Se posso proporre un contributo,
venuto a conoscenza dell'esistenza di questa installazione luminosa, me ne sono interessato quando ho letto di una possibilità di
"vederla da 70 km" 
(ed
ho aperto un thread specifico nel forum ove modero la sezione "INQUINAMENTO LUMINOSO").
Come per Vicchio e tutti noi,
sentir parlare di 30.000 LED 
è stato inquietante. Ma uno dei miei principi ispiratori, in fatto di contrasto all'IL, è di iniziare a cercare di far
mettere a norma o nei casi inemendabili
disattivare le fonti di disturbo
prima più grandi e/o dannose, poi via via a calare; per evitare ovviamente che la signora Mariuccia cui contestassi sei sfere di plexiglass nel suo giardino mi possa guardare come si fa con uno svitato indicandomi i fari di un autolavaggio notturno (
spero il paragone non sia non troppo colorito).
Perciò a me interessano gli
effetti quantitativi di un nuovo "caso", che poi è ciò che può darci o meno fastidi reali nell'osservazione. Avendo una coppia di amici che stavano recandosi dall'8/8 in vacanza a Castell'Azzara (GR) - circa 800m di quota a SE della vetta dell'Amiata e dei paesi della sua cintura, ho chiesto loro di dare un'occhiata e se possibile farmi uno scatto notturno con visibile lo
skyglow associato alla croce.
Han fatto di più: godendo della gita in seggiovia sin sulla vetta, si son recati incuriositi vicino a detta croce.
Risultato: i
30.000 LED,
ammettendo siano trentamila e il numero (sospetto fortemente) non sia stato esagerato di molto per dar risalto all'iniziativa considerata molto brillante (
) e opportuna dai suoi autori, altro non sono che quei
leddini piuttosto fiochi collegati in serie e inseriti in tubi di neoprene trasparente, tipo quelli che spesso utilizzano i bar sotto Natale per fare un poco di decorazione attorno alla porta di ingresso... e che non vanno in cortocircuito se piove. Quindi che debbon creare un disegno di luce, non illuminare. Il genere che si mette anche sulle strutture trasversali montate sopra le strade quando c'è la sagra paesana o la festa del Santo Patrono. Mi dicono che la croce è alta pochi metri, loro stimano sui sei-sette.
Di notte, poi, mi riferiscono che guardando la skyline dell'Amiata da Castell'Azzara si, il
punto luminoso abbastanza insignificante
lo si vede (e siamo a ben meno di 70 km, diciamo poco meno di 15 in linea d'aria dalla vetta) al livello di una grossa stella nemmeno delle più luminose in assoluto, ma
passa assolutamente in secondo piano rispetto allo skyglow evidentissimo prodotto dall'abitato di Piancastagnaio. In sostanza, la croce farebbe un po' la figura dell'alberino di Natale con le lucine accese... su un balcone poco distante da uno stadio di calcio illuminato a giorno per la partita notturna.
Per quello, considerato che
1) mi risulta accesa dalle 21 alle 3 di notte, poi spengono
2) chiunque, interpellato in loco, potrebbe indicarmi giustamente perplesso qualsiasi altra fonte di IL più significativa
3) è una roboante iniziativa
solo agostana di cui vanno pure molto fieri (mah)
4) è associata a un simbolo di culto, soggetto sempre "scivoloso" e che può ingenerare misinterpretazioni assortite d'ogni sorta
Appurato che siamo tutti d'accordo sull'
inutilità della luminaria, a mio avviso portare avanti una qualsiasi iniziativa degna di nota per ottenerne (cosa anche assai difficile) la disattivazione avrebbe avuto un rapporto
costi in termini di immagine per gli astrofili / benefici concreti in termini di SQMinequivocabilmente negativo.
Inizialmente avevo preparato una
bozza di un breve testo di una petizione con raccolta di firme su Change.Org, mi era venuta anche bene, suggestiva, lievemente ironica, contenuta nei toni.
Non l'ho pubblicata in attesa di informazioni dirette da qualcuno sul posto, ed ho, penso,
fatto più che bene.
Signori, cerchiamo di tenere sempre a mente la favola di Pierino e il Lupo...
" DE MINIMIS NON CURAT PRAETOR "