A mio contestabilissimo avviso non funziona esattamente così.
Il Piemonte ha una sua legge regionale sull'IL? Sono già 20 le regioni italiane che le hanno.
Nel Lazio esiste la L.R. 23/2000, il cui regolamento di attuazione purtroppo è solo del 2005; comunque, il 1 maggio è scaduto l'ultimo termine per adeguarsi, che era sino al 2008 per gli impianti posti in opera prima del 2000 (ovviamente chiunque avrebbe risposto così a una contestazione).
Ma adesso è scaduto TUTTO.
Tu, SE il piemonte ha una sua L.R. te la leggi, e vedi cosa prevede. Magari sei a cavallo!
Quella del Lazio ad es. in sostanza prevede dei limiti massimi di luminanza al suolo, l'obbligo di abbassare il livello di un tot dopo una certa ora, il fatto chiaro e semplice che nessuna lampada da giardino, tartaruga da muro in terrazza, lampione stradale possa indirizzare luce di qualsivoglia tipo e quantità oltre la linea orizzontale.
Tu ti leggi la legge, e vedi a cosa hai DIRITTO, così magari...scopri che sei fuori norma anche tu con i lampioncini di plexiglas a palla con dentro la lampadina cinese a basso consumo tuoi personali...
SE scopri che i lampioni di illuminazione stradale superano i limiti (se il Piemonte ne ha, immagino di si, non è il Burundi) fai una segnalazione chiara, educatissima ma circostanziata e ultimativa, e chiedi espressamente che le fonti di illuminazione che hai analizzato siano messe a norma.
Nel Lazio prima è prevista una diffida (mi pare giusto) senza sanzione dato che di 'sta legge non ne sa nulla nessuno; poi se non si ottempera dopo diffida una multa fra i 254 ed i 1250 euro, mi pare.
In Piemonte, non so.
SE poi dopo eventuale segnalazione ed eventuale messa a norma continui a non vedere un accidente, non hai assolutamente diritti ulteriori, carichi il telescopio in macchina e te ne vai altrove.
Io starei molto molto molto attento a
non pensare nemmeno a richieste di spegnimento di impianti di illuminazione pubblica, nemmeno con raccolte di firme o manifestazioni con cartelli o cose simili, perché se malauguratamente ti danno retta per levartisi di torno, e qualche tempo dopo un pedone finisce sotto una macchina che era abituata a passare lì, ma per caso non vede il passante magari solo marginalmente per via dell'illuminazione spenta, l'automobilista (che magari era distratto dal TomTom o stava mandando un SMS guardando la strada con la coda dell'occhio) per discolparsi darà la colpa al Comune che non garantiva l'illuminazione necessaria per la sicurezza, ed il funzionario responsabile ti coinvolgerà subito "è colpa sua, mi hanno imposto i cittadini Tizio Caio e Sempronio di spegnere". E passi i guai insieme al Comune: se poi ci scappa il morto (o la ragazzetta aggredita) son guai veramente seri.
In 20 regioni d'Italia ci son le leggi; facciamole pian piano applicare.
Restando sempre entro le righe della norma: nessuno potrà accusare mai qualcun'altro per aver fatto applicare una legge dello Stato o della Regione.
In provincia di Frosinone si danno da fare e "rompono le scatole" (in modo legalmente efficace e corretto anche nella forma) da molti anni: pare che alle misure SQM
abbiano già guadagnato più di una magnitudine.