marco spero di non averti offeso naturalmente

non è che non colgo il punto. è che "ai miei tempi" il problema erano i videogiochi, poi i cartoni animati giapponesi etc...per Socrate il problema era la scrittura e il tramonto dell'oralità. E non è che avessero "torto"... ogni nuovo passaggio porta a una conquista e a una perdita (pensa che lungo tempo la lettura è stata un'attività collettiva, poi, soprattutto con l'avvento della stampa e l'aumento della disponibilità dei testi è diventata un'attività "muta" e individuale. per me è indubbio che qualcosa si sia perso).
non voglio dire che siano tutte rose e fiori, che tutto debba piacerci e che il mondo vada meglio etc... dico che le cose cambiano e noi, che siamo intorno ai 50, stiamo diventando obsoleti (lo dico con rammarico) e facciamo (giustamente) fatica ad adattarci e a capire il mondo che ci cambia intorno. i giovani non avranno anticorpi culturali (ma non è detto), ma in questo mondo ci crescono... si fanno con lui e vivono diversamente (ma non poi così tanto) da noi.
ripeto, non è che non capisco il punto, conosco i rischi (sono uno che ha detestato internet dall'inizio e che a tutt'oggi ne vede rischi e limiti, odio i social, odio i flussi di informazioni incontrollabili di cui parli tu etc...), ma ne conosco anche le potenzialità. e so che i giovani sono inevitabilmente diversi dalle generazioni precedenti e un certo livello di incomprensione/incompatibilità è inevitabile, ma anche sano e giusto. del resto, scusa il tocco di ottimismo, ma le generazioni più anziane stanno lasciando ai giovani una discarica piena di problemi esplosivi...
i miei due cent al bar naturalmente... nessuna pretesa

ps poi io ho commentato un'estrapolazione dal tuo post e il senso che acquisiva fuori dal contesto complessivo, che era quello che secondo me voleva dargli chi l'ha estrapolata