
Vi riporto la bozza in corso d'opera che sto preparando per il comunicato stampa post-presentazione:
NASCE “LAZIO STELLATO” PER RIDURRE L'INQUINAMENTO LUMINOSO
E FAVORIRE IL RISPARMIO ENERGETICO NELLA REGIONEPer l’inefficienza energetica della sola illuminazione di strade, parchi e giardini sul territorio del Comune di Roma, i cittadini romani potrebbero aver sopportato costi – evitabili – stimati sino a 120 milioni di euro in 13 anni: una somma enorme, equivalente a oltre 232 miliardi di vecchie Lire, che sarebbe stato ben più proficuo impiegare per la fornitura di servizi alla cittadinanza. Questa valutazione deriva da dati ufficiali sui consumi complessivi registrati, corretta col risparmio che si sarebbe ottenuto se sugli impianti pubblici si fossero applicati i riduttori di flusso nelle ore più notturne come impone la legge, e si fossero sempre utilizzati i nuovi corpi illuminanti ad alta efficienza ottica.
Con la legge Regionale 23 del 2000, la Regione Lazio si è infatti dotata di una normativa chiara, articolata e molto logica in materia di inquinamento luminoso, che stabiliva precisi adempimenti cui ottemperare entro il 1° maggio 2013; ma, in mancanza di azioni di comunicazione mirate, la legge è rimasta sostanzialmente inosservata.
Eppure l’impianto della legge definisce vincoli e correttivi concettualmente molto logici e di facile condivisione: il concetto ispiratore è che la luce dev’essere convogliata verso il basso, mai dispersa verso l’alto e comunque al di sopra dell’orizzontale che passa per il punto luce; che il livello di illuminazione al suolo deve rientrare entro limiti ben definiti, pienamente adeguati allo scopo che ci si prefigge ma non inutilmente abbaglianti e senza artificiosi effetti di “illuminazione a giorno”. Applicare questi criteri può portare a risparmi consistenti, stante che a parità di potenza assorbita l’illuminazione al suolo è nettamente superiore venendo recuperata l’energia luminosa altrimenti dispersa verso il cielo; e che pertanto per avere la stessa visibilità cui siamo abituati è sufficiente, simmetricamente, utilizzare lampade di potenza minore.
La dimensione della notte associata ad un cielo buio, brulicante di stelle pur in un contesto urbano certo non oppresso dalle tenebre, è una condizione cui l’umanità è stata abituata per millenni, e che l’ha aiutata a rapportarsi con un tutto di cui si sentiva parte. Ha perciò un valore culturale ed educativo non marginale, ben al di là di un interesse specifico per l’astronomia e per la volta celeste sul piano scientifico, interesse che pure per millenni ha influenzato sistematicamente l’agire umano e ne ha scandito solennità, atti pubblici, investiture, tentativi di previsione.
L’orientamento degli allineamenti di menhir, dei monoliti di Stonehenge, dei principali assi viari in ogni castrum romano e nelle successive città, dei frontoni dei templi, e secoli dopo anche delle navate delle cattedrali cristiane è stato regolarmente e accuratamente orientato misurando e tenendo in debito conto la posizione e gli allineamenti delle costellazioni, o l’altezza sull’orizzonte di specifici astri in certi periodi dell’anno.
Passare da questa sapiente consapevolezza della notte alla banalizzazione di una perpetua caligine lattescente di colore ambrato, che lascia intravedere fiocamente solo poche stelle più brillanti, non più identificabili perché avulse dagli asterismi in cui sono armoniosamente inserite, pone le basi per un danno culturale di non valutabile entità.
Per sensibilizzare cittadini e Istituzioni su questo tema, sabato 18 maggio alle 10 presso l'Università di RomaTre, in Via della Vasca Navale 84, è stato presentato alla stampa e al pubblico “Lazio Stellato”, Coordinamento per la riduzione e prevenzione dell'inquinamento luminoso e per il risparmio energetico. Un organismo che nasce con finalità operative, non solo di sensibilizzazione.
Lazio Stellato nasce come Coordinamento intenzionalmente, per evitare di suggerire implicitamente palesi o tacite deleghe ad agire da parte di chi ne condivida le finalità; punta piuttosto ad un meccanismo di intervento diffuso capillarmente sul territorio, orizzontale, capace di avvalersi in modo operativo anche della partecipazione diretta del singolo cittadino, astrofilo o meno che sia.
Sempre però nel rigoroso rispetto della legge, agevolando e sostenendo l’iniziativa spontanea ma senza incentivare forme di volontarismo al di fuori di linee guida sempre serenamente basate sulla norma, che altrimenti potrebbero andare occasionalmente sopra le righe facendo perdere di efficacia alla comunicazione.
Lazio Stellato perciò in sintesi raccoglie e valorizza conoscenze e competenze per favorire l’applicazione generalizzata della normativa in materia, e rafforza le sinergie fra Osservatori astronomici, Associazioni di astrofili, Università, singoli appassionati e cittadini sensibili al tema.
Già solo sul piano associativo il Gruppo Astrofili Hipparcos di Roma, l’Osservatorio di Campo Catino, il Gruppo Astrofili di Minturno hanno aderito come co-fondatori al progetto.
La conferenza stampa ha visto, dopo una introduzione al tema e all'incontro di Valerio Ricciardi, gli interventi di Ilaria De Angelis del Dipartimento di Fisica di RomaTre, che è responsabile per il Dipartimento delle iniziative di studio, valutazione quantitativa sul territorio ed educazione ambientale connesse all’inquinamento luminoso; Mario Di Sora, Presidente della UAI - Unione Astrofili Italiani; Giancarlo Danieli, Amministratore Unico di ACEA Illuminazione Pubblica SpA; Sergio Vestra astrofilo e anima del forum Skylive, Gianfilippo Lo Masto di UNITEL - Unione Nazionale Italiana Tecnici degli Enti Locali; Carlo Rossi, progettista professionista di impianti di illuminazione oltre che noto astrofilo.
Oltre ad una carrellata sintetica sul tema della natura dell’IL e dei suoi effetti, sulle esperienze di rilevazione del fenomeno effettuate grazie alla collaborazione dell'Università che ha saputo coinvolgere anche i ragazzi delle scuole di vario grado oltre a studenti di RomaTre, sull’inefficienza degli apparati per illuminazione esterna e le caratteristiche tecniche degli impianti non a norma sono solo alcuni tra i numerosi temi che sono stati trattati e che interessano direttamente il lavoro dei responsabili della pianificazione urbanistica e territoriale, degli architetti del paesaggio, degli architetti, degli illuminotecnici e di altri professionisti, oltre che dei cittadini.
Valerio Ricciardi