king ha scritto:
Marco, occhio che se fai la gara con Laura sul piano dell'astronomia osservativa sul campo potresti avere delle sorprese...
Non sono uno che "fa gare", in nessun campo.
Ma il ricordo del cielo delle Canarie (La Palma) l'ho inserito
sul mio blog molti anni fa:
Cita:
Isola di La Palma, Canarie, 19 agosto 2009
Stanotte, sul Roque del Los Muchachos, accanto alle cupole dell’Osservatorio Astronomico Internazionale, la mia ricerca del "cielo perfetto" ha segnato un ulteriore passo in avanti. Tuttavia non risolutivo.
Uno degli obiettivi di questo viaggio alle isole Canarie, che ci ha regalato passeggiate sui vulcani, bagni da sogno circondati da banchi di pesci multicolori, l’ebrezza di salire ai 3500 metri del monte Teide e molto altro ancora, era proprio l’osservazione del cielo stellato da uno dei siti osservativi più famosi dell’emisfero nord, il luogo dove è stato recentemente collocato il telescopio ottico più grande del mondo, il G.T.C. Gran Telescopio de Canarias, 10m di apertura.
Dopo una prima "puntata esplorativa", effettuata la mattina del 16 agosto, che ci ha tenuti impegnati un paio d’ore ad ammirare increduli lo spettacolo naturale della Caldera de Taburiente, ieri sera, armati di vestiario pesante e del fido binocolo Vixen 10×50, io e Manu ci siamo arrampicati in auto fin sotto le cupole dell’osservatorio per ammirare uno spettacolo ormai desueto per gli abitanti del mondo civilizzato, quello della volta celeste.
E’ stato incredibile verificare l’apparire della Via Lattea nel tardo crepuscolo: in un cielo ancora non completamente buio si mostrava già molto più definita di quanto appaia dai siti osservativi considerati "buoni" del centro Italia, per poi dispiegare tutta la sua ricchezza e complessità di strutture a buio completamente raggiunto.
Si fa fatica a spiegare l’emozione data dall’osservazione di questo fitto ricamo di nubi chiare ed oscure, la filigrana di strutture ciclopiche eppure impalpabili creata dai gas e dalle polveri interstellari illuminate dalle fornaci nucleari di astri lontanissimi, o il tappeto di stelle che si percorre spostando il binocolo lungo il piano galattico.
Gli stessi oggetti che da noi si fatica ad individuare nel lucore di fondo prodotto dai riflessi delle luci cittadine: ammassi aperti, globulari, nebulose, galassie, appaiono qui non solo evidentissimi, ma surclassati in fascino ed interesse da strutture a larga scala che sotto i nostri cieli non sono neppure immaginabili. Il "bulge" della Via Lattea, oscurato dalle nubi di polveri del "Braccio del Sagittario", è di per sé l’oggetto piu’ incredibile che abbia osservato fin qui, e l’umile binocolo che da anni mi accompagna si è rivelato lo strumento adatto ad esplorarlo.
(segue)