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 Oggetto del messaggio: Re: Saturno in un 4 pollici speciale
MessaggioInviato: mercoledì 17 giugno 2009, 20:41 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 21:17
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cherubino ha scritto:
Il reginato, fantastico sul deep sky e comunque performante in campo planetario (ma ripeto: il seeing era buono), prendeva delle sonore legnate dal "piccolo" 13 cm. alla fluorite.


Non vorrei sembrare il solito scocciatore, ma mi pare almeno improbabile; fino a prova contraria uno strumento più grande vede di più, se messo nelle condizione di rendere come sà. E' un discorso che non si affronta spesso, quello dell'impegno necessario a far "rendere" i telescopi: secondo me all'aumentare del diametro le difficoltà aumentano, ma aumentano di pari passo anche le soddisfazioni!
Ci sono alcune problematiche come l'acclimatamento, o il maledetto boundary layer che molti non sanno nemmeno cosa sia... messe a posto queste "cosette" (che come detto comportano fatica, e perdita di tempo) uno strumento più grande vede obbligatoriamente di piu... altrimenti i Keck non hanno motivo di esistere :wink:
Secondo me è bene sottolineare certi aspetti, altrimenti passa il concetto che il piccolo è in assoluto meglio di ogni altro tubo... con buona pace della confusione dei neofiti!
:?
Cieli sereni! :wink:

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Mattia


Dobson 600mm f3.6 autocostruito
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 Oggetto del messaggio: Re: Saturno in un 4 pollici speciale
MessaggioInviato: mercoledì 17 giugno 2009, 21:37 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
no, Granz, non sono d'accordo.
Però questo non è il post adatto.
Inoltre l'esempio dei Keck, del Subaru, etc. non calza.
Se tu provassi ad osservare Giove in uno strumento da osservatorio da 60/70 cm. capiresti che, in visuale, senza filtri particolari, l'immagine fa schifo e non si vede niente (mi si perdoni l'esagerazione).
Inoltre quella del boundary layer è una storia che inficia solo UNA parte del problema effetto turbolenza degli strumenti sopra i 20 cm. circa.
Tutti i grandi osservatori planetari al mondo (intendo dire amatori che osservano e non fotografano i pianeti) usano strumenti che non sono i dobson o i grossi newton. Un motivo c'è.
Da possessore di questi strumenti grandi e piccini (io non ho solo i piccoli rifrattori di cui parlo in questo e altri post) posso assicurarti che le cose stanno così.
Questo non significa che uno strumento più grande non vada bene. Va benissimo, ci mancherebbe. E non significa nemmeno che per avere anche grandi soddisfazioni nell'osservazione servano necessariamente gli strumenti di cui stiamo parlando in questo post. Affatto. Inoltre il fine di questo post, come giustamente ci ricorda Zandor, non è quelle di dire cosa sia meglio ma solo di portare a conoscenza dei più che alcuni strumenti oggi demodé rendono molto bene, addirittura meglio di altri più blasonati o citati, in questo tipo speciale di applicazione.
Facevo l'esempio con un TSA Takahashi perché, avendolo avuto, e avendo avuto 3 FS-102 e molti altri apo da 10 cm. (più o meno validi) so cosa mostra. Resto però convinto che, nell'impiego all around, il TSA sia più indicato, ad esempio, del Nikon (che pure costa più del doppio, decisamente di più ...). E' più corto, più leggero, più "veloce" nell'essere usato come astrografo.. insomma: più "completo". Però, se il fine è solo quello di fare stelle doppie e Luna o pianeti.. beh.. in QUESTO sia il pentax, che il Nikon, che il cugino fluorite F10 vanno meglio.
Non c'è alcuna volontà campanilistica in tutto ciò, ma la semplice gioia di far conoscere un poco strumenti che, comunque, non esistono o quasi sul mercato e quindi possiamo permetterci di parlarne senza rischiare di offendere nessuno.
Perdonate sia me che Roger, siamo osservatori vero, ma siamo anche dei grandi amatori degli oggetti un po' rari, un po' difficili, sicuramente controtendenza.
Riusciamo ad apprezzarne appieno (o quasi, spero) le grandi qualità senza farci sfiorare dai loro limiti intrinsechi.
In questo pecchiamo di "entusiasmo", lo ammetto.
Non osserviamo certo il cielo profondo con questi piccoli gioielli di difficile reperibilità, perché sarebbe foriero di delusione dovuta ai modesti diametri. Per quello io stesso sposo la filosofia del grande dobson o Cassegrain modificato, ne ho uno in via di realizzazione decisamente grande. Ma nell'osservazione di "tutti i giorni" dal giardino di casa niente è più piacevole e rilassante, per animi come il nostro, dell'usare strumenti realizzati in piccoli numeri, altamente specializzati e di sapore indubbiamente retrò.

Paolo

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 Oggetto del messaggio: Re: Saturno in un 4 pollici speciale
MessaggioInviato: mercoledì 17 giugno 2009, 21:51 
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Iscritto il: mercoledì 15 ottobre 2008, 21:17
Messaggi: 432
Località: Asti
Tipo di Astrofilo: Visualista
Si vero, siamo OT.. ma l'OT dura da un po di pagine eh :wink:
Sarebbe bello parlarne in una discussione dedicata.. e magari in un orario migliore!
Cieli sereni!

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 Oggetto del messaggio: Re: Saturno in un 4 pollici speciale
MessaggioInviato: mercoledì 17 giugno 2009, 21:57 
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Iscritto il: domenica 1 giugno 2008, 19:38
Messaggi: 1928
Località: milano
in effetti credo che questo post abbia esaurito la sua logica iniziale.
Tra poco ne apriremo uno nuovo che intitoleremo "Giove in un 4 pollici speciale" :roll:
E, devo dire, mi piacerebbe moltissimo, anche con l'aiuto di altri, aprire qualche post sull'uso dei piccoli rifrattori, tipicamente quelli compresi tra i 60 e 70 mm.
Intendo dire sia gli "scopos" o similari, ma soprattutto i classici 60/900 et similia. bellissimi, se usati bene!

Paolo

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 Oggetto del messaggio: Re: Saturno in un 4 pollici speciale
MessaggioInviato: mercoledì 17 giugno 2009, 23:14 
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Iscritto il: lunedì 28 agosto 2006, 20:07
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Tipo di Astrofilo: Visualista
ras-algehu ha scritto:
Invece con Adriano, puo testimoniare lui, abbiano notato sabato cosa vuol dire, in tremini di luminosità, osservare con due oculari diversi e circa della stessa focale. Con un certo oculare che gli ho dato io (fatevi raccontare da lui) ha guadagnato a occhio circa 1/2 mag!! :shock:
Quindi sono importanti anche altre lenti!! :wink:


Ras, che oculare era?


E' una discussione che seguo molto volentieri e che trovo molto interessante. Riguardo ai neofiti, però, credo sia molto difficile far capire ad un neofita che se vuole vedere Giove o Saturno, o il planetario in genere, invece di spendere 900 euro (ad es.) per un SC con il GoTo o un Mak potrebbe con la stessa cifra prendere un rifrattore a lunga focale e vedere meglio i pianeti. Bisogna vincere tanti condizionamenti. Il mercato su tutti. E poi c'è il discorso economico, perchè per reggere un 100 f/15 serve una montatura adeguata. Per questo la ritengo una discussione per astrofili evoluti o per "palati fini" del planetario fate voi.......perchè il neofita va sul sicuro e segue la "corrente". E solo dopo che ha imparato a "nuotare" capisce che può andare "contro-corrente".
Io ho comprato un rifrattore dopo 3 anni (sì lo so, c'ho messo un pò troppo :mrgreen: ) che mi ri-dedico con passione all'astronomia e dopo che per la testa mi sono passati tanti strumenti e che altrettanti me ne sono stati consigliati e dopo aver messo gli occhi in tanti strumenti.......ma mi sono innamorato del contrasto dei rifrattori. E le stelline puntiformi dei rifrattori non si battono...... :mrgreen:

Royal Astro a parte, mi piacerebbe molto, ad esempio, che ci fossero discussioni simili anche per dei 100 acromatici speciali tipo il Vixen 102M, il Konus Centaur, il Tal 100 o ai più piccoli Vixen 90/1300, Kenko 80/1000 o Mizar 80/1000. Farebbero innamorare i neofiti dei rifrattori come lo hanno fatto con la precedente generazione di astrofili, e sull'usato si trovano ancora.

Saluti, Angelo.


Ps....oops Cherubino non mi ero accorto che mi avevi preceduto nel voler parlare di piccoli rifrattori. :D

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Osservo con:
Dobson RP Astro 12" (tuned)
Rifrattore Skywatcher 100 ED f/9 Pro - Achro Meade 102 f/9
Oculari: Baader Hyperion Aspheric 31mm - Nagler 20mm T5 - Vixen LVW 13mm - Exp. Sc. 8,8mm 82° - Exp. Sc. 6,7mm 82° - Exp. Sc. 4,7mm 82° - Takahashi TOE 4mm
Binocoli: USM 15x70, Astrotech 20x90, Nikon Action EX 12x50, Pentax PCF III 10x50, Asahi Pentax 10x50, Swift Newport 10x50 mod. 825, Bino Lidl 10x50, Eschenbach Consul 8x30, Pentax Marine 6x30 BIF


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 Oggetto del messaggio: Re: Saturno in un 4 pollici speciale
MessaggioInviato: giovedì 18 giugno 2009, 3:06 
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Iscritto il: domenica 6 gennaio 2008, 1:55
Messaggi: 36
beh il topic lo dovremmo intitolare

"Giove in *un po'* di 4" pollici speciali "

ahahaha

e' vero ,comunque bisogna aprire un nuovo topic perche' ormai di saturno ..nemmeno l'ombra :shock:

io avevo pensato a

" (in) sensibilita' alla turbolenza " :D

un abbraccio


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 Oggetto del messaggio: Re: Saturno in un 4 pollici speciale
MessaggioInviato: giovedì 18 giugno 2009, 7:18 
cherubino ha scritto:
troverai molto rare le serate in cui riuscirai a sfruttare appieno i 140mm. del TEC.
Serate in cui si riesca a sfruttare sui pianeti appieno le possibilità di un rifrattore da 8 pollici non ne ho mai trovate, francamente, in Italia.
Newton da 10/12 pollici poi non vi dico. La sensazione è sempre stata di vedere "chissà cosa" ma quando gli affiancavo un rifrattore da 13 cm. scoprivo che vedevo le stesse cose e le vedevo anche meglio.
Sul profondo cielo invece il discorso è diverso.

Paolo



Caro Paolo sai quanto apprezzo le tue osservazioni ed i tuoi commenti ma, prima di dover migrare in un'altra discussione, mi viene da dirti che forse in questo caso hai un pò esagerato.
Il TEC ha un'apertura di 140 mm, 5 pollici e mezzo... non stiamo parlando di un 180, di un 200 o più. Dire che le sere in cui si può sfruttarlo al 100% siano "molto rare" mi sembra eccessivo. Sicuramente saranno percentualmente meno frequenti di quelle sfruttabili con un 4 pollici ma "molto rare" non credo.
Stiamo parlando di un pollice e mezzo in più tutto sommato.....
Ho avuto sino a poco tempo fa un SC da 235 e nonostante i suoi limiti (ops...) differenze rispetto ad un rifrattore si riusciva ad utilizzarlo con soddisfazione piuttosto spesso.
Quando mi sono lanciato nell'avventura TEC il tema della sensibilità alla turbolenza atmosferica credo di averlo valutato piuttosto a fondo. Ho ritenuto che 140mm fossero un'apertura tale da costituire un buon compromesso tra diametro e sfruttabilità (anche perchè Mr. Petrunin fa eccellenti rifrattori anche più grandi e sarebbero bastati solo pochi :shock: :shock: eurozzi in più).
E devo dire, adesso che posso utilizzarlo (sempre poco, purtroppo, rispetto a quanto vorrei :oops: ), che sto ricevendo delle conferme a ciò che pensavo.
Cari saluti assolutamente puntiformi e con unico anello di diffrazione ben fermo!!!

PS se in quella 2 giorni vi mancassero un TSA ed un TEC 140ED conosco qualcuno che, se libero, potrebbe provvedere :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Saturno in un 4 pollici speciale
MessaggioInviato: giovedì 18 giugno 2009, 8:54 
ras-algehu ha scritto:
Invece con Adriano, puo testimoniare lui, abbiano notato sabato cosa vuol dire, in tremini di luminosità, osservare con due oculari diversi e circa della stessa focale. Con un certo oculare che gli ho dato io (fatevi raccontare da lui) ha guadagnato a occhio circa 1/2 mag!! :shock:
Quindi sono importanti anche altre lenti!! :wink:


Si, e più piccola è l'apertura e più ci si può rendere conto dei "crolli" di luminosità provocati dai trenti di lenti.
Su telescopi piccoli ci si rende conto anche della differenza fra un doppietto ed un tripletto...

Col 66/400 ho "scartato" una gran quantità di oculari, che a pari focale davano delle prestazioni davvero differenti in termini di luminosità, anche rispetto ad un "normale" Plossl...

è anche vero però che la differenza di campo inquadrato da "impressioni" diverse...


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 Oggetto del messaggio: Re: Saturno in un 4 pollici speciale
MessaggioInviato: giovedì 18 giugno 2009, 8:56 
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Su Giove ho notato che spesso aperture superiori ai 5" - 6" tendono a "bruciare" l'immagine perchè troppo luminosa e si pèerdono dettagli e sfumature a meno che non si salga parecchio con gli ingrandimenti ma a quel punto tutta l'osservazione diventa critica perchè sovente mi che sembra siano le condizioni oggettive (seeing, posto da cui si osserva, altezza del pianeta sull'orizzonte) a limitare il numero di ingrandimenti proficuamente utilizzabili, in questi casi l'uso della binoculare aiuta molto.

Personalmente le migliori osservazioni di Giove le ho effettuate con rifrattori tra i 4" e i 5"


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 Oggetto del messaggio: Re: Saturno in un 4 pollici speciale
MessaggioInviato: giovedì 18 giugno 2009, 9:24 
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fede67 ha scritto:
ras-algehu ha scritto:
Invece con Adriano, puo testimoniare lui, abbiano notato sabato cosa vuol dire, in tremini di luminosità, osservare con due oculari diversi e circa della stessa focale. Con un certo oculare che gli ho dato io (fatevi raccontare da lui) ha guadagnato a occhio circa 1/2 mag!! :shock:
Quindi sono importanti anche altre lenti!! :wink:


Si, e più piccola è l'apertura e più ci si può rendere conto dei "crolli" di luminosità provocati dai trenti di lenti.
Su telescopi piccoli ci si rende conto anche della differenza fra un doppietto ed un tripletto...

Col 66/400 ho "scartato" una gran quantità di oculari, che a pari focale davano delle prestazioni davvero differenti in termini di luminosità, anche rispetto ad un "normale" Plossl...

è anche vero però che la differenza di campo inquadrato da "impressioni" diverse...


Già poi mi son dimenticato di citare anche la diagonale purtroppo, per la comodità, essenziale nei rifrattori o negli schemi tipo Cassegrain.
Son cose che noti su oggetti limite, tipo deboli stelle, di solito su pianeti e luna la luminosità è elevata quindi non si nota anzi, puo essere d'aiuto una piccola perdita. :wink:

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