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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: Ogni tanto se ne parla.
MessaggioInviato: sabato 21 gennaio 2023, 14:59 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
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tanta roba. complessivamente interessante e, probabilmente, utile. Nel senso che - anche comprensibilmente e, forse, giustamente, dato che si tratta di problemi fondamentali - l'approccio al problema che, assieme a quello economico, più paga è quello ecologico/sanitario: la sensibilità anche non esclusivamente "sentimentale" ai temi ecologici è in aumento, la salute è giustamente considerata un bene fondamentale e, in un mondo con crescenti difficoltà energetiche, gli aspetti economici più terra terra (spreco energetico) sono evidentemente di grande interesse.

dovremmo uscire un po' noi dal nostro "ghetto poetico" - il tema estetico del paesaggio notturno non solo non basta, ma non è cruciale. mi sembra, per esempio, che la riduzione del 75% della biomassa degli insetti o l'interferenza con i cicli riproduttivi dei coralli possano essere ben considerate delle catastrofi ecologiche con implicazioni globali, che riguardano la sopravvivenza e il benessere di ognuno.

per poter andare oltre il giusto sentimento di "spazio violato" che proviamo di fronte ai cieli impalliditi e rendere più sensibili le persone è indispensabile conoscere i danni causati dall'inquinamento luminoso alla salute e agli ecosistemi.
ben venga un articolo così ben centrato su questi aspetti del problema.

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 Oggetto del messaggio: Re: Ogni tanto se ne parla.
MessaggioInviato: sabato 21 gennaio 2023, 14:59 
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Iscritto il: venerdì 27 luglio 2007, 23:20
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doppio post, scusate

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 Oggetto del messaggio: Re: Ogni tanto se ne parla.
MessaggioInviato: sabato 21 gennaio 2023, 19:05 
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Iscritto il: domenica 7 settembre 2008, 11:45
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yourockets ha scritto:
...la riduzione del 75% della biomassa degli insetti...

Quella dipende dal fatto che li ammazziamo, sistematicamente, con quelli che chiamiamo 'antiparassitari'. Li ammazziamo perché gli insetti si nutrono, come noi, delle specie vegetali edibili, e quindi entrano in diretta concorrenza coi profitti del comparto agricolo. E quelli che si nutrono di varietà vegetali non edibili li ammazziamo sterminando le varietà vegetali di cui si nutrono, con gli 'erbicidi (glifosato), perché le varietà vegetali non edibili entrano in competizione con quelle edibili (e coi profitti del comparto agricolo). Se vogliamo salvare gli insetti (e noi stessi, sul lungo periodo) dobbiamo accettare pratiche agricole meno impattanti, rese per ettaro inferiori e di pagare di più per quello che mangiamo. Non ci va. Meglio correre il rischio di far morire di fame, o altro, le generazioni a venire. Tanto siamo vecchi e fra un po' leveremo le tende, quindi 'godiamocela fin che ce n'è' (sintesi). :facepalm:

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Marco Pierfranceschi,
autore dei libri:
- Il cielo ritrovato - guida pratica all'astronomia visuale (manuale)
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 Oggetto del messaggio: Re: Ogni tanto se ne parla.
MessaggioInviato: domenica 22 gennaio 2023, 0:14 
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Iscritto il: sabato 22 maggio 2010, 14:49
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Non solo, il 25 per cento che sopravvive è composto in maggioranza da zanzare, sembra che siano aumentate, dalle mie parti, in modo esponenziale :mrgreen: scherzi a parte, il regalo delle zanzare tigre ce l'hanno fatto gli importatori di pneumatici usati dall'Oriente, ringraziamoli...

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Paolo
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 Oggetto del messaggio: Re: Ogni tanto se ne parla.
MessaggioInviato: domenica 22 gennaio 2023, 17:16 
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 Oggetto del messaggio: Re: Ogni tanto se ne parla.
MessaggioInviato: domenica 22 gennaio 2023, 17:55 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
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Località: Milano
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Bene che se ne parli (e ripeto, BENE che se ne parli), soprattutto per un "profano" che leggiucchia il venerdì, magari mentre aspetta l'incontro col dentista, ma l'articolo fa un minestrone di tutto passando di palo in frasca e buttando dati lì, così, senza un minimo di contesto, insomma articolo abbastanza insulso.
Ad esempio il dato del 75% della biomassa degli insetti... rispetto a quale dato iniziale o a quale studio? In quanto tempo? Relativamente a quali tipologie e/o famiglie di insetti? La "luce" per quanto è responsabile nella formazione di tale dato? Nulla, manco una virgola in merito.
Naturalmente, secondo me.

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Il Cielo a domicilio
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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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 Oggetto del messaggio: Re: Ogni tanto se ne parla.
MessaggioInviato: domenica 22 gennaio 2023, 19:29 
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Iscritto il: domenica 7 settembre 2008, 11:45
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Angelo Cutolo ha scritto:
Ad esempio il dato del 75% della biomassa degli insetti... rispetto a quale dato iniziale o a quale studio? In quanto tempo? Relativamente a quali tipologie e/o famiglie di insetti?

"...a paper by an obscure German entomological society had brought the problem of insect decline into sharp focus. The German study found that, measured simply by weight, the overall abundance of flying insects in German nature reserves had decreased by 75 percent over just 27 years. If you looked at midsummer population peaks, the drop was 82 percent."
https://www.nytimes.com/2018/11/27/maga ... lypse.html

Lo studio non è citato nell'articolo, che comunque merita la lettura.
La spiegazione che viene data è la seguente:

"A 1995 study, by Peter H. Kahn and Batya Friedman, of the way some children in Houston experienced pollution summed up our blindness this way: “With each generation, the amount of environmental degradation increases, but each generation takes that amount as the norm.” In decades of photos of fishermen holding up their catch in the Florida Keys, the marine biologist Loren McClenachan found a perfect illustration of this phenomenon, which is often called “shifting baseline syndrome.” The fish got smaller and smaller, to the point where the prize catches were dwarfed by fish that in years past were piled up and ignored. But the smiles on the fishermen’s faces stayed the same size. The world never feels fallen, because we grow accustomed to the fall."

Cita:
La "luce" per quanto è responsabile nella formazione di tale dato? Nulla, manco una virgola in merito.

La luce relativamente poco, come ho già scritto qui sopra, ma è comunque un indice dell'artificializzazione dell'esperienza di vita: sperimentiamo vite sempre più artificiali e non siamo in grado di accorgercene perché ci manca l'esperienza del mondo come realmente dovrebbe essere. Non so quanti si rendano conto che le 'pianure agricole' sono un artefatto antropico, e che quegli stessi terreni, in natura, erano un tempo coperti da foreste. L'Isola di Pasqua non ha sperimentato un trattamento diverso dall'Europa nel suo complesso, solo la sua ridotta dimensione ha accelerato il collasso ecologico che gli umani vi stavano portando. Ma ci arriveremo, dati tempo e pazienza.

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 Oggetto del messaggio: Re: Ogni tanto se ne parla.
MessaggioInviato: domenica 22 gennaio 2023, 20:12 
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Ripeto; non è un articolo in senso stretto, è un'intervista, e poi di cosa ti lamenti Angelo, hai risparmiato 2,50 euro :mrgreen:
Non vorrai mica il pacchetto completo... 8)

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 Oggetto del messaggio: Re: Ogni tanto se ne parla.
MessaggioInviato: domenica 22 gennaio 2023, 22:06 
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https://cielobuio.org/inquinamento-lumi ... ientifico/

qui dice qualcosa sui fattori di declino delle popolazioni di artropodi

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 Oggetto del messaggio: Re: Ogni tanto se ne parla.
MessaggioInviato: lunedì 23 gennaio 2023, 20:07 
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Miyro ha scritto:
Ripeto; non è un articolo in senso stretto, è un'intervista, e poi di cosa ti lamenti Angelo, hai risparmiato 2,50 euro :mrgreen:
Non vorrai mica il pacchetto completo... 8)

Io di nulla, semmai sei tu che ti stai lamentando.
Prima ti lamentavi che parlavamo solo dei giornalai e non dell'articolo, ora che commento l'articolo (secondo mia personale opinione, come precisato), continui a lamentarti, sei incontentabile. :mrgreen:
Ok è una intervista e non un articolo, ma anche le interviste, se devono perorare una causa, non sono esentate dall'approfondimento o almeno dalla citazione delle fonti, altrimenti ci potrebbero essere dei pignoloni come me, che potrebbero definire l'intervista, insulsa.

Marcopie ha scritto:
Lo studio non è citato nell'articolo, che comunque merita la lettura.

Una delle mie critiche all'articolo era proprio il mancato approfondimento o almeno la citazione delle fonti (così si poteva approfondire in proprio), non il mettere in dubbio i dati citati.
E comunque relativamente al dato del 75% di sparizione di biomassa degli insetti, (sempre secondo me) non ha basi particolarmente solide, in quanto il campione è estremamente limitato, sia tipologicamente sia geograficamente (potrebbe essere una problematica specifica dell'area tedesca, come potrebbe esserlo solo per quella europea), ma questo solo per fare un esempio.

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