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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 11:37 
Mi trovo d'accordo con gli ultimi interventi. Sono un visualista, anche se ogni tanto mi diverto a fare fotografia per puro diletto, e ho superato da molti anni la "strumentite". Non sono toccato dal "più grande è meglio" e dalla ricerca del limite sempre più alto, che comunque mi manterrebbe sempre ad un livello ridicolmente amatoriale e limitato all'arte figurativa-fotografica. Se avessi avuto di queste ambizioni avrei studiato astrofisica e lavorerei in osservatorio con un telescopio da 10mt. :D .
Per quanto riguarda i Dobson computerizzati ha ragione Yourochets, hanno ormai tradito la loro definizione originale, e sia per costo che per complessità sono ormai un'altra cosa.
Potremmo cominciare a definirli, ad esempio: " Dob AZCOM(puterizzed)"


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 11:51 
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Iscritto il: giovedì 27 agosto 2009, 22:10
Messaggi: 1227
@ Yourockets: potendo, perchè no?
Io, pur non condividendolo (nel senso che non farei così), sono incuriosito e riesco ad apprezzare anche l'approccio "da performance": dicendo però chiaramente che non è l'unico possibile o l'unico valido, tant'è vero che la storia dell'astronomia in epoca telescopica (professionale ma anche amatoriale) va in tutt'altra direzione. O meglio: fa della "performance" un mezzo e non un fine. Detto ciò e presone lealmente atto, però, ... perchè no? Se c'è chi è interessato alla cosa ed ha tutte le risorse per perseguire quell'obiettivo...

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 12:00 
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Iscritto il: venerdì 26 settembre 2008, 9:11
Messaggi: 1399
Località: Veneto
Tornando alle considerazioni di Andrea ossia al "dualismo" tra osservazione alla ricerca di "performance" e osservazioni sistematiche ma guardate che l'osservazione sistematica (per es. di Giove) si può fare anche con un 40cm se uno ha un giardino privato, se lo sa gestire (collimazione, termiche), etc. etc.

Sarebbe anche il punto di incontro tra le due filosofie

io stesso non avrei problemi a farlo visto che mi piace osservare anche i pianeti e le doppie con i miei dobson ma mi manca il giardino e ho qualche altro problema logistico che non mi permette di essere così assiduo nelle osservazioni

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 12:01 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
Messaggi: 10627
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
si sono d'accordo.
sia con Andrea che con Dob (oddio un'altra volta...non ci sono più le belle fazioni di un tempo :lol: )

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dovrete espellere anche me


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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 12:17 
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Iscritto il: giovedì 27 agosto 2009, 22:10
Messaggi: 1227
E meno male, che non ci sono più le fazioni... :roll: ... Personalmente sarei felice di vedere, nella sezione pianeti della UAI, dei bei report di osservazioni planetarie fatte con strumenti che certamente possono rendere MOLTO proprio in virtù della ricerca della performance. Magari già ce ne sono?

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 12:30 
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Iscritto il: martedì 28 novembre 2006, 9:31
Messaggi: 4095
Tipo di Astrofilo: Visualista
La mia impressione è che molte delle valutazioni su strumenti e metodi osservativi siano parecchio condizionate da dove si osserva abitualmente. Mi spiego: chi per motivi logistici non può gestire strumenti di diametro importante, cerca soddisfazione nello spremere telescopi piccoli e (forse) trova anche un pizzico di piacere nel dimostrare a quegli ''sboroni'' che utilizzano tele grossi, quanti dettagli riescono a cogliere con i loro piccoli tubetti.

Viceversa chi ha la possibilità (vuoi perché ha un giardino, vuoi perché non gli pesa spostarsi con l'auto in un sito favorevole) di utilizzare un grosso tele, ne decreta senza indugio la superiorità...

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Binocoli: Nexus 100; Vortex Vulture 10x50; Pentax Papilio 6,5x21
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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 13:01 
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Iscritto il: martedì 27 agosto 2013, 17:56
Messaggi: 931
Località: Mediolanum
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Andrea75 ha scritto:
E meno male, che non ci sono più le fazioni... :roll: ... Personalmente sarei felice di vedere, nella sezione pianeti della UAI, dei bei report di osservazioni planetarie fatte con strumenti che certamente possono rendere MOLTO proprio in virtù della ricerca della performance. Magari già ce ne sono?

Ciao Andrea, nell'astronomia planetaria ciò che conta più di tutto, a parte il seeing, è la frequenza con cui si disegna o si riprendono immagini. In quest'ottica lo strumento ideale è quello che si può usare più spesso, non il più grande. Se è anche grande tanto meglio, ma considera che un telescopio di 25 o 30 cm è già sufficiente a sfruttare nella maggior parte delle occasioni la risoluzione permessa dal seeing, sono rare le circostanze in cui è possibile usare con profitto un'apertura dell'ordine del mezzo metro. È quindi inutile rincorrere il diametro, è anzi controproducente se ciò va a scapito della fruibilità.

Si tratta di un approccio che risulta spesso incomprensibile a chi osserva prevalentemente oggetti statici come quelli del cielo profondo e che richiedono soprattutto tanta luce, ma che invece nello studio telescopico dei pianeti, che non presentano mai sempre lo stesso aspetto, è in assoluto la cosa più importante. Immagini o disegni super-risolti ma sporadici possono dare soddisfazione al proprio ego, magari perché sono il frutto di una sfida nel senso che si diceva più sopra, ma sono di scarsa utilità, per questo chi collabora alle campagne di osservazione non sta a farsi troppi problemi di diametro ma cerca invece un setup che sia il più possibile efficace e che nella stragrande maggioranza dei casi è costituito da uno strumento equatoriale nella classe dei 20 - 40 cm. Ovvio che poi bisogna fare i conti col meteo, il seeing e gli impegni personali, ma insomma si fa di tutto per essere costanti.

Se invece uno si accontenta di dare un'occhiata una volta ogni tanto allora può fare quello che vuole visto che ha l'unico scopo di divertirsi.

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 14:05 
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Iscritto il: giovedì 27 agosto 2009, 22:10
Messaggi: 1227
... che è, detto in termini un po' più crudi e "terra-terra", più o meno quello su cui "filosofeggiavo" io. In ogni caso anche tu, Raf, confermi che il diametro "normale" per buoni lavori sul planetario è nel range 20-40 cm. Interessante anche l'osservazione di Stevedet, che per la verità qualcun altro aveva buttato lì parecchi interventi fa: il luogo e le possibilità logistiche di osservazione, insieme alle considerazioni sul seeing. Questa, come la considerazione sul "target" osservativo, contribuiscono MOLTO ad evitare le indebite generalizzazioni che sono la causa prima delle incomprensioni... Insomma, si può dire che il metodo che usi è imposto dalla natura di ciò che affronti, in tutti i suoi fattori...

stevedet ha scritto:
La mia impressione è che molte delle valutazioni su strumenti e metodi osservativi siano parecchio condizionate da dove si osserva abitualmente. Mi spiego: chi per motivi logistici non può gestire strumenti di diametro importante, cerca soddisfazione nello spremere telescopi piccoli e (forse) trova anche un pizzico di piacere nel dimostrare a quegli ''sboroni'' che utilizzano tele grossi, quanti dettagli riescono a cogliere con i loro piccoli tubetti.

Viceversa chi ha la possibilità (vuoi perché ha un giardino, vuoi perché non gli pesa spostarsi con l'auto in un sito favorevole) di utilizzare un grosso tele, ne decreta senza indugio la superiorità...

... però, Steve, rileggendo si capisce che non hai colto in pieno il punto. Come dice ottimamente Raf, lo studio visuale dei pianeti non esige come prima condizione la ricerca del massimo diametro a tutti i costi. Ci sono altre priorità che lui ha detto benissimo... Non c'è "concorrenza", sono proprio due cose diverse...

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 15:38 
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Andrea75 ha scritto:
... però, Steve, rileggendo si capisce che non hai colto in pieno il punto. Come dice ottimamente Raf, lo studio visuale dei pianeti non esige come prima condizione la ricerca del massimo diametro a tutti i costi. Ci sono altre priorità che lui ha detto benissimo... Non c'è "concorrenza", sono proprio due cose diverse...

Andrea, parliamoci chiaro: io sono un osservatore abbastanza superficiale anche se di lunga data. Mi accontento di inquadrare gli oggetti che si trovano in posizione comoda rispetto al mio luogo di osservazione (il giardino di casa), siano essi la Luna, i pianeti o oggetti del cielo profondo. Mi godo il ''panorama'' cercando si dettagli, ma senza troppe velleità e ne ricavo unicamente gran piacere. Un piacere effimero che dura il tempo nel quale l'occhio rimane nell'oculare.

In tal senso mi vanno sempre un po' strette le classificazioni troppo rigide ed un po' manichee come quella che hai fatto tu qualche post fa, distinguendo tra chi cerca la massima performance e chi la massima assiduità di osservazione per poter poi disegnare il minimo dettaglio.
Alla fine ritengo che nel mondo astrofilo esistano molte sfumature a metà strada tra le due posizioni. :beer:

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 Oggetto del messaggio: Re: Il diametro conta
MessaggioInviato: mercoledì 20 gennaio 2016, 15:41 
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