Per la seconda notte consecutiva verso le 22/23 il seeing era pessimo ma alle 4 di mattina mooolto buono! Nonostante il 90/910 è lontano da rifrattori ben più performanti e dal mio dobson 16", mi ha regalato belle osservazioni lunari. Ovviamente la fase lunare non aiuta molto con i dettagli, crateri facili come Cassini, non erano scolpiti nel marmo come quando i raggi solari battono sulla superficie selenica in ben altre angolazioni. Ma quando si ha buon seeing e pure un rifrattore f10 seppur acromatico, ci si diverte comunque. Gli Appennini lunari erano ben scolpiti ma al tempo stesso per via dell'illuminazione un poco piatti, molto interessante invece la "fanciulla lunare" notata da Gian Domenico Cassini, ossia il promontorio Heraclides ero a 150 ingrandimenti ma ho usato anche per le altre formazioni 228 x. Ho quindi proseguito per il monte Jura e il Sinus Iridum per poi focalizzarmi in una precisa zona che ho osservato per quasi un ora. Monti Recti, i bellissimi monti Tenerife dove i dettagli erano parecchi considerando pure i soli 90 mm di lente. Pico era particolarmente brillante ma l'immagine era piuttosto secca. Piazzi Smyth era completamente illuminato brillava fin più di Pico stesso. Come non prestare attenzione ai monti Spitzbergersis bellissimi e iper frastagliati...ma non era loro seppur TUTTI interessanti che cercavo. Ho dovuto aspettare un po', soprattutto i picchi massimi di calma atmosferica ma eccolo lì col Nagler da 6 mm(150x) il bellissimo Piton Y! L'italia scolpita nella Luna!!! Era lì pronto ad aspettare me che come una camera di ripresa planetaria sommavo le migliori immagini. Ho poi proseguito Aristillus e Autolycus vedendo la forte illuminazione lunare ho poi pensato ad Aristarchus ma splendeva come il Sole stesso per cui niente da fare per valle Scrötheri. La Luna correva sempre più velocemente verso l'orizzonte ma ancora non sazio di formazioni lunari, corro su Petavius da queste parti la luce era un poco più debole e anche qualche ombra in crateri vicini c'era. Petavius dicevo... Beh che dire uno spettacolo di dettagli con un solco interno che taglia in 2 e per metà del suo diametro il cratere stesso.