Algol ha scritto:
Io purtroppo non ce l'ho fatta... a quanto pare i vicini non hanno 20 euro a testa da spendere per sostituire le sfere nel viottolo comune (ci sono 5 globi luminosi e 5 case... praticamente ne pagheremmo 1 a testa)
Ho proposto di acquistarli io, ma nemmeno in quel caso vogliono cambiarle perché sono scotofobici sostanzialmente.
Inoltre, il mio vicino ha, in un giardino di 90-100 m^2, 4 globi luminosi non schermati e 2 faretti che puntano verso l'alto per illuminare il melograno
... cose da pazzi! E nelle sere in cui hanno più paura del buio accendono un'altra luce davanti all'ingresso che punta dritta verso il punto in cui osservo (o meglio, provo ad osservare)... Impianto nuovo tra l'altro, fatto con leggi già in vigore
Non può essere a norma.
Il fanale, se nuovo, probabilmente é a norma, ma
se il fascio di luce é direzionato verso l'alto, non é più a norma.
O meglio: vediamo quale legge regionale si applica al tuo caso. Che puoi eventualmente invocare, presentando un esposto ai vigili urbani del tuo comune, qualora i vicini non vogliano comprendere che anche il cielo buio va rispettato.
Inoltre può essere invocato un concetto giuridico, che scaturisce "in negativo" da un articolo del codice civile, l'art. 844,
Allegato:
Della proprietà fondiaria.pdf [158.61 KiB]
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per cui puoi ottenere la tutela di legge se la luce di un terzo ti provoca fastidio "oltre la normale tollerabilità", che però va dimostrata (
http://shop.wki.it/documenti/61302079_EST.pdf), come ad esempio inondare di luce una stanza dove qualcuno nottetempo abitualmente dorme, e la luce non riesce a farlo dormire.
In giurisprudenza non é stato invece ancora affermato il diritto (in questo caso tuo) a non ricevere luci disturbanti se stai praticando un'attività che richiede il buio (come per l'osservazione astronomica), a meno ché tu non sia un'osservatorio astronomico riconosciuto (diametro di almeno 30 cm).
(Ciò, sempre in relazione alla tua normativa regionale, Lombardia, Lazio e Veneto sono accettabili, altre sono più lassiste o generiche. Che regione sei?).
Ma poiché:
"Il soggetto esposto alle immissioni ha facoltà («può») di «impedire» le immissioni intollerabili
(la luce che disturba le tue osservazioni, ndr) e tale facoltà è parte di un diritto riconosciutogli dal legislatore, diritto che affonda le sue radici, in sede costituzionale nel combinato disposto di cui all’art. 2 Cost. (diritti inviolabili), art. 3, 1° co., Cost. (principio di eguaglianza), art. 9 (tutela del paesaggio) e art. 32 (tutela della salute)."
E' del tutto auspicabile intentar causa nel tentativo di ottenere sentenza favorevole sulla base di tali concetti, che creerebbero un precedente fondamentale per ogni altra circostanza simile (astrofilo urbano disturbato dalle luci vicine).
In ogni caso intraprendere un'azione invocando tali norme (ad es.: inviandogli una lettera raccomandata in cui si prospetta la violazione da parte loro di queste normative), nonché l'intervento di Autorità di Polizia Giudiziaria, non può che aver effetto positivo, nel senso che non potrà che indurre i vicini a considerare la questione, e valutare la possibilità di esser diffidati ad adeguarsi alle norme. E quindi molto più facilmente (se sono intelligenti e civili) schermeranno le lampade, le orienteranno verso terra e ridurranno le accensioni.
Un modo facile di evitare liti é quello di
arrivare ad un accordo: spegni le tue lampadacce quando io voglio osservare al telescopio. Quindi - ad esempio - nelle sole giornate serene, mentre se piove o é tutto coperto potranno accendere quel che vogliono, perché tu glielo avrai concesso.
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