Segnalo una dichiarazione del noto oncologo Umberto Veronesi, che non mi é parso abbia avuto larga diffusione nei media, impegnati solo a calcolare le perdite delle compagnie aeree e turistiche.
Essa é interessante poiché é una velata ammissione circa gli effetti sanitari di lungo termine delle nubi vulcaniche.
Anche se usa la formula negativa, in pratica afferma che non essendoci dati specifici per tali fenomeni (anche se si possono incrociare moltissimi dati di svariate reti di monitoraggio, diverse per scopo, strumentazione ed obbiettivi prefissati), non può formulare giudizi. Ma uno come Veronesi ci pensa sopra! E fa pensare.
http://www.televideo.rai.it/televideo/p ... opagina=01 (in onda dal 19/04/2010 e per il momento ancora c'é)
(il grassetto é mio)
"Non penso ci siano cancerogeni dentro questa grande nuvola - stima l'oncologo Veronesi - ma
non abbiamo certezze".
La diluizione della nube è tale, continua, "che rischi grossi non ne intravedo".
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Da astrofilo, meteofilo ed appassionato di scienze della terra affermo che dal punto di vista sociale questa dei vulcani islandesi é un'esperienza assimilabile a quella di Chernobyl.
Con la differenza che - imparata la lezione del 1986 - i governi glissano fortemente sugli effetti sanitari della nube. (E poi qui non ci sono russi rossi da screditare).
Tuttavia essi non possono che essere nonnulli, anche se rilevabili solo a lungo termine e con appositi studi di popolazione.
Essi sono sostanzialmente legati ad un fall out di polveri sottili residui di combustione di minerali, particolarmente metalli, con qualche debole attività ionizzante (presso il sito generatore é rilevabile anche una certa emissione X, legata alle scissioni derivate dalla temperatura, similmente a quanto avviene nel cosmo. Il magma e quanto fuoriesce dal profondo sono più affini al plasma che agli stati comuni della materia....).
I picchi si sono già verificati fin dalla settimana scorsa, come rilevabile dai picchi delle polveri sottili PM10 segnalato nelle città sedi di reti di monitoraggio ambientale. Ciò in linea con l'eruzione (vedi i siti vulcanologici), iniziata alla fine di marzo ma "esplosa" alla grande solo il 13/04/2010.
Le normative tolleranti hanno fatto si che non intervenissero allarmi. Inoltre il calore metropolitano fa si che la ricaduta si verifichi principalmente fra le 20 e le 22 e prima dell'alba, quindi "esonerando" le autorità dall'obbligo di misure per la popolazione.
Probabilmente nelle aree aperte di campagna e/o montuose la ricaduta al suolo é invece più forte nella notte, per il freddo/umido, specialmente nella seconda parte.
L'evoluzione si prolungherà per almeno tutta la prossima settimana, principalmente per il rinforzo venuto dalle nuove eruzioni, e per il rimescolamento delle masse d'aria nella fascia temperata, particolamente in movimento nel nostro emisfero ancora superficialmente molto freddo nelle settimane sucessive al punto vernale, per effetto del progressivo aumento dell'irraggiamento solare sugli strati alti della troposfera.
Auguriamoci quindi che piova parecchio. Il che faciliterà il restare al chiuso e ripulirà l'aria. Anche se convoglierà più rapidamente eventuali residui indesiderabili nel ciclo alimentare.
Cercate di non stare all'aria aperta, bambini soprattutto. Sciacquare spesso capelli, viso e soprattutto naso e gola.
Le mascherine bianche generiche a mio giudizio sono più nocive dell'aria inquinata, per via dei microfilamenti plastici che rilasciano e qundi fanno inalare. Quelle con filtro a carboni attivi sono utili contro lo smog più grosso, ma non fermano il particolato fine.
P.s.: Se gli aerei restano a terra, per Gaia é solo un bene. Per l'Umanità, tifate Vulcania.
Shalom
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