Ovviamente ho dovuto condensare molto il mio pensiero altrimenti dovevo scrivere un trattato.
Certamente la regolamentazione può portare a fermare (raramente) o a rallentare (un po' più spesso) certe derive. Ma pensate che le armi nucleari non siano più state usate perché esistono i trattati oppure perché anche i capi più pazzi non sapevano che anche colpendo per primi sarebbero stati distrutti anche loro? E' stato l'istinto di conservazione non il dialogo a fermarli.
Nella metà del 1800 in Europa e in America i conflitti erano all'ordine del giorno ma localizzati. Oggi siamo in proporzione nella medesima situazione. Ci si combatte per procura nel senso che i conflitti colpiscono zone di influenza e non territori propri.
Non si usa il nucleare cercando di impedire che altri stati acquisiscano la tecnologia (inutilmente) ma i droni, le bombe intelligenti (che se fossero così intelligenti si rifiuterebbero di esplodere), gli attentati, sono le nuove armi con cui si combattono le guerre, senza parlare poi del commercio che è veramente l'arma di conflitto del ventunesimo secolo.
Certo dobbiamo muoverci per guardare al futuro ma ognuno guarda solo in termini locali o solo a un argomento preciso ma non nelle sue implicazioni con altre situazioni.
Facciamo un esempio.
Energia:
Il nucleare va eliminato. Pericolosissimo. Non sappiamo come smaltire le scorie nè come recuperare le centrali smantellate piene di radioattività.
Le centrali a combustibile fossile inquinano. Effetto serra, polveri sottili, ecc. ecc.
Via anche loro.
Ma la richiesta energetica aumenta ogni giorno. Lasciando da parte l'industria se oggi un guasto crea un blackout per un giorno si torna all'età della pietra. Siamo spaesati e impotenti.
Ci vuole più energia ma come visto che si riducono le fonti?
Semplice: Energie rinnovabili mediante eolico, mareale, fotovoltaico e termovalorizzatori (ah. questi ultimi no perché inquinano come dimostrano quelli che si trovano a Copenaghen, Vienna, amsterdam ecc.
)
Ma le pale eoliche dove le mettiamo se c'è chi le boicotta perché sono brutte o fanno ombra alle sardine?
Il mareale può essere usato solo in certe zone in cui le maree sono ampie ma deturpano le coste.
Il fotovoltaico è bello ma, allo stato attuale, produrlo e smatirlo inquina molto. Ma tralasciando questo fatto richiede ampi spazi soleggiati che potrebbero essere usati per la produzione agricola o i deserti (che però comportano alti costi di manutenzione per tenerli puliti ed efficienti anche per il trasporto energia.
Ma soprattutto resta la mentalità NIMBY (non lo voglio vicino a casa)
E questo è solo un piccolo esempio. Potrei consumare la tastiera facendo vedere che alla fine chi ha i soldi, leggi o non leggi, alla fine trova il modo per decidere e fare come gli pare anche a scapito di altri che, come gli astrofili nel contesto di cui parliamo, non contano specie se continuano a parlare di cielo stellato che non sarà più godibile.
Non ho notato (o forse mi è sfuggito invece) nessuno che ha parlato di un rischio ben diverso.
L'affollamento di una fascia di spazio già abbastanza "piena" comporta rischi di scontri fra satelliiti e satelliti ma più spesso fra detriti e satelliti. In tal modo la "spazzatura spaziale" aumenta esponenzialmente con grossi rischi per il futuro sia di chi sta in orbita sia di chi sta a terra in quanto le possibilità che piova dal cielo non solo un po' d'acqua aumenteranno a dismisura.
Ecco il lavoro di domani: fare l'operatore ecologico spaziale! Buona paga, lavoro con vista su paesaggi bellissimi e soprattutto una sempre maggiore richiesta.