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Autore Messaggio
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MessaggioInviato: mercoledì 25 ottobre 2006, 9:31 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
Messaggi: 5153
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Il sistema tolemaico permette solo di prevedere in maniera anche molto precisa il moto apparente degli astri sulla cosiddetta "volta celeste".
Con detto sistema era possibile anche prevedere con una certa esattezza eclissi di Sole e Luna.

Ma si ferma tutto li, alla previsione di moti apparenti.
Non permette nè di conoscere la reale natura degli oggetti osservati (anche se per i tolemaici il loro modello era "reale"), nè, come dici tu (Ercap) di sviluppare viaggi spaziali (per quello serve conoscere la legge di gravitazione e i moti ad essa collegata).
Tra l'altro, anche le distanze relative tra Terra e resto degli oggetti, fissati alle loro sfere, sarebbero completamente sballate rispetto a quelle vere.

PS: queste considerazioni si applicano anche al post in cui ci parlava delle "avanzate" conoscenze astronomiche di Maya e Babilonesi. Che fossero in grado di prevedere con esattezza il moto apparente dei pianeti rispetto allo zodiaco è diverso dal conoscere la natura degli astri e i loro moti.

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Claudio

"Los que van con prisa, nunca ven el cielo"
Gruppo Astrofili Hipparcos, Roma - http://www.hipparcos.it/
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Ultima modifica di Ford Prefect il mercoledì 25 ottobre 2006, 9:34, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 25 ottobre 2006, 9:33 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 16:10
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Località: Genova
Ciao Ercap, rispondo molto volentieri.
Il sistema di Copernico, con le orbite circolari, non era in grado di prevedere la posizione dei vari pianeti così bene come il sistema di Tolomeo con tutti i sui epicicli, ed i deferenti. Infatti il più grande rilevatore di misure del periodo, Tycho Brahe, era stato costretto ad inventare un sistema tutto suo proprio per far corrispondere in modo migliore la posizione dei pianeti e la inesistenza della parallasse stellare. Ed ha lasciato in eredità le sue misure ad un certo Keplero, che aveva il compito di portare avanti il suo sistema.
E Keplero studiò molto e scopri che con le orbite elittiche, il sistema corrispondeva alla perfezione. Ma è una storia lunga.
Le eclissi erano meglio prevedibili con il sistema di Tolomeo che non con quello copernicano basato sul moto circolare dei pianeti.
Mi fa piacere che il tuo problema è soltanto quello di andare su Marte. :lol:

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MessaggioInviato: mercoledì 25 ottobre 2006, 11:18 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 16:10
Messaggi: 139
Località: Genova
Mario Rigutti, in "Storia dell'astronomia" dice queste cose che mi hanno fatto molto pensare...

"In realtà, ne Platone, ne gli altri che abbiamo ricordato, e quelli che ricorderemo, hanno detto sciocchezze.
A parte il fatto che non sappiamo quali siano le cose veramente serie, essi hanno detto quello che, dal loro posto di vedetta, potevano cogliere del mondo.
Se non si accetta questo, segue, nella migliore delle ipotesi, che tutti quelli che ci hanno preceduto e hanno fatto affermazioni contrastanti con le nostre, sono stati ingenui, illusi, o incapaci di pensare.
Il che, in verità, sembra fuori misura, un po’ stupido e, in definitiva, piuttosto imprevidente, dal momento che anche noi stiamo precedendo qualcuno".

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MessaggioInviato: mercoledì 25 ottobre 2006, 14:53 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
Messaggi: 5153
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ugo,
concordo anche con la citazione che hai inserito, nel senso che dal punto di vista di Platone (che però mi pare fosse un po' più "elastico" come filosofia), Aristotele, e soprattutto Tolomeo, il loro modello di universo, per quello che potevano conoscere loro, era "vero" e funzionava a meraviglia.

Il problema è che si limitavano ai movimenti dei pianeti rispetto alla sfera delle "stelle fisse", e al calcolo delle eclissi.
In entrambi i casi con ottimi risultati.

Però, se si fossero posti ad esempio il problema se fosse stato possibile raggiungere la Luna, non avrebbero potuto risolverlo
con quel modello.

In realtà, c'erano anche altri punti che facevano un po' acqua.
Ad esempio, le stelle "fisse" non erano del tutto fisse...

Ipparco osservò una supernova e si pose il problema di controllare questo assunto, stilando un catalogo che fosse un riferimento per le generazioni future.
La necessità del catalogo nasceva anche dal fatto che aveva individuato delle discrepanze nelle osservazioni registrate su testi più antichi (e parliamo di un filosofo/astronomo/matematico del secondo secolo A.C.), ma non erano osservazioni abbastanza precise per verificare eventuali moti propri delle "stelle fisse".
L'intento del catalogo era appunto di dare ai posteri un documento attendibile su cui provare o smentire l'assunto della immutabilità della sfera delle Stelle Fisse.

Delle osservazione di Ipparco, gli aristotelici se ne infischiarono tranquillamente per secoli...

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MessaggioInviato: mercoledì 25 ottobre 2006, 15:49 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 16:10
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Perciò?

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MessaggioInviato: mercoledì 25 ottobre 2006, 16:04 
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Iscritto il: martedì 2 maggio 2006, 8:59
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Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Visualista
Perciò..., mi sa che ci stiamo avvitando dicendo un po' le stesse cose entrambi.

Il succo del mio ultimo post, un po' confuso per la verità, è che il sistema tolemaico a n-epicicli aveva le sue debolezze (principio di immutabilità delle stelle fisse), ma si faceva finta che non ci fossero...

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MessaggioInviato: mercoledì 25 ottobre 2006, 17:46 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 16:10
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Località: Genova
Tutto giusto. Il loro problema era come spiegare i fenomeni in altro modo.
Pensa alle obiezioni di Salviati a Simplicio nel dialogo.
Ed a quelle di Simplicio. In fin dei conti non erano da buttare, neanche quelle dell'aristotelico. La fisica non esisteva, ritengo Galileo il fondatore di questa scienza importante.
Tanto per parlare, pensa a quante teorie cosmologiche esistono attualmente.
Molto probabilmente nel mezzo c'è anche quella giusta. E le altre sono da buttare. Ma, con le attuali conoscenze, tutte hanno diverse cose che non sono spiegabili. Potrebbe essere che fra cento anni si riuscirà a trovare quella che "non ha più segreti". L'umanità, dirà forse che gli scienziati attuali sono degli incompetenti? Diranno che la soluzione è lampante che l'abbiamo sotto gli occhi? Diranno che Pinco Pallino già lo aveva detto e gli altri non gli hanno dato retta? Probabilmente diranno che Pinco Pallino aveva trovato la giusta soluzione ma non aveva la possibilità di risolvere i problemi che nacevano dalla sua teoria. Certamente non facendo finta che non esistano. E quindi non era in grado di dimostrare di aver colto nel segno. Almeno, questo è il mio pensiero... :wink:

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