1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 16 gennaio 2016, 10:25 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 17:01
Messaggi: 20265
Località: Firenze
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Si capisce che Kappotto ha aperto un thread dove il deja-vu fa da padrone. Forse l'ha fatto apposta per vedere quanto siano diventati bravi i "forumisti" a non gettarsi nella mischia sparando flames da tutte le parti... :ook: Per quello che mi riguarda non credo di poter superare l'attuale diametro di 30 cm per un catadiottrico, visto che non ho una postazione fissa. Mi manca però un buon apocromatico, quando ce la faccio prendo l'APM ED 140/980 in FPL53. Non è un TEC si capisce, ma dovrebbe essere valido in visuale e forse anche per qualche foto, senza dubbio per quelle in banda stretta.

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Ciò che non ha termine non ha figura alcunaLeonardo da Vinci


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 16 gennaio 2016, 11:17 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23657
yourockets ha scritto:
ho una lieve sensazione di dejavu' :think:

ma va? :lol:

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qa'plà!
Radical chic certified


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: sabato 16 gennaio 2016, 12:03 
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Iscritto il: venerdì 21 dicembre 2007, 13:49
Messaggi: 4574
Località: Roma / Amelia (TR)
Tipo di Astrofilo: Visualista
Kappotto in realtà ha posto la questione in termini di disegni all'oculare, evidenziando cosa si vede e non si vede, tralasciando gli aggettivi generici e le considerazioni teoriche di ottica che in genere infarciscono discussioni di questo tipo. Sarebbe bello se in tanti (me compreso) seguissimo il suo esempio, nei limiti delle nostre capacità artistiche.

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Ci sedemmo dalla parte del torto, visto che tutti gli altri posti erano occupati.

Dobson GSO 10" con Telrad - Celestron CPC800 - Meade ETX-70
Panoptic 24mm - FF 19 mm - Hyperion zoom 8-24 mm - Genuine Ortho 5mm - Barlow Televue 2X - Astronomik OIII
Zwo ASI 120 MC


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: domenica 17 gennaio 2016, 1:00 
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Iscritto il: lunedì 19 gennaio 2009, 21:32
Messaggi: 2874
Località: LV426/Acheron
Io confermo che i disegni di Kappotto corrispondono alla mia esperienza. Per vedere comunque un netto vantaggio bisogna abbondare con l'apertura: 40 cm o più.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: domenica 17 gennaio 2016, 8:44 
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Iscritto il: giovedì 10 agosto 2006, 10:11
Messaggi: 11623
Località: Monza
Tipo di Astrofilo: Visualista
Effettivamente, come dice Andrea, sarebbe bello vedere contributi e disegni di altri utenti.
Per metter carne al fuoco e per dimostrare che comunque i piccoli telescopi non sono da buttare (io stesso stamattina ho osservato venere in un telementor...) consiglio di dare un occhio ai disegni di kupco: http://www-hep2.fzu.cz/~kupco/astro/
Tutti fatti con rifrattori medio piccoli.

Tempo fa avevo anche trovato dei disegni di un francese fatti osservando ad un 40 cm altazimutale: erano impressionanti. Se qualcuno ricorda il link mi farebbe piacere rivederli.

EDIT: trovato! Mantenetevi la mascella!
http://www.lesia.obspm.fr/perso/nicolas ... 040912.jpg
Se scorrete nel sito vedete di quelle cose...

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De kappellatis non disputandum est

Stelle già dal tramonto ci confondono il cielo a frotte, nubi meticolose nell'insegnarti la notte
Telescopi: Reginato Supermaser 20", CPC11, pentax 105 e 75.
Oculari: pentax xw, Nagler, Delos, takahashi tpl, zoom Svbony 3-8 e 8-20
Torretta binoculare maxbright 2 e televue binovue.


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: domenica 17 gennaio 2016, 17:10 
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Iscritto il: giovedì 27 agosto 2009, 22:10
Messaggi: 1227
Da un bel pezzo non sono più attivamente su questo forum (né su altri, per mancanza di argomenti...) tuttavia ho trovato questa discussione piuttosto "atipica" rimanendone piacevolmente sorpreso.
Credo che questa frase dell'ottimo Kapp:
Cita:
C'è secondo me da chiarire quel che ricerca l'astrofilo esperto, che ha posseduto una marea di strumenti, e quel che ricerca il giovane astrofilo impaziente di carpire tutti i dettagli che può dare un telescopio.
individui un punto cruciale: l'approccio all'osservazione del cielo non deve essere dominato dall'impazienza.
I report di chi fa osservazione e disegno planetario (parliamo di questo, giusto?) con piccoli (e quindi più facilmente ottimi) strumenti possono certamente essere fuorvianti per il neofita se questi si convince di poterli replicare immediatamente, alla prima occhiata, totalmente ignaro del percorso di esperienza indispensabile per maturare una tale capacità osservativa. Il problema è che la maggior parte di quelli che si avvicinano in generale all'osservazione amatoriale lo fanno con l'approccio "soft & easy" che ormai caratterizza la nostra mentalità un po' in tutti i campi: ecco, osservare e disegnare i pianeti tutto è fuorchè "soft" e tantomeno "easy", e questo indipendentemente dalla dimensione dello strumento (con le ovvie differenze prestazionali).
Ho imparato sulla mia pelle cosa vuol dire sfruttare fino in fondo uno strumento astronomico: e vi sono almeno due livelli da raggiungere. Il primo è il completo sfruttamento delle possibilità strumentali, fino al limite dato dalle prestazioni ottiche: il che vuol dire imparare ad eseguire una corretta ed intelligente manutenzione (pensiamo alla collimazione di un newton avendo come obiettivo l'ottenimento della miglior figura di diffrazione possibile a fuoco) e a porre in essere piccoli trucchi ed accorgimenti per far rendere al meglio lo strumento che abbiamo tra mano.
Il secondo è il completo sfruttamento delle possibilità osservative: vale a dire, accertati i limiti ottici dello strumento, imparare ad osservare tutto ciò che si può osservare in campo planetario. Osservare assiduamente, il più possibile, concentrarsi sull'immagine e disegnare o comunque produrre report: familiarizzare con le superfici planetarie, imparare a seguire le loro peculiarità di giorno in giorno e di opposizione in opposizione, cogliere analogie e differenze... Credo che il miglior servizio che si possa fare al neofita (ovviamente disposto ad usarne) sia di tipo educativo: insegnargli ad osservare, qualsiasi strumento abbia. Il sottoscritto non va più in là di un sessantino giapponese del 1988 e di un 114/1000 Skywatcher del 2012, in proporzione anche meno prestazionale del rifrattore. Ma proprio con il riflettore è stato un piacere ed è stato assai istruttivo seguire, due anni fa, l'opposizione marziana; anche con disegni di cui allego volentieri un paio di esemplari.
Perdonate la lungaggine, spero sia un contributo utile...


Allegati:
MARTE_13_04_2014.jpg
MARTE_13_04_2014.jpg [ 242.6 KiB | Osservato 2213 volte ]
MARTE_22_04_2014.jpg
MARTE_22_04_2014.jpg [ 93.01 KiB | Osservato 2213 volte ]

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: domenica 17 gennaio 2016, 17:29 
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Iscritto il: venerdì 10 febbraio 2006, 0:42
Messaggi: 27052
Località: 41°N 16°E
Tipo di Astrofilo: Visualista
Condivido totalmente quanto scrivi, Andrea.
Come vedi gli argomenti ci sono, ed è bello non avere remore ad affrontarli.
Per questo ti ringrazio tantissimo per il tuo contributo e per i tuoi bellissimi, quasi incredibili disegni.
Sono testimonianza di cura e attenzione in tutto quello che è il processo osservativo, che hai ben illustrato nel tuo scritto.

Non solo il visualista è una specie di astrofilo rara, in più l'osservatore visuale (sistematico) di pianeti ancora meno diffuso.

Mi capita spesso, in situazioni di buon seeing, di mostrare ad astrofili (spesso fotografi) un pianeta.
La visione all'oculare non dura più di 30 secondi.
Ho l'impressione che questo dipenda in special modo dalla mancanza di conoscenza delle formazioni planetarie che non sono così facili da imparare (e imparare a vedere e riconoscere).
Di Giove si conosce la GMR, i satelliti, le bande e le zone senza andare nel dettaglio.
Di Marte le calotte polari e il monte Olimpo.
Basta...

Probabilmente se l'astrofilo sapesse cosa andare a cercare, comincerebbe a stare di più all'oculare...

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Astrofilo sul campo dal 1997


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: domenica 17 gennaio 2016, 17:41 
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Iscritto il: giovedì 27 agosto 2009, 22:10
Messaggi: 1227
Ciao Davide, grazie. E' che bisogna avere voglia di imparare, per la qual cosa occorrono tempo e fatica; e per mentalità non ci siamo più abituati. Io stesso non sono certo un visualista, anche se mi piace provare a farlo: però ho in mente molte volte in cui do una breve occhiata, poi butto su la webcam e via con il risultato immediato e appagante... Ma quello che ho imparato osservando - è proprio vero quello che si legge sul "mitico" libretto di Falorni e Tanga, ogni neofita interessato ai pianeti dovrebbe averlo - resta e di opposizione in opposizione aiuta a migliorare - con il risultato di grandi soddisfazioni da strumenti che sono il minimo che esiste... Io trovo che solo da questo punto in poi abbia senso parlare dell'aumento di prestazioni conseguente all'aumento di diametro, con tutte le considerazioni anche sul tipo di ottica - tutt'altro che ininfluente se parliamo di osservazione visuale dei pianeti. Il 114/1000 con la sua ostruzione al 30% erotti è ben più difficile del rifrattorino non ostruito... ma imparando ad osservare, l'uno e l'altro possono essere sfruttati...


Allegati:
Commento file: Giove con il 114/1000 Skywatcher. Seeing mediocre.
22_02_2015.jpg
22_02_2015.jpg [ 18.57 KiB | Osservato 2206 volte ]
Commento file: Giove con il 60/700 Tanzutsu, seeing medio.
11_02_2015_21_35.jpg
11_02_2015_21_35.jpg [ 284.28 KiB | Osservato 2206 volte ]

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: domenica 17 gennaio 2016, 17:48 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10627
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
complimenti per i disegni Andrea. davvero. anch'io condivido il tuo intervento molto ben ponderato. grazie.
va detto che spesso il neofita resta deluso anche da immagini offerte da diametri generosi, ricordo il primo MP che mi scambiai con Kappotto una vita fa.
volevo unirmi ad un'osservazione pubblica a Castione della Presolana e gli chiesi lumi in MP - dopo le istruzioni mi disse più o meno "attento che le immagini deep in uno strumento da 30cm possono essere deludenti se non sai cosa aspettarti" perchè molti si aspettano le foto.
poi ci sono fattori imponderabili e personali: io ho ricordi entusiasmanti di tutte le mie prime osservazioni. il mio primo Giove nel cercatore: solo il fatto di riconoscerlo come pianeta e vederne i satelliti... altri di fronte a un pianeta pieno di dettagli a 300x ti guardano e ti dicono "tutto qui"? perfino bambini... ricordo una nipotina piccolissima (avrà avuto sette anni) incantata all'oculare, mentre il fratellino un po' più grande (curiosissimo e "scientificamente orientato") era molto più tiepido.

vabbe' scusate il solito intervento un po' inutile - è domenica pomeriggio...

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dovrete espellere anche me


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: domenica 17 gennaio 2016, 17:59 
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Iscritto il: giovedì 27 agosto 2009, 22:10
Messaggi: 1227
Quello che dici, tutt'altro che inutile, mette in luce la necessità di riappropriarci di un altro termine dimenticato: "stupore". E intendo proprio come metodo, come approccio alla realtà. Pensando al buon Galileo e alla prima volta che avrà inquadrato Giove con quel buco di serratura all'estremità opposta di quella specie di lente da occhiali che aveva, col cavolo che ha detto "tutto qui"... Naturalmente aveva un background per cui ha potuto usare di quello stupore da pari suo: sono due aspetti che devono crescere insieme. Per tacere del fatto che usava comunque il non plus ultra di quanto la tecnologia di allora potesse mettergli a disposizione (mutatis mutandis, anche lui in fondo non ha fatto altro che trovare un sistema per aumentare l'apertura dell'occhio: più luce, più risoluzione. Hai voglia a dire che un qualsiasi cercatore 6x30 fa di meglio...). Ma sto divagando sul filosofico... Resta la questione educativa riguardo ai neofiti, rispetto alla quale la nostra passione avrebbe davvero MOLTO da dire.

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