Saint Barthelemy 2008 – 30 agosto 2008
La giornata è stata ottima, cielo azzurro, caldo e tanta passione.
Abbiamo conosciuto molti astrofili. Camminare in mezzo a gente che discute di montature, oculari e galassie dai nomi arcani crea una palpabile eccitazione.
Vetri oscurati alle case creano aspettative di buio per la serata.
La piazzetta si riempie di telescopi e chioschetti di venditori. Compare poi un vero e proprio mostro, un dobson da 30”, alto circa tre metri! Si chiacchiera con amici del forum che per la prima volta acquistano una dimensione reale trasformandosi da eterei fonti di informazioni, brevi messaggi in un mondo telematico, divengono persone e forse un giorno alcuni di loro diverranno amici.
Una volta trasformati in veri esseri umani, per effetto “magnetico”, si calamitano gruppetti, noi ci aggreghiamo a Davide (davidem27) e Hari (Harij01), Ghiso, Feof e altri .
Si cammina, si parla, si prende il sole respirando aria trasparente e passione per il cielo lasciando crescere l’aspettativa.
L’ostello è una meraviglia, pulito, organizzato, camere essenziali ma con tutto ciò che serve, più tardi avremmo valutato anche la prova cibo, passata con eccellenti voti.
Vaghiamo come fantasmi in un mondo per noi nuovo, una elevata concentrazione di appassionati che nel mondo “normale” vengono guardati con distacco, gente strana, un po’ “vampiresca” che rifugge la luce, agonia il buio, cerca un posto isolato, lontano dalla civiltà, si arma di strumenti ottici, anacronistici in un mondo dominato dal virtuale e dall’elettronico e si emoziona quando riesce, dopo lunga ricerca, a trovare un segno quasi invisibile, una nuvoletta chiara sullo sfondo di buio e stelle, una traccia che, come una timida donzella, non bisogna guardare direttamente per non intimidirla e farla sparire, bisogna osservare con discrezione, con visione distolta, per coglierne l’essenza.
Una volta trovato l’oggetto restituisce una emozione indescrivibile, era li, da sempre, eppure in quel momento, diventa nostro e solo nostro, l’abbiamo trovato noi! Li, in mezzo a milioni di stelle, aspettava di essere scoperto dai nostri occhi e dalla nostra determinazione!!!
Ma tutto questo di sera.
Prima abbiamo avuto occasione di provare telescopi solari, adeguatamente protetti da potenti filtri che oscurano quasi tutto, per farci vedere quel poco che basta per regalarci dettagli normalmente invisibili.
Incredibile come la passione unisca. Vagando per la piazzetta ci avviciniamo a un signore con uno strano motore, Claudia per deformazione professionale si interessa e io… vuoi che un ingegnere si lasci passare un oggetto del genere sotto il naso senza curiosare?
Chiacchieriamo di motori, costruzioni, senza ovviamente presentarci, uniti da una naturale amicizia, una temporanea unione di interessi tra sconosciuti che chiacchierano con una confidenza difficile da reperire anche tra vecchi amici.
Il nostro nuovo “amico” ammettere di avere una officina, di lavorare nel campo dei telescopi ma di avere un po’ perso la passione per l’astronomia. Abbiamo chiacchierato per un’ora discutendo di motori, figli, stelle, campeggio e molto altro ancora per poi separarci senza neanche presentarci.
Consapevoli che l’unione casuale di interessi, un incontro tra persone sconosciute che viste da lontano sembravano amici di vecchia data, non avrebbe avuto un seguito, almeno non un seguito pianificato. Così è normale salutarsi con un bel sorriso senza neanche sapere il nome di chi abbiamo trovato così piacevole, almeno per un’ora…
A proposito, abbiamo poi scoperto che il signore che aveva una piccola officina per la costruzione di telescopi si chiama… Reginato!
Arriva la sera, ci piazziamo ai posti di combattimento, si prepara la strumentazione, Davide ci aiuta a collimare con il laser, siamo pronti, le ultime luci cedono il passo a…. alle nuvole.
Iniziano subdole occupando il lato sud, oscurando lo scorpione e il sagittario, impedendo lo sguardo verso il centro della galassia. Magnanime concedono uno sguardo a giove.
Nuvole beffarde coprono a chiazza il cielo costringendoci a navigare in isole di buio stellato, in mezzo a un mare di buio.
Ma non tutto il male viene per nuocere, non potendo osservare molti oggetti c’era il tempo per chiacchierare, provare strumenti fare prove di oculari etc..
E fu così che finalmente provai un Nagler, mostro sacro degli oculari, in effetti merita la sua fama.
Provato anche lo speers waler, piccolo sogno nel cassetto, costo dimezzato rispetto al nagler e soddisfazioni paragonabili, almeno per un palato poco avvezzo all’eccellenza.
Poi buio totale, gli strumenti rimangono in attesa, gli osservatori chiacchierano di tutto consolandosi con un po’ di grappa e dolcini, si parla di tutto ma non di stelle. Ghiso vaga nel buio comunicandoci gli ultimi accorgimenti presi per le fotografie in atto, tutti si chiedono: “perché non spegne l’attrezzatura e viene con noi a chiacchierare????”
L’attesa viene ripagata, improvvisamente, dopo un’ora le nuvole si smaterializzano per magici effetti del cielo di montagna. Cala il silenzio tutti manovrano i telescopi di ogni dimensione alla ricerca di quel particolare oggetto di cui abbiamo letto, visto le foto, ma non è ancora nostro, non lo abbiamo ancora trovato NOI. Ghiso finalmente fotografa…
Un vecchio detto dice “un bel gioco dura poco”, effettivamente dopo un’altra oretta il cielo si ricopre e tutti tornano a chiacchierare, dopo una ulteriore ora nessuna stella è riemersa e in cielo da buio è diventato tetro, lo sconforto prevale e tutti iniziano a smontare le attrezzature. Fine della nottata.
Bottino?
Prima la tecnica.Provati…
1. Telrad
2. Nagler
3. Meade 5000 24 wa
4. Speers Waler
5. Dobson 300 Meade
6. Collimatore laser
7. Barlow nuova Meade 2x
Oggetti visti…
1. M31. Andromeda, incredibile sotto un cielo buio
2. M33. Triangolo, evanescente, me l’aspettavo più definita
3. M103, cassiopea. Belloccio
4. Velo vista nel mio tele e nel tele di davide con filtro. Finalmente!
5. Crescent, nord america, bubble nel tele da 300 con filtro.
6. Palla di neve blu e saturn(davide)
7. Giove.
8. Tutte le stelle del cigno
9. Via lattea splendida con infiniti chiari e scuri.
10. E poi qualche doppia.
11. Ring nebula.
12. Alcune stelle cadenti.
13. M13
Insomma non poco. Certo, la mia lista era molto più lunga, ma non si può vedere tutto la prima volta.
Infine possiamo rispondere a una domanda : “il cristallino cielo di montagna di cui tutti parlano è veramente così diverso da uno di campagna?”. Ora sappiamo!
Tutti a dormire.
Il giorno dopo prima esperienza al planetario con nuove meraviglie.
Poi tutti a casa.
Se proprio dovessi lamentarmi di qualcosa, oltre al tempo limitato per le osservazioni (che però mi ha regalato alto godimento), direi un vicino con una torcia rossa decisamente troppo potente.
Maurizio
_________________ ------------------------ Binocolo 20x80 Konus Dobson GSO 8" Oculari SP25, ExtraFlatFiled da 16, Plossl da 12.5 Barlow 2x Meade 140
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