Vorrei proporvi ulteriori considerazioni che qualche giorno fa avevo messo su carta, in seguito ad alcune email private. Mi permetto di pensare che possano essere utili alla causa comune.
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UN CODACONS ANTI IL
In seguito alle Vs. considerazioni e a quelle di eminenti amici di mail da anni impegnati contro l'IL, ho cercato di riflettere ulteriormente. E mi sono reso conto di un dato drammaticamente oggettivo: non si é mai manifestato, nella storia degli ultimi 40 anni di società italiana, un vero e proprio "movimento" (d'opinione, civile, o come volete) contro l'IL. Quindi mi é venuto anche da pensare che a Roma - ad esempio, ovviamente parlo per la realtà che ho vicino - manca un luogo, una struttura dove i cittadini possano rivolgersi per ricevere assistenza, supporto in relazione alla questione IL. Insomma: a mio giudizio manca quello che per l'ambientalismo fanno associazioni come il WWF o Lega Ambiente, o per il cd "consumerismo" il ruolo occupato dal Codacons o da altre associazioni e/o movimenti di difesa dei diritti del consumatore. In particolare quest'ultimi spesso agiscono - direi giustamente, dal loro punto di vista - su due piani. 1) Quello dell'azione legale "privata", adita direttamente dal singolo soggetto che si ritiene leso ed quindi interessato all'azione. Oppure consigliata dallo specialista legale al medesimo soggetto poiché non vi sono gli estremi per un'azione collettiva o perché l'associazione non ritiene di volersi impegnare a perseguire una via "politica", generalista e d'opinione pubblica; 2) E quello appunto dell'azione "pubblica", di "esternazione sociale", valutata e decisa dall'organismo collettivo, sulla base di una precisa analisi di opportunità, legittimità e di strategia, sulla quale l'organismo collettivo s'impegna anche totalmente, e su cui si gioca la propria immagine e la propria credibilità, e con la quale si ritaglia il proprio spazio di manovra, la propria ragion d'essere, il proprio posto al sole nel mercato della società civile e della pubblica attività. Tale azione spesso é prettamente ed esclusivamente "legale" (pur essendo ampiamente pubblicizzata), oppure solo "campagna d'opinione", a colpi di comunicati stampa e denunce "ideologiche". Infine, se la fattispecie lo consente e/o richiede, opportunamente anche entrambe due le azioni. Fra gli astrofili c'é già almeno un professionista del Diritto, qualificato ed esperto, che storicamente si é specializzato (per pura vocazione e passione civile, per quello che conosco) nella lotta all'Inquinamento Luminoso: l'avv. Mario Di Sora di Frosinone, direttore dell'osservatorio di Campo Catino. Siccome tale pesonalità mi é maestro nella materia in oggetto (IL e/o azione giuridica), non oso sconfinare oltre a ragionar di leggi e norme. Osservo solo che - e lo faccio da semplice cittadino schiavo di notiziari ed organi di stampa, e soprattutto che non conosce eventuali retroscena, significati reconditi o eventuali scheletri negli armadi di tale vasto (e non per forza sempre disinteressato) mondo politico-legale del cd "consumerismo" (meno che mai quello dell'ambientalismo) - quale sia il piano dell'azione intrapresa, se il "fumus" non é manifestamente infondato, tutto questo agitarsi ed agitare, alla fine - a mio modesto parere - appare agli occhi della gente molto efficace sia in termini "politici" che "legali", con riscontro e ritorno positivo d'opinione pubblica e mass-mediologico, e con risultati effettivi spesso anche sul piano giuridico-amminstrativo. Vedasi ad esempio le campagne sui costi occulti della telefonia, o la campagna di ricorsi contro la doppia imposizione fiscale sulla TARSU su cui paghiamo ANCHE l'iva (cioé tassa sulla tassa), ed altre cose simili. Ora - eventualmente applicando questo "stile" d'azione alla questione IL, ed ovviamente riadattandolo alle specifiche esigenze poste dall'argomento, cioé lo stile dalle associazioni ambientaliste e consumeriste, fondendolo con un po' di concezione "radicalparty" e/o gandhiana nonviolenta, mi domando: non potrebbe tale modo d'agire alla fine dei conti risultare più "catalizzante", più coinvolgente, quindi più in grado di mettere sotto i riflettori e far salire alla ribalta, all'attenzione ed all'informazione della maggioranza dei più, della generalità delle persone, 'sta benedetta L.R. 23/2000 (sempre per restare nel proprio misero orticello localista).
Insomma: secondo me abbiamo bisogno innanzitutto di UNA SPECIFICA STRUTTURA COLLETTIVA TERRITORIALMENTE BASATA A ROMA, CHE AGISCA SIA AUTONOMAMENTE SUL PIANO LEGALE E DI PUBBLICA OPINIONE, SIA SU RICHIESTA E SEGNALAZIONE DI SINGOLI, cioé ad impulso di parte ???? Un punto indentificabile, collettivo a cui rivolgersi, fare riferimento, averne sostegno, conferma e rinforzo di motivazione. Un propulsore spontaneo di campagne d'interesse generale, che crei identificazione collettiva e transfer di sensibilità, apprezzamento, adesione intima. Un soggetto di volontaria, disinteressata ed appassionata r-esistenza coerente di attaccamento a valori universali, di sensibilizzazione della coscienza civile, quale quello della RI-SCOPERTA DEL DIRITTO AL CIELO STELLATO IN CITTA'. Un difensore civico degli accecati, un sindacato dei malilluminati, un promotore finanziario di cielobuio, un fustigatore della malailluminazione. Una sorta di Movimento per i diritti del (cielo) malato, una LIPU del cielo buio, un Movimento Difesa Consumatori del cielo stellato in città. A MIO GIUDIZIO TUTTO CIO' POTREBBE (é un'ipotesi, un tentativo, bisogna poi vedere come evolverà davvero, che rispondenza ci potrebbe essere) ESSERE INCARNATO TRAMITE UN GRUPPO DI ASTROFILI E DI LEGALI, CHE LANCIANDO - ad esempio - una "campagna" con lo slogan "creiamo un parco delle stelle a Roma", SOSTANZI, SCANDISCA E FACCIA CONOSCERE LA SUA RIVENDICAZIONE DI NECESSITA' DI CONTROLLARE L'IL ANCHE CON L'INIZIATIVA GIURIDICA DI APPLICAZIONE DELLA 23/2000. Non pensate che possa far scalpore riuscire ad ottenere - tramite denuncia alla magistratura, ad esempio, o qualcosa del genere - una condanna o quantomeno una messa sotto accusa, sotto i riflettore l'operato (il non operato) di grandi aziende come Acea o Enel per disapplicazione delle norme anti IL? Forse sarò infantile, ma mi pare che basterebbe farli "pizzicare" da chi di dovere anche per un solo lampione fuori norma, sarà ovviamente automatico, a cascata, che dovranno adeguare a norma anche tutti gli altri sull'intero territorio di propria competenza. E potremo pretenderlo non in base ad esposti singoli, ma sull'intero asse illuminante della Capitale!!! (se giuridicamente tutto ciò non fosse corretto, come disse uno, "se sbalio mi (s)corrigerete...")
Una tale pronuncia, quali riflessi e ricadute (positive per gli antiIL) potrebbe avere circa le competenze di Palazzo (Campidoglio, Palazzo Valentini, la Pisana ed addirittura financo sul governo centrale)? Quantomeno un sasso gettato nello stagno, un mettere i puntini sulle i, un dire: tra tanti problemi, beh vi sembrerà assurdo ma c'é anche il nostro...... Similmente per i privati. Potrebbe essere sufficiente - con una sentenza o un intervento di rimozione - che un privato noto (un'azienda, un comprensorio di palazzine, un Ente Spa, ad es. la "EUR Spa" ) finisca sui giornali perchè inquinatore luminoso, che gli amministratori immobiliari potrebbero cominciare a "consigliare" nelle assemblee di condominio la necessità di interventi di messa a norma....
(chi amministra ha minestra, si dice. Non credete che magari qualcuno pur di appaltare opere - con cui gli amministratori immobiliari lavorano a provvigione - non "spingano" a dovere?).
E le aziende del settore? Può darsi che ri-comincerebbero a far "pressioni" e pubblicità ai nuovi fanali a norma, o no? E cercheranno di venderli, di installarli, di far allargare il business "sfruttando" noi.... IN CONCLUSIONE: UN ORGANISMO COLLETTIVO (che si chiami "parco delle stelle" o "spegniamo i fanali cattivi" per me é la stessa cosa...) CHE PONGA ALL'ATTENZIONE DELLA PUBBLICA OPINIONE E DELLE AUTORITA' SIA LA RIVENDICAZIONE DI TALUNI CITTADINI A RIAVERE SPRAZZI DI CIELO BUIO SICURO E GARANTITO A ROMA CAPITALE, SIA LA NECESSITA' DI ELEVARE LA QUALITA' DI MIGLIAIA DI PUNTI LUCE (con denuncia sia a livello d'opinione pubblica che a livello di stretta osservanza tecnica della normativa), A MIO MODESTISSIMO ED INUTILE PARERE E' L'UNICO MODO PER INIZIARE UN LAVORO REALE DI RIDUZIONE DELL'IL A ROMA. Chiudo manifestando che, se si partisse davvero domani, dopodomani saremmo già sommersi di richieste d'intervento. Scommettiamo? Cieli sereni serastrof
_________________ Guardare all'Infinito, agire nel Finito Alzare la testa, allargare il pensiero serastrof@yahoo.it per un'astrofilia popolare e di massa GRUPPO FACEBOOK "PARCO DELLE STELLE" http://www.facebook.com/home.php?#!/group.php?gid=3D344668382395Forum Skylive ( http://www.skylive.it/forum5/)
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