Avevo scritto un messaggio, poi l'ho cancellato pensando non fosse il caso di degnare la persona di cotanto messaggio, ma poi me ne son pentito. Son riuscito a recuperare il messaggio e lo ri posto completo:
MauroSky ha scritto:
L’oicofobia è la tendenza abbastanza diffusa, specialmente in Italia, a ripudiare
cultura, storia, costumi, istituzioni
Vedo che conosci bene il problema, probabilmente ne sei affetto.
Direi che ultimamente si ripudi soprattutto la storia, con una verta tendenza a cercare di riscriverla.
MauroSky ha scritto:
e tutto ciò che si richiama all’appartenenza e al sentimento nazionale.
e meno male direi... purtoppo molte di quelle persone non vanno più a votare permettendo all'altra sponda di vincere le elezioni
MauroSky ha scritto:
Per effetto dell’oicofobia, alcuni intellettuali “di sinistra” sono portati a bollare tutti quelli che difendono l’idea di nazione e promuovono il valore dell’identità nazionale come “sciovinisti”,
“razzisti”, “sovranisti” e “fascisti”.
Per effetto dell'oicofobia certi intellettuali di destra tendono a a bollare come affetti da oicofobia chi riconosce come nazionalisti e fascisti alcuni politici nostrani e stranieri
MauroSky ha scritto:
È questo un fenomeno dai risvolti eclatanti ma scarsamente indagato e dibattuto. Si discute molto, infatti, della xenofobia come paura dello straniero, malessere sociale cavalcato da varie culture e forze politiche, mentre si evita di prendere consapevolezza dell’oicofobia come concezione distorta della vita politica che spesso produce conseguenze assai nefaste.
ma no... dai.. mi sembra che Xenofobi e fascisti siano molto più nefasti.Te lo assicuro... la mia ex moglie era straniera, ho una figlia straniera naturalizzata ed una italiana, e ti assicuro che i figli di gente di una certa parte non fanno fatica a mostrare quanto sono xenofobi, daltronde è ciò che imparano dai genitori. Di solito quando le figlie mi raccontano episodi a loro capitati a scuola gli spiego di non prendersela che son persone da poco, non gli spiego che son xenofobi, ma che loro e probabilmente i genitori sono dei razzisti di merda (daltronde una buona parte dell'educazione di una persona si svolge a casa) che spesso si raccontano di non essere razzisti, son gli altri che son neri (o gialli). Le invito la volta successiva darispondere a tono ed ad alta voce che hanno sicuramente problemi di erezzione e fanno gli sbruffoni per far credere di averlo duro e che a trattar così le donne il loro piccolo pene lo useranno ben poco, infatti dalle occhiaie si vede che son abili di mano. Di solito quei ragazzi scappano per la figuraccia che han fatto invece che sentirsi grandi. Sarà per quello che crescono xenofobi? Perche donne straniere gli fan fare le figuracce?
MauroSky ha scritto:
Non ci saranno altri miei interventi
Be... non posso che quotare Elettrico.
Comunque vorrei far notare come vengano distorti i significati delle parole per per darsi un tono o una parvenza di sapienza, l'
oicofobia è, in psichiatria, la paura per per la propia casa e/o per il suo contenuto.
La parola venne poi utilizzata da "certi intellettuali" di destra politicizzandola per affermare che chi è di sinistra ha una malattia che gli fa aver paura del nazionalismo o più ampiamente degli ideali di destra più estrema che meno.
Penso che tu lo sappia abbastanza bene perchè
hai postato parola per parola la quarta di copertina del libro "Oicofobia. Il ripudio della nazione" di Spartaco Pupo postandolo come tuo pensiero e senza degnarlo di un riconoscimento citandolo nel tuo post benche sia il pugno dietro ad alcuni testi sacri delle destre, da affiancare alla lettura di "Fascistofobia" nelle pause tra una rilettura ed un altra del "Mein Kampf
P.s. mi aspetto ora l'intervento dei moderatori, per reguardirmi per il mio intervento, ma mi auguro vivamente che sia lo stesso per chi posta le quarte di copertina di libri fascisti inneggiando a politici stranieri che si intromettono nella politica nazionale ed europea.
Non ci sarà nessun intervento di censura: confido da sempre nell'intelligenza di questi Moderatori.