Ciao a tutti,
Sono un astrofilo di Romagna diciottenne, e spesso faccio uscite astronomiche con altri astrofili della mia città; in particolare andiamo spesso in una località che si trova verso la Campigna, dopo la cittadina di Santa Sofia, e che si chiama tre fonti. Lì, uno dei membri del nostro gruppo astrofili, ha costruito una decina di anni fa, una casetta in cui tiene un dobson da 60 cm per le osservazioni. Il posto e' molto bello, quasi sperduto, e di norma, in serate decenti, si raggiunge una media di 21,15 di Sqm, che dovrebbe quindi essere quasi il massimo raggiungibile in tutta la Romagna (almeno confrontandosi con le mappe di Cinzano). Tuttavia da qualche tempo si e' aperto un enorme problema: e' infatti presente a circa 400 metri da dove osserviamo un enorme impianto di pannelli fotovoltaici dove sono presenti 7 proiettori orientati verticalmente al terreno (si proprio cosi: verticalmente!). Fino a quest'inverno non avevamo mai avuto nessun problema, poi una notte si sono accesi, non spegnendosi più. Adesso, non si accendono per tutta la notte, ma più o meno ogni ora, e vengono spenti, di solito dopo 10 minuti o un quarto d'ora. Non vorrei annoiarvi troppo, quindi cercherò di essere breve. L'altra sera, sabato 15, avevamo deciso di andare ad osservare, tuttavia non era una gran serata. Verso la mezzanotte, come sempre, i fari si sono accesi, e poco dopo, e' passata una macchina con un lampeggiante spento al di sopra che si e' diretta verso i pannelli. Allora con il mio amico Emanuele, junior86, abbiamo deciso di approfittarne perché magari era una macchina della sicurezza e potevamo chiedere informazioni. Infatti lo era, e arrivati li, abbiamo fermato il conducente, una guardia notturna, e gli abbiamo cominciato a dire, con gentilezza, che eravamo astrofili, e che siccome quelle luci danno fastidio all'osservazione, se c'era la possibilità di avere un numero telefonico da chiamare per fare in modo che le tengano spente almeno quando andiamo su ad osservare.
Come potete immaginare la risposta e' stata negativa; ci ha detto che i fari li accendono loro dalla centrale, oppure si accendono da soli se vengono rilevati movimenti da speciali telecamere all'interno del complesso (che tra l'altro e' circondato da una rete alta due metri) e che si spengono a riscaldamento, una volta che viene raggiunta una certa temperatura delle lampade. Quando poi gli ho parlato della legge regionale sull'il, lui si e' quasi messo a ridere, e ha sostenuto che l'impianto e' a norma e che chi lo ha realizzato non e' uno stupido ed evidentemente i fari vanno bene nella posizione in cui si trovano. Per confermare la sua tesi ha anche telefonato ad un collega, che gli ha confermato che quello che dicevo non era vero, e che comunque il loro, essendo un lavoro, e' più importante della nostra passione (chiamandoci tra l'altro astrologi!!).
Alla fine non abbiamo potuto fare altro che salutarlo e ringraziarlo ( si fa per dire) per le sue risposte. Quando se ne e' andato ho però voluto scattare una foto con il cellulare ad uno di questi fari, per almeno avere una documentazione, poi dal nostro sito osservativo ne ho scattata un'altra con la reflex per mostrare quanta luce riversino in cielo.
Al seguente link troverete quattro immagini per farvi capire dove è il posto e quanta luce sia prodotta dall'impianto:
http://www.dropbox.com/gallery/56294782 ... m?h=9fc8931) cono luminoso visto dal sito ( gli alberi che si vedono sono della casa di fronte)
2) distanza che è presente in linea d'aria dai pannelli
3) inclinazione di un faro (tutti verticali e addirittura alcuni più di quello nella foto)
4) mappa che mostra dove si trova il sito osservativo, ovvero in pieno verde.
Tornato a casa, ho deciso di andarmi a vedere per bene la legge sull'il della mia regione, e ho trovato, in particolare nel decreto attuativo, alcuni punti abbastanza interessanti, che forse ci consentirebbero di fare ri-orientare correttamente i fari presenti nell'impianto.
Per esempio all'articolo 4 è scritto:
b) tutti gli impianti di illuminazione esistenti costituiti da torri faro, proiettori, globi e lanterne, devono essere riorientati o schermati e, in ogni caso, dotati di idonei dispositivi in grado di contenere l'intensità luminosa non oltre 15 cd per 1000 lumen per γ=90° ed oltre, nonché vetri di protezione trasparenti entro 2 anni dalla data di approvazione della presente direttiva.
Poi al 5:
2. Gli impianti di illuminazione di cui al comma 1 devono possedere, contemporaneamente, i seguenti requisiti:
a) apparecchi che, nella loro posizione di installazione, devono avere una distribuzione dell'intensità luminosa massima per γ ≥ 90°, compresa tra 0,00 e 0,49 candele per 1000 lumen di flusso luminoso totale emesso; a tale fine, in genere, le lampade devono essere recesse nel vano ottico superiore dell’apparecchio stesso.
c) una luminanza media mantenuta delle superfici da illuminare ed illuminamenti non superiori ai livelli minimi previsti dalle normative tecniche di sicurezza ovvero dai presenti criteri
e ancora, all'art. 7:
3. L’illuminazione degli insediamenti produttivi deve essere effettuata privilegiando le lampade al sodio a bassa o alta pressione. E’ ammessa l’illuminazione solo dall’alto verso il basso. Per gli edifici privi di valore storico sono da preferire le lampade ad alta efficienza, quali quelle al sodio
ad alta pressione; in alternativa possono essere utilizzati impianti dotati di sensori di movimento per l’accensione degli apparecchi per l'illuminazione di protezione. Sono da prevedere, altresì, sistemi di controllo che provvedano allo spegnimento parziale o totale, o alla diminuzione di potenza
impiegata, entro le ore ventiquattro.
Uno solo forse potrebbe essere a nostro sfavore, all'art.8:
c) gli impianti di uso saltuario ed eccezionale, purché destinati ad impieghi di protezione, sicurezza o ad interventi di emergenza
Tuttavia, secondo me, non sono ad uso saltuario, perchè vengono accesi tutte le notti.
Voi cosa ne pensate? Si puo' fare qualcosa per risolvere la situazione?
Il lato svantaggioso della questione e' che il terreno del mio amico, da dove osserviamo, non ha all'interno un osservatorio astronomico dove si esegue una ricerca scientifica o divulgazione, e quindi non potremmo far rispettare le regole restrittive che proteggono almeno gli osservatori, pero' penso che comunque loro non possano assolutamente fare un lavoro del genere, anche quella zona è all'interno del pre-parco delle foreste casentinessi, e ciò potrebbe avere un effetto negativo sugli animali che abitano quelle zone ( per fare un esempio in questo periodo ci sono i cervi in amore, ma anche tanti altri animali selvatici).
Vi ringrazio innanzitutto se avete avuto la pazienza di leggere tutto il testo, e se vorrete darmi un consiglio per risolvere questa situazione.
Cieli sereni (e non inquinati!!)