Falco251 ha scritto:
...
Il "profilo" di Felix poteva essere tutto tranne che supersonico: e' corretto quindi parlare di "volo supersonico"? Se si intende solo che cadeva a velocita' superiori a Mach 1, allora capisco, ma da un punto di vista tecnico non penso sia del tutto corretto.
Da un punto di vista tecnico in teoria non potremmo quasi mai essere certi di avere un volo supersonico allora in quanto ci saranno sempre punti dei punti (e non solo dell'ala ma per esempio della fusoliera o dei profili di coda) in cui il punto di mach critico superiore non viene raggiunto.
In base a ciò allora il volo di Yaeger non è stato il primo volo supersonico in quanto superò come velocità di pochissimo il cosidetto "muro del suono" e perciò sicuramente parti del velivolo erano a velocità subsonica, da un punto di vista tecnico. E allora chi volò per primo alla velocità supersonica?
Credo che il raggiungimento del punto di mach critico inferiore sia già sufficiente per dire che si è raggiunta la velocità del suono
Falco251 ha scritto:
...Piu' che freddo mi chiedevo se invece avesse caldo durante la parte iniziale della caduta (anche se aveva una tuta che sembrava quella degli astronauti, quindi presumo che l'isolamento sia decisamente efficace). Uno dei problemi del volo transonico e supersonico e' legato al calore che i materiali devono gestire a causa degli attriti. Tra l'altro uno dei modi per bruciare il ghiaccio e' proprio quello di volare ad alta velocita', almeno 400-450 nodi, dato che l'attrito scalda e lo scioglie.
Considera che nei primi istanti di volo la pressione era circa 1/1000 di quella al suolo e perciò l'attrito di conseguenza era minimo.
Nei primi 40 secondi di volo (dove dovrebbe avere raggiunto Mach1) la distanza coperta era, se ho fatto bene i conti, pari a poco meno di 8 km. Era perciò ancora a un'altezza superiore ai 30 Km con una pressione che poteva essere di pochi millesimi rispetto a quella al suolo. Anche in questo caso l'attrito era minimo.
Dopo la pressione è lentamente aumentata e perciò è aumentato l'attrito (ma la temperatura esterna diminuiva in quanto fino a circa 11 km dal suolo la temperatura passava da -15 a -70) ma contemporaneamente è diminuita la velocità di caduta. La dissipazione del calore (non così forte a mio modesto avviso) era perciò gestita bene a causa della bassa temperatura esterna