... difatti, il nocciolo della questione è rendere omogenee nella lettura le immagini. La ragione storica per cui si disegnava (e si fotografava) i pianeti "capovolti" (a farla semplice) era quella, molto banale, di adoperare un unico standard che rendesse immediatamente confrontabili le immagini. Perchè proprio quello e non uno standard più "naturale"? Perchè si osservava pressochè sempre in visione diretta, ritenendo (non a torto, almeno allora) che aggiuntivi ottici come diagonali et similia degradassero percettibilmente l'immagine o comunque sottraessero luce diminuendo i contrasti.
Certo oggi come oggi non c'è più l'esigenza immediata proprio di quello standard lì: tuttavia, posto che era ed è tuttora adoperato dalla maggior parte degli osservatori planetari, conviene ancora usarlo per poter confrontare direttamente le osservazioni - sia "orizzontalmente", cioè le proprie osservazioni con le altrui in una data opposizione, sia e soprattutto "verticalmente": confrontando le osservazioni di oggi con quelle del passato anche recente. Alla fine, poi, è solo questione di abitudine. Personalmente mi ci sono abituato molto in fretta...
Ne approfitto, anche se a mia volta un pelo OT (ma ne riparliamo tra qualche mese!

): camerina QHY 5L color appena arrivata, collaudata e perfettamente funzionante. Un abisso rispetto alla vecchia onorabile webcam del 2009... PREPARATEVI!

P.S. vedo adesso il messaggio di Fabio: sì, infatti, l'importante è che il disegno o la ripresa abbiano gli opportuni riferimenti; in ogni caso se l'orientamento fosse sempre il medesimo il confronto sarebbe immediato...