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Autore Messaggio
MessaggioInviato: lunedì 2 ottobre 2023, 23:42 

Iscritto il: sabato 15 ottobre 2011, 7:19
Messaggi: 275
Tipo di Astrofilo: Visualista
Le Monde

Cielo stellato e diritto all’oscurità

di ALESSANDRO TROCINO



Se vivesse oggi Kant avrebbe sicuramente qualche difficoltà a scovare «la legge morale dentro» di lui (le cose si son fatte confuse, caro Immanuel), ma di certo gli sarebbe quasi impossibile scorgere «il cielo stellato» sopra di lui. Al posto della volta celeste e dell’orsa maggiore vedrebbe una nebulosa di luci al neon, al massimo qualche drone di passaggio e un paio di pipistrelli indifferenti all’inquinamento luminoso.

I dati sono ancora più eloquenti: la via lattea è visibile a occhio nudo dall’80 per cento degli americani e solo dal 60 per cento degli europei. La luce è avanzata come un’armata invicibile in questi ultimi decenni: l’83 per cento della popolazione mondiale vive sotto un cielo rischiarato artificialmente. In Francia, scrive Catherine Rollot sul Monde, si accendono ogni sera 3,5 milioni di insegne luminose e 11 milioni di lampade.

Per decenni la luce è stata sempre sinonimo di benessere e di progresso (vedi alla voce illuminismo, secolo dei lumi). L’oscurità è stata associata alla paura, all’ignoranza, al male. Bisogna attendere gli anni 2000, e i primi studi di biologi, medici ed ecologisti, per scoprire gli effetti deleteri della luce artificiale sugli esseri viventi. Uccelli migratori disorientati, insetti che estinguono, riproduzione di pesci e alberi alterata dall’impazzimento dell’orologio biologico. Nell’uomo, la perturbazione del ciclo circadiano comporta stress, disturbi di ansietà, di sonno. Nel migliore dei casi rughe, nel peggiore aumenti del rischio di malattie cardiovascolari e tumori.

La battaglia di alcune associazioni, come l’Anpcen, fondata nel 1999, ha portato il legislatore francese a legiferare. Un decreto dell’ottobre 2022 obbliga tutti i Comuni a spegnere le pubblicità luminose tra l’una e le sei del mattino e le vetrine dei negozi dall’una alle sette, salvo eccezioni. Legge, però, largamente disattesa. La crisi energetica (l’illuminazione rappresenta il 40 per cento delle spese dei Comuni) porta in primo piano la necessità di spegnere la luce, dove possibile.

In Francia diventa sempre più forte un movimento che chiede di spegnere parzialmente o totalmente l’illuminazione pubblica e rivendica il diritto all’oscurità. E la sicurezza? È una delle prime richieste quando si teme un aumento della criminalità. Ma la correlazione tra buio e crimine, scrive Le Monde, non è mai stata provata. È provata semmai la crescita di una sensazione di insicurezza, di un’angoscia, che è quello dell’incognito.

Ci sono alcune zone della Francia che, in base a una legge del 2016, sono definite «paesaggi notturni» e qui le luci devono stare spente. Per riconquistare la biodiversità della natura e per esercitare il diritto all’oscurità. C’è un crescente «astroturismo» che esce dai planetari e si esercita en plein air. Per esempio si può prenotare, alla non modica cifra di 519 euro, una stanza per una notte sulla vetta del Pic du Midi, negli Alti Pirenei, per contemplare la Via Lattea. Ma c’è un’attesa di un annetto, per prenotare. Si moltiplicano le iniziative commerciali. Cene e concerti candlelight, a lume di candela. A Parigi c’è un ristorante, fondato da Edouard de Broglie, dove si cena nella quasi completa oscurità.

La notte stellata è minacciata anche dal cambiamento climatico. Perché il caldo delle grandi città spingerà sempre più attività a spostarsi di notte. Aumentando il tasso di illuminazione notturno. Gli astronomi hanno coniato un neologismo: «noctalgia», «dolore del cielo». Ma anche più romanticamente, nostalgia della notte.

(Già che siamo a Parigi, vale la citazione dell’ultra romantica poesia di Jacques Prévert: «Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte / Il primo per vederti tutto il viso / Il secondo per vederti gli occhi / L’ultimo per vedere la tua bocca / E tutto il buio per ricordarmi queste cose / Mentre ti stringo fra le braccia»).

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INQUINAMENTO LUMINOSO - http://www.LAZIOSTELLATO.org, il Coordinamento per la riduzione/prevenzione dell'IL ed il risparmio energetico nel Lazio, invita a farci segnalazioni di impianti che si sospetta essere fuori norma, in modo che possano essere obiettivamente vagliati confrontandoli col disposto della L. 23/2000, e se difformi, costretti ad un virtuoso adeguamento come prevede la Legge.


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MessaggioInviato: martedì 3 ottobre 2023, 8:10 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 14:35
Messaggi: 4504
Località: Padova
Valerio Ricciardi ha scritto:
Per decenni la luce è stata sempre sinonimo di benessere e di progresso (vedi alla voce illuminismo, secolo dei lumi)

Spero che sia una battuta: si intende il "lume della ragione"!
E' come dire che il "lato oscuro" della Luna sia perennemente al buio"

Cita:
La notte stellata è minacciata anche dal cambiamento climatico. Perché il caldo delle grandi città spingerà sempre più attività a spostarsi di notte. Aumentando il tasso di illuminazione notturno

Non poteva mancare uno strampalato riferimento al CC, ormai diventato indispensabile per la pubblicazione.

Donato.


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MessaggioInviato: giovedì 5 ottobre 2023, 9:54 

Iscritto il: sabato 15 ottobre 2011, 7:19
Messaggi: 275
Tipo di Astrofilo: Visualista
Ovvio che si intendesse il lume della ragione, è del tutto scontato, ma non è casuale che a suo tempo la conoscenza fosse associata alla "visione" fisica. Alla luce che ci permette di vedere e capire vincendo le tenebre.

Dal buio proviene il mistero, il pericolo, l'ignoto. Dalle semitenebre del sottobosco sbuca nella foresta tropicale la pantera, nera perché mentre ti tende l'agguato non la vedi... Quando siamo morti, con ogni evidenza anche se la cosa ci riguarda ormai pochino siamo in cenere dentro un'urna (non permeabile alla luce), o in un "fornetto" di un cimitero comunale, o sottoterra, ma sempre al buio.

Le strade delle città prima dell'illuminazione a gas, la notte erano buie, e il pericolo, l'aggressore, il malvagio rapinatore o stupratore poteva nell'immaginario collettivo sbucar fuori all'improvviso da un vicolo buio, e poi fuggire impunito e inafferrabile "col favore delle tenebre". Dei ciechi dalla nascita, si dice che vivono e trovano il modo di farsi la loro strada anche se condannati al buio perpetuo, anche se in assenza di visione non esiste nemmeno concettualmente una percezione sensoriale "di buio", il buio può essere descritto sono per contrasto alla luce.

Una quantità di delitti come assalti notturni ai bancomat, negozi chiusi eccetera non sono stati facilmente risolti perché le telecamere di sorveglianza, che ormai son sensibili all'IR e possono registrare a zero Lux, vengono abbagliate dalla luce non schermata dei lampioni e delle insegne che vengono inquadrate direttamente, e rendono molto più difficile descrivere i lineamenti di un volto. Questo non lo dico io, ma e lo ha detto un (colto) Comandante della locale stazione dei CC che conosco ormai da oltre quindici anni,e nulla sa di IL né è astrofilo.

C'è nel subconscio una esaltazione sistematica della luce "anche di notte" come vita, sicurezza, progresso, gioia contrapposta ad incognito, tristezza, cupezza (vedi? Di cattivo umore = cupo, ossia scuro... si dice a un amico di cui si percepisce un momento di inquietudine "ti vedo scuro, oggi, che hai?"), che non sarà facile eradicare.

Quando a cavallo fra l'800 e il '900 Parigi era davvero la Capitale culturale e economica dell'Europa, era soprannominata la "ville lumiére"... era stata implementata, in tempo per l'Expo del 1900 che fece erigere la Tour Eiffel, in modo capillare ovunque si riusciva l'illuminazione a gas dei lampioni... erano vinte le tenebre, e i benestanti che non dovevano alzarsi alle cinque per andare a lavorare in filanda potevan fare le ore piccole godendo della movìda, come la chiameremmo oggi...

Ci sarebbe un lavoro CULTURALE da fare, ma una popolazione che sta accettando una catastrofe ecologica annunciata come l'auto full-electric [parlo da tecnico] non può essere recettiva a questo.
L'unico argomento possibile sono le conseguenze sulla salute, sulle colture e i costi a carico del cittadino dell'energia elettrica sprecata pubblicamente.

Perché poi lui individualmente, se potesse, comprerebbe un SUV elettrico iperenergivoro Tesla. E a casa a millemila device lasciasti in standby quando "spenti", fa la lavatrice a 60°, fa partire la lavapiatti quando è carica per un terzo e non se ne avvede.

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MessaggioInviato: giovedì 5 ottobre 2023, 11:40 

Iscritto il: sabato 15 ottobre 2011, 7:19
Messaggi: 275
Tipo di Astrofilo: Visualista
Il cambiamento climatico c'entra, perché la componente antropica del mutamento in atto è basata su vari fattori, di cui a mio avviso il principale forse è l'emissione di metano da parte degli allevamenti intensivi di bovini e suini, stante che il metano è circa 24 volte più efficace della CO2 come gas serra (argomento che non viene neppure sfiorato se non dagli ambientalisti e dagli istituti di ricerca); seguito dalla grande industria, poi dai trasporti (in cui l'Automotive in realtà è molto, molto, molto indietro rispetto al comparto navale e i voli aerei) e a scalare il resto.

Il risparmio energetico a mio avviso è essenziale, perché ha poco senso cercare di rendere meno impattanti le fonti di produzione dell'energia se poi la si spreca in modo dissennato. E ciò accade delle due sempre di più. Una Citroen AX diesel 1360cc degli anni '90 con MOLTA FACILITA' raggiungeva consumi dell'ordine dei 20 km/l nel traffico cittadino, e quasi 25 su strada extraurbana; una più angusta Fiat 500 TwinAir 900cc attuale, certificata Euro 6.2, nel traffico di Roma si attesta sugli 8 km/l, ma la AX, Euro 3, non può entrare in fascia verde perché "inquina", mentre la 500 che in città consuma come una Mercedes Classe S 2,8 litri di cinque metri, del 1986 se guidata con leggerezza (mia prova su strada del 1987 su AutoTecnica) è per ora la benvenuta.

E dovrà passare al "tutto elettrico per ogni cosa, di sicuro le automobili" anche la Polonia, che produce la sua elettricità con centrali per ora rigorosamente a carbone per l'80% ???
Ah, ecco.

Perché prendersela col Diesel? Lo sanno anche i gatti che emette meno CO2 del benzina per via della sua combustione in eccesso d'aria (non c'è valvola a farfalla) e del combustibile con maggior rendimento pr kg (non litri, kg)... risposta: per gli SOx, i temutissimi ossidi di zolfo (SO2 e SO3) responsabili oltretutto, dopo reazione con l'umidità nell'aria, delle piogge acide che portano alla dissoluzione dei carbonati e corrodono i marmi dei nostri monumenti...

... si, eh? Vero... Ma è davvero l'utilitaria risparmiosa Diesel il primo problema? No, è quello che si può scaricare sulle spalle del piccolo risparmiatore, a vantaggio degli interessi economici della produzione (interessi gestiti peraltro in modo miope) e non dell'ambiente, visto che gli inquinanti, altro che i migranti, sono indifferenti ai confini.

Prendendo in considerazione gli ossidi di zolfo, tra i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico, poche navi da crociera sono in grado di inquinare molto più di milioni di automobili. L’ultima stima emerge dal rapporto della ong Transport&Environment, dedicato proprio all’impatto ambientale del turismo marittimo ricreativo di alta gamma. Nel 2017, calcola l’associazione, le 203 navi da crociera che circolano nelle acque europee (ipotizziamo una media leggermente per eccesso di 4.000 pax/nave/viaggio) trasportando 821.000 pax/viaggio hanno emesso 62.000 t di ossidi di zolfo, 4,4 volte più dei 260.000.000 di veicoli terrestri... sui quali ipotizzando una media (forse appena per difetto) di 1,5 pax/veicolo, considerando anche gli autobus, che fanno 390.000.000 di pax/viaggio.

La mobilità solo ludica di 821.000 persone inquina 4,4 volte di più, per l'inquinante considerato, di quella, spesso più ineludibile perché legata anche al lavoro etc, di trecentonovantamilioni di persone??

Nel 2022 la flotta di navi da crociera operante nelle acque circumeuropee era cresciuta a 218 navi... e il parco veicoli terrestri su gomma sceso a 253.000.000.

Leggi anche questo

https://www.port.venice.it/files/page/s ... ppelli.pdf

L'inquinamento luminoso è un esempio di cattivo utilizzo dell'energia, PRIMA ancora che fonte di IL e fonte di disturbi nei ritmi circadiani, nela qualità del sonno, nell'equilibrio ormonale di piante e animali eccetera.

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MessaggioInviato: giovedì 5 ottobre 2023, 12:19 

Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
Messaggi: 840
Valerio Ricciardi ha scritto:
...l'emissione di metano da parte degli allevamenti intensivi di bovini e suini, stante che il metano è circa 24 volte più efficace della CO2 come gas serra

Ed ecco spiegato perchè i dinosauri si sono estinti. :mrgreen:


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