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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 8 ottobre 2019, 8:47 

Iscritto il: lunedì 25 giugno 2012, 15:19
Messaggi: 216
Località: Alpignano(TO)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie :) solo un disegno veloce per indicare a cosa mi riferivo. Ero curioso di capire se i due craterini quasi attaccati sono alla portata di un 100 mm o se mi sono lasciato condizionare dal fatto che so che ci sono. Li ho visti chiaramente ben definiti e con l'ombra al loro interno solo in un'altra occasione e con un C8


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MessaggioInviato: martedì 8 ottobre 2019, 9:17 
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Messaggi: 26659
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ieri, dal terrazzo di casa, la Luna è spuntata dopo le 23.
Un po' troppo bassa, era rovinata dal seeing davvero orribile causato dal vento teso che muoveva intere masse nuvolose.
Infatti se l'intera giornata è stata nuvolosa e a tratti piovosa, la notte a partire dall'1 è stata completamente limpida.
Quasi quasi neanche Plato si vedeva per colpa del seeing :roll: :lol:

Astro78 ha scritto:
o se mi sono lasciato condizionare dal fatto che so che ci sono

Questa affermazione mi fa venire in mente un preconcetto molto comune nel visualista e che ho sperimentato (e fatto sperimentare) essere limitante per un'osservazione di successo.

Faccio una premessa: osservo molto più il profondo cielo che il planetario.
E per profondo, intendo proprio profondo: spesso al limite strumentale tra magnitudini limite e dettagli sfuggenti.
Per questo credo che i due tipi di osservazione siano paragonabili.

La mia esperienza è proprio l'opposta!
Se ho spirito critico e quasi miscredente (e mi piace averlo quando osservo), cerco di non farmi condizionare facilmente. E quando vedo :bino: qualcosa, cerco di vederlo almeno altre 3, 4 volte intervallando le occhiate all'oculare da brevi pause.
Se vedo il dettaglio (o l'oggetto) cinque volte su cinque, posso dire di averlo stanato con certezza.
Se ho indecisione oppure non riesco a capire se una formazione galattica non è altro che una coppia vicina di stelle sovraimposta alla stessa, mi aiuto con le immagini DSS dell'oggetto.
Un'occhiata alla foto mi aiuta chiarire cosa dovrei vedere, e il cervello interpreta meglio la scarsa informazione che viene dall'accoppiata cielo/strumento.

Di frequente, amici astrofili sul campo mi dicono che non vogliono vedere la foto di quello che stanno osservando proprio per non essere condizionati.
Se chiedo loro di confermarmi una visione all'oculare di un gruppo di galassie o di un dettaglio in una planetaria, ogni dubbio iniziale viene (molto spesso) cancellato dopo che mostro loro la mappa della zona o la stessa immagine del gruppetto.

Avere una mappa, una rappresentazione di quello che il cervello deve interpretare, lo aiuta semplicemente a riconoscere se c'è o meno ciò che cerchiamo.
Però dobbiamo ricordarci di avere accesa la spia che ci dice "ma c'è o non c'è?" :D

Per me, ben venga la mappa o la foto di Plato! :ook:

Ad ogni modo, complimenti per averli beccati: proverò stasera, spero...

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MessaggioInviato: martedì 8 ottobre 2019, 14:21 

Iscritto il: lunedì 25 giugno 2012, 15:19
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Località: Alpignano(TO)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ciao Davide, purtroppo anche nell'altra occasione, non essendo immobile l'immagine, li vedevo bene per pochi istanti, poi come un unico punto luminoso in molti altri, in un costante tremolio per la maggior parte del tempo che fa sorgere i dubbi sull'effettiva visione di un piccolissimo dettaglio al limite penso teorico del mio strumento. Tutto questo unito al mio carattere "prudente" che mi porta a disegnare un dettaglio in meno piuttosto che in più, a meno che non mi sia parso molto evidente :)


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MessaggioInviato: martedì 8 ottobre 2019, 14:30 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 26659
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ciao Astro78!
Concordo in pieno il tuo approccio! :)

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MessaggioInviato: mercoledì 9 ottobre 2019, 14:07 
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Iscritto il: martedì 21 febbraio 2006, 18:47
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Località: Villa C. (MI)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Plato è una formazione che conosco molto bene, osservato un'infinità di volte per svariati motivi.
Di solito in condizioni di buon seeing osservo distintamente i 4 microcrateri principali che la nomenclatura classica chiama A B C D


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MessaggioInviato: mercoledì 9 ottobre 2019, 15:19 

Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
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Adesso la fase non è favorevole per l'osservazione perchè il cratere è completamente illuminato e non presenta ombre, tuttavia ho sempre osservato nettamente i 5 crateri maggiori e in modo più confuso, ma tuttavia visibili in condizioni di buon seeing diversi altri minori. Alla prossima fase più favorevole vi saprò dire con maggiore precisione.


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MessaggioInviato: domenica 13 ottobre 2019, 11:21 

Iscritto il: lunedì 25 giugno 2012, 15:19
Messaggi: 216
Località: Alpignano(TO)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ciao ieri sera ho osservato dalle 23,30 ore locali all' una, mi sono concentrato molto sulla zona dei crateri Carpenter e Anaximander con occhiate a Plato per rispondere alla sfida e verificare condizioni seeing e limiti dello strumento.
Ho osservato i 5 crateri segnati nell'immagine, come punti più luminosi e a parte il craterino A sempre ben visibile, gli altri con parecchia fatica al limite del dubbio, e non sempre tutti nello stesso momento. Solito setup delle altre osservazioni a 155x


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plato.jpg [25.58 KiB]
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MessaggioInviato: domenica 13 ottobre 2019, 14:55 

Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
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Caspita, complimenti! Come hai fatto a vedere i crateri di Plato con la Luna piena?


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MessaggioInviato: domenica 13 ottobre 2019, 17:13 

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Grazie,ho messo il telescopio in balcone, ho puntato la Luna e ho guardato attraverso l'oculare :)
A meno che non ci siano delle formazioni che non sono crateri e che appaiono come punti molto più luminosi/chiari, a parte quello centrale A di cui mi sento più sucuro, dovrei averli beccati. Ho acquistato una camerina da pochissimi euro, mi arriva settimana prossima. Cosi se riesco allego anche una fotina semplice semplice, se riesco a farla io, e se ce la fa la camera


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MessaggioInviato: lunedì 21 ottobre 2019, 11:43 
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Buongiorno, osservatori interplanetari!

Stanotte son riuscito a timbrare il cartellino su Plato.
Erano diverse sere che volevo montare la strumentazione per dedicarmi un po' a Nostra Signora del cielo.

Nottata lunga e piacevole, anche climaticamente parlando.
Visto che il terminatore che spacca in due Selene è sempre uno spettacolo, non potevo lasciarmi sfuggire una buona occasione di sereno.
Con la Luna sopra i 35° sull'orizzonte il seeing ha cominciato a calmarsi, sintomo di chiari effetti negativi del calore dei palazzi di fronte casa.
Ho viaggiato sempre sugli alti ingrandimenti.
Ho giocato con Taka Abbe 9 e 6mm e poi con la torretta.

Ho provato a stanare i craterini entro Plato, ma soltanto il centrale si è (intra)visto. A 338x, con C8, Takahashi Abbe 6mm su diagonale prismatica Baader.
La riuscita della missione non è mai stata certa finchè guardavo in visione diretta.
In visione distolta, invece, il craterino centrale saltava fuori 3 volte su 5.
Ci sono stato parecchio e spazzolando il terminatore e soffermandomi su varie zone, ci ritornavo in cerca di miglior fortuna fino a che, con la configurazione su descritta, l'ho beccato.

Archimedes e la zona circostante sono stati per larghi tratti il protagonisti della sessione.
L'illuminazione moooolto radente proiettava ombre secche e taglienti sia fuori il cratere che all'interno. Fuori, le ombre delle creste montuose non avevano soluzione di continuità e evidenziavano pendenze e picchi aguzzi davvero piacevoli.
Le ombre della parete "occidentale" invece mostravano una forcella dalla tipica forma di "V" che non ricordo di aver mai notato.
Il monte sulla parete sud si mostrava enorme, sempre grazie all'illuminazione radente.
Molto belli anche dei mini-crateri nei pressi di Stadius. Il seeing mi consentiva di contarne otto, tutti in fila indiana.
La triade Tolomeo, Alfonsus e Arzachel, come al solito faceva la sua porca figura. In Tolomeo vedevo 3 piccole depressioni circolari, anche queste per la prima volta.
Splendida la faglia in Alfonsus.
Rupes Recta in forma, ma non troppo (visto quanto fosse in illuminazione).
l Monte Pitone, assieme a Tenerife, al Pico e ai Monti Recti, erano brillanti da far paura e la loro ombra proiettata sul mare Imbrium era nera come la notte.
Molto ricca di chiaroscuri la Palus Putredinus.
Ho notato una zona circolare e chiara a Sud di Archimede, in corrispondenza dei Monti Archimedes. Mai notata neanche lei. Devo informarmi!

Ho stimato un seeing medio (di quelli a bassa frequenza) come un Antoniadi III.

Sono rincasato molto soddisfatto. Non tiravo fuori lo strumento balconaro da più di due mesi.

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