciata, pari al 33% , comunque la qualità ottica è buona. Il rifrattore è invece il stra-noto modello SkyWatcher color oro, usato sulla montatura Vixen GP.

I 2 strumenti sono stati montati verso le 19:00 e circa 15m dopo ho cominciato a dare un rapido sguardo alla Luna per definire meglio quali erano i crateri visibili: l'immagine era nettamente migliore nel rifrattore mentre il dobson doveva ancora, chiaramente, stabilizzarsi termicamente visto che entrambi provenivano dalla casetta in legno che era ancora calda: e fin qui tutto normale: il rifrattore entra in temperatura più rapidamente.

Dopo cena, circa 2 ore dopo, sono tornato per iniziare l'osservazione e stavolta era netto il miglioramento avuto nel dobson come qualità e stabilità dell'immagine: i due strumenti mostravano ora una nitidezza praticamente identica con una leggera superiorità del dobson a riguardo della luce: ossia la Luna appariva più luminosa rispetto al rifrattore. Il seeing stimato era II sulla scala di Antoniadi con entrambi gli strumenti.

Craterini di Plato: inizialmente vedevo subito in entrambi gli strumenti solo il craterino centrale ma poi, lentamente, sono cominciati a spuntarne altri due; in pratica erano visibili i 3 maggiori (uno di questi è in realtà costituito da una coppia di crateri molti vicini ma io lo vedevo come un tutt'uno); la maggiore luminosità del fondo di Plato nel dobson, rendeva la visione leggermente più facile rispetto al rifrattore. Mi è parso, nel dobson, di percepirne a tratti un quarto vicino alla cinta craterica.

Domi di Milichius: facevano bella mostra di se questa coppia di domi: il maggiore di questi (denominato M6) ha 2 craterini sommitali che si distinguevano perfettamente nel dobson; nel rifrattore si vedevano ma con più difficoltà dovuta al fatto che la sommità del domo era meno luminosa.
Allegato:
milichius2.jpg [18.5 KiB]
Mai scaricato



Domi di Hortensius: qui invece ho assistito alla netta prevalenza del dobson che mi ha mostrato tutti e 5 craterini sommitali dei domi in maniera piuttosto netta e stabile; invece il rifrattore me ne mostrava solo 1 , o a tratti 2 (quello del domo "doppio" )
Allegato:
hortensius.jpg
hortensius.jpg [ 22.12 KiB | Osservato 3971 volte ]


Rimae di Ramsden: questo cratere è caratterizzato da uno stupendo sistema di rime catalogate con i numeri romani da I a VI: entrambi gli strumenti mi hanno mostrato praticamente tutto il sistema di rime con queste differenze: rime I,V , III (formanti una specie di N proprio sul bordo del cratere) visibili in entrambi; rime II e V formanti un Y visibili in entrambi; rima IV non visibile; rima VI visibile solo nel dobson; la rima II per un tratto era ben visibile in entrambi (vicino Ramsden A) , mentre nel tratto finale verso il cratere doppio Marth scompariva anche nel 150.
Allegato:
732px-Ramsden_+_Lepaute_-_LROC_-_WAC.JPG
732px-Ramsden_+_Lepaute_-_LROC_-_WAC.JPG [ 93.13 KiB | Osservato 3971 volte ]


A un certo punto le immagini nel dobson hanno iniziato a peggiorare: la temperatura stava scendendo e lo specchio faceva fatica a seguirla (non ha ventole) ma più probabilmente nel frattempo la Luna era andata sopra la linea di vista della casetta in legno che continuava a mandar fuori calore peggiorando così le immagini; nel rifrattore invece, posizionato a circa 4 m dal dobson (e fuori dalla linea di vista della casetta) le immagini continuavano a essere stabili . Essendo alla fine dell'osservazione non son stato lì a spostare il dobson per vedere se c'era un miglioramento..

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MessaggioInviato: sabato 4 aprile 2020, 10:58 
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Iscritto il: martedì 28 novembre 2006, 9:31
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Tipo di Astrofilo: Visualista
In commercio c'è un dobsonino 150mm f/8 che costa una scemata. Sono convinto che confrontato sul planetario con qualche supe apo da 120mm che costa dieci volte tanto, ne uscirebbe a testa alta.

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Stefano
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MessaggioInviato: sabato 4 aprile 2020, 11:00 
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Iscritto il: domenica 10 dicembre 2006, 17:06
Messaggi: 757
Grazie Dob,

un confronto preciso e onesto.
Può essere di aiuto a capire le rese degli strumenti in condizioni medie.
Sto meditando di farmi un dobsonino piccolo per osservazioni a grande campo, magari con un'ostruzione più modesta però.
Per pura curiosità, essendo così munito, come osservi? lo appoggi su un tavolo o visto il minimo ingombro lo metti su una altazimutale tipo giro?
Grazie e saluti

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MessaggioInviato: sabato 4 aprile 2020, 12:21 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
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Bello il confronto da cui emerge che... il diametro maggiore fa vedere più cose :D
Hai però "saltato", secondo me, alcuni punti che potrebbero favorire il rifrattore. Per esempio è stato necessario collimare il newton? O lo hai preso ed usato perché tiene benissimo la collimazione che fai solo ogni 20 osservazioni?

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MessaggioInviato: sabato 4 aprile 2020, 13:22 
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Iscritto il: venerdì 26 settembre 2008, 9:11
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Località: Veneto
Cita:
In commercio c'è un dobsonino 150mm f/8 che costa una scemata. Sono convinto che confrontato sul planetario con qualche supe apo da 120mm che costa dieci volte tanto, ne uscirebbe a testa alta.

sono convinto anch'io a patto però che siano rispettate alcune condizioni: che le ottiche siano buone e che il proprietario sappia come sfruttarlo

nicopol ha scritto:
Per pura curiosità, essendo così munito, come osservi? lo appoggi su un tavolo o visto il minimo ingombro lo metti su una altazimutale tipo giro?
Grazie e saluti

ieri sera l'ho appoggiato sulla colonnina dell'acqua in giardino:
Allegato:
IMG_20200402_212803.jpg
IMG_20200402_212803.jpg [ 69.05 KiB | Osservato 3943 volte ]


ma può essere messo dovunque:

viewtopic.php?f=15&t=100458

Cita:
Bello il confronto da cui emerge che... il diametro maggiore fa vedere più cose :D
Hai però "saltato", secondo me, alcuni punti che potrebbero favorire il rifrattore. Per esempio è stato necessario collimare il newton? O lo hai preso ed usato perché tiene benissimo la collimazione che fai solo ogni 20 osservazioni?

guarda che per alcuni (o per molti ? ...non so.. bohh) non è così ovvio che il diametro maggiore fa vedere più cose...soprattutto se il diametro maggiore è uno specchio.

ovviamente il piccolo dobson è tutto fuorchè una roccia (pesa solo 2,5Kg) e quindi ho controllato la collimazione all'inizio come faccio sempre...piccolo ritocco alle viti del primario e via..di sicuro non ho fatto una collimazione ...come si dice?...maniacale :mrgreen:

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MessaggioInviato: sabato 4 aprile 2020, 15:07 
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Località: LV426/Acheron
Io invece ieri sera ho fatto un confronto fra il nuovo arrivato e il 60 cm. Il piccolo Sumerian lo avevo ordinato il girono prima che si scoprisse l'epidemia, con l'intento di portarlo in Vacanza a Pantelleria questa Estate (speriamo di farcela). Si tratta di un Alkaid 10" arrivato mercoledì scorso.

Ho fatto un confronto su Venere e la Luna, cominciando che non era ancora buio. Su venere la vista migliore era con il chiaro, un po' per il seeing migliore e un po' perché il fondo cielo chiaro riduce l'abbagliamento.

Comunque su Venere si vedeva una tonalità abbastanza uniforme in entrambi8, fatto eccezione ai bordi della falce che erano più luminosi. Ingrandimenti usati 202 2 291 con il piccolo, 263 e 380 con il grande.
Sebbene non si riuscisse a vedere struttura nelle nubi (fatta eccezione per i bordi della falce) nel 60 cm si vedeva meglio. Però l'immagine non era da buttare nel 10" che tra l'altro, allo star test mostra un'ottica molto buona (un GSO F/5).

Va detto che con il chiaro la temperatura era circa quella del garage e non ho usato ventole di raffreddamento. Lo star test mostrava il disco di Airy e gli anelli abbastanza frammentati dal seeing. Mi sono così ricordato che il disco di Airy con 10" si vede. Nel 60 cm il disco di Airy non si vedeva ovviamente (ma la figura di diffrazione era evidentemente più piccola comunque). Così a occhio, contando il numero di speckles penso che r0 fosse circa 10 cm (r0 parametro di Fried non R0 dei modelli epidemici).

Sulla Luna che era allo zenit la vista migliore è stata dopo il tramonto (però con il passare3 del tempo e il calo di temperatura cominciavano a venire fuori problemi termici).

Comunque sia nel piccolino si vedevano i crateri A, B, C-D (C-D confusi insieme) https://www.cloudynights.com/topic/3484 ... raterlets/ . Sarebbe meglio dire che si capiva che c'erano. Penso che si possa fare meglio con un seeing un po' migliore, ventole accese (stasera riprovo) e, soprattutto mi serve un telo paraluce per evitare che il calore corporeo entri nel cono di luce del Sumerian.

Nel 60 cm altra storia: A, B, C, D si vedevano come piccole scodelline e ho visto anche e. Non ho visto altri perché a memoria non sapevo bene dove cercare. A parte quanti e come se ne vedono, un'altra grande differenza fra 60 cm e 25 è la resa dei toni a basso contrasto sul fondo del cratere che non era uniforme (come tendeva ad apparire nel 25 cm) ma pieno di piccole sfumature.

Nel Sumerian ero a circa 290x (0.8 mm di pupilla di uscita) mentre nel 60 cm ero attorno a 2 mm di pupilla di uscita e questo fa la differenza per la sensibilità ai contrasti bassi.

Ho anche fatto una prova usando il Delos 12 mm con e senza Paracorr. Il 60 cm è un F/5 e quindi si può usare anche senza Paracorr. Ebbene c'è un po' di differenza ovviamente a favore del senza Paracorr. Ecco... una riflessione è: figuriamoci un F/3 con Paracorrr tipo 2 più spinta.

PS la foto è nel retro di casa mia (non sono andato da nessuna parte, "state a casa").


Allegati:
img_1536.jpg
img_1536.jpg [ 205.8 KiB | Osservato 4121 volte ]
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MessaggioInviato: sabato 4 aprile 2020, 19:08 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
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Adesso il seeing è migliore. 4 Carterini principali più "g" intravvisto e Venere sembra di intuire delle sfumature.


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MessaggioInviato: domenica 5 aprile 2020, 9:07 
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Da me invece ieri sera il seeing era peggiore rispetto alla serata precedente.
Solita coppia di strumenti: c'era Gassendi in bella mostra.
Stavolta l'immagine nel dobson era meno bella di quella del rifrattore e ho preferito quest'ultimo (anche se il dobson mostrava gli stessi dettagli ma più impastati).
Un seeing molto strano quello di ieri sera....non ho indagato più di tanto anche perchè avevo poca voglia


@Mauro: una volta o l'altra proverò anch'io a fare un confronto con i miei 3 dobson fianco a fianco, il problema è montare tutto e poi smontare :shock:

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MessaggioInviato: domenica 5 aprile 2020, 10:36 
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dob ha scritto:
Da me invece ieri sera il seeing era peggiore rispetto alla serata precedente.
Solita coppia di strumenti: c'era Gassendi in bella mostra.
Stavolta l'immagine nel dobson era meno bella di quella del rifrattore e ho preferito quest'ultimo (anche se il dobson mostrava gli stessi dettagli ma più impastati).
Un seeing molto strano quello di ieri sera....non ho indagato più di tanto anche perchè avevo poca voglia

Verifica la presenza di variabili "locali" dipendenti dalla posizione degli strumenti: colonne d'aria leggermente più calda localizzate possono alterare la stabilità dell'immagine.
Come sai ho uno strumento totalmente aperto, e devo stare attento a come mi sistemo intorno al cammino ottico se voglio effettuare osservazioni in alta risoluzione. Il rifrattore, con l'obiettivo lontano dal tuo corpo, presenta un significativo vantaggio. Insomma, le variabili da escludere sono parecchie.

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Marco Pierfranceschi,
autore dei libri:
- Il cielo ritrovato - guida pratica all'astronomia visuale (manuale)
- Breve guida all'astronomia amatoriale (vademecum)
- Ripensare le città (saggio)
- La Principessa Scimmia (fiaba/fantasy)
...nonché blogger (Mammifero Bipede, su Wordpress)


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MessaggioInviato: domenica 5 aprile 2020, 13:31 
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Belli questi confronti e grazie della condivisione.

Dob, il bello del 100ed è che va sempre bene, difficilmente ti delude. Altri tubi “soffrono” di più il seeing, lo sbalzo termico e una marea di altre variabili.

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De kappellatis non disputandum est

Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte

Telescopi: Telescopi: Dobson obsession 18uc, Gso Dobson 12", Takahashi Mewlon 180, Celestron Acro 150 hd f8, Nikon 100 f12, Nikon 80mm f15
Montature: Vixen SXD, Spdx, Gp, Pentax Ms3
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