... Concordo assolutamente. Io stesso osservo con un sessantino, piccolissimo ma a lungo fuoco e quindi tendenzialmente "quasi perfetto" dal punto di vista ottico, e contemporaneamente con il 114/1000 che consiste di uno specchio aperto a F4 (ostruzione sul 32%) con barlow integrata che la porta a 1000. E' vero, quest'ultimo è più rognoso: sensibile al seeing, da collimare o quantomeno da verificare spesso nella collimazione, ma quando funziona bene fa vedere qualcosa in più (non in proporzione, perchè non è una "vetta" qualitativa come il sessantino giapponese, ma fa quasi il doppio di diametro).
Un Newton con ostruzione sotto il 20%, come è stato anche già detto, non ha niente da invidiare ai rifrattori per quanto riguarda l'osservazione visuale planetaria: e se il confronto è tra 150 e 250 mm, a meno che il Newton sia fatto male, certamente vedrai di più con quest'ultimo.
Ma è proprio vero che il miglior strumento è quello che si usa di più: appunto, la questione sta nell'uso più continuo possibile, in modo che si impara a mettere in atto tutte quelle "malizie" che te lo fanno sfruttare fino in fondo. Se hai un buon Newton e ti ci trovi bene tientelo stretto!

... edit: ah, no, non ce l'hai ancora. Mah, guarda, il rifrattore ha dalla sua l'apertura non ostruita ma per essere vantaggioso, se acromatico, deve necessariamente essere a lungo fuoco (MINIMO F10 se vuoi avere diametri dai 100 mm in su, e crescendo esponenzialmente con il diametro) altrimenti ti trovi in quanto dice Fabio Bocci, perdi il vantaggio teorico in contrasto. Ergo: tubi lunghissimi, montature di conseguenza e prezzi alti, oltre a difficoltà di gestione se hai poco spazio. Se ti appassiona questo genere di strumento ottico, certamente il gioco vale la candela: un Newton ad almeno F6 (quindi a pari diametro MOLTO più corto) ha un'ostruzione abbastanza contenuta da non essere significativa quanto a perdita di contrasto. Perdi qualcosina perchè invece che lavorare per trasmissione della luce (rifrazione) lavora per riflessione (due volte), il che induce un minimo di diffusione in più della luce incidente se la lucidatura non è più che perfetta; ma sono davvero differenze da test su banco ottico. Di fatto un buon Newton sui 150/200 è come minimo equivalente ad un rifrattore acromatico a fuoco lungo da poco meno diametro, ma MOLTO più gestibile. Sarà però più sensibile al seeing (turbolenza esterna ed interna, ostruzione comunque presente) e dovrai collimarlo.
Ma, perdona, che strumenti hai?
...edit (n°2: regola aurea: leggere FINO IN FONDO gli altri messaggi prima di rispondere...

...) Vedo che hai in firma due bei rifrattorini, incluso un grazioso cinquantino: sono convinto che siano una utilissima palestra per imparare ad osservare. Rispetto ad entrambi un buon Newton di 130/150 mm sarà un salto di qualità: nettamente più ingombrante e pesante, però. Già con il 90mm dovresti poter fare, quanto ad osservazione planetaria, come e meglio di me...