Ecco il report:
Il 29 novembre 24 sono salito su al Passet, ovvero sopra l’osservatorio di San Barthélemy, a 1900 m di altitudine, in compagnia di Alessandro Gambaro per una serata osservativa col nuovo Dobson Reginato super maser da 20 pollici.
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Umidità molto bassa, mi dice Alessandro intorno al 40%, e temperatura di circa 0 °C. C’è una leggera brezza fredda che mi dà un po’ fastidio. Cielo molto bello allo zenit e da nord a sud est. Orizzonte ovest purtroppo molto rovinato dalla foschia luminosa che sale da Aosta.
Dico subito che ho sbagliato abbigliamento: i piedi sono poco protetti e così per tutta la serata ho patito una una fitta di dolore alle dita dei piedi. Sicuramente devo migliorare questo aspetto dell’abbigliamento. L’osservazione è iniziata alle ore 18:00 e l’ho terminata alle ore 22:00. Circa quattro ore di osservazione di oggetti nuovi e oggetti vecchi ma riveduti col nuovo telescopio. A tal proposito, come va questo nuovo telescopio?
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Partiamo dalla struttura meccanica, un vero capolavoro: i movimenti sono fluidi e pastosi al punto giusto non si fa fatica a inseguire, non esiste attrito statico e a qualunque ingrandimento il movimento è morbido. Movimentando il telescopio su e giù destra sinistra la collimazione rimane perfettamente identica.
Veniamo alla parte ottica. Lo specchio è aperto a F3.4. il coma si nota tutto, soprattutto a ingrandimenti molto bassi. Il televue pan24 soffre un po’ in quanto le stelle non sono perfettamente a fuoco alla periferia se metto a fuoco al centro. A fine serata ho montato il paracorr t1 e devo dire che va benissimo con l’oculare. Per fare un esempio il doppio ammasso del Perseo è totalmente a fuoco dal centro ai bordi, con la simpatica distorsione a cuscinetto tipica di questo oculare, che dà la sensazione di osservare dall’oblò di un’astronave.
Lo specchione impiega tanto ad andare in temperatura e non so se nell’arco della serata c’è riuscito. Siamo passati dai 18° della macchina agli 0° del sito osservativo: si faceva un po’ fatica ad andare oltre i 240x.
Gli oculari utilizzati sono stati come dicevo il pan 24, il Nagler 16 T2 e il Nagler 9 T1. Sporadicamente ho usato il 7 mm T1.
Sono rimasto piacevolmente stupito dal 16: oltre ad essere molto comodo, togliendo il paraluce si vede tutto il campo senza ruotare l’occhio, corregge molto bene il coma dello specchio.
Veniamo agli oggetti osservati. La curiosità di vedere oggetti noti con il nuovo telescopio era tanta così ho iniziato la serata puntando tutti gli oggetti di Messier visibili in quel momento. Notevolissimi i globulari M2 e M 15, stupenda M33 di cui si vedevano tre braccia della spirale e due zone molto brillanti di cui però non ho saputo individuare il nome.
Ad un certo punto, a inizio serata c’è stato un simpatico siparietto celeste: ad ovest è comparso un trenino di una ventina di starlink, di magnitudine 1 e distanziati di circa 1 grado, che salivano dall’orizzonte per sparite a circa 25 gradi di altezza dietro l’ombra della terra. Verso la fine è comparsa una stella cadente in direzione da nord a sud ovest, quasi a metter la firma su di un quadro.
Dopo i Messier, sono passato prima alla velo e poi ad oggetti di Herschel noti e non noti, almeno a me.
Ngc 7331 mostrava la sua forma affusolata e quattro compagne. Bellissima la coppia 7332/7339, come belli bellissimi i dintorni di Markab. La 7479 con la forma a f corsiva, il gruppone 7448/7454. Da quelle parti c’è anche hickson 93, di cui ricordo di aver osservato almeno 2 componenti.
Sono passato poi a osservare due bei gruppi di galassie nell’ariete: il 770/772 e quello intorno alla 691.
Giro d’obbligo sulla 891, che mostrava bellissima la riga nera che l’attraversa, da cui il nome di galassia della f_ga.
Mi sono poi tuffato nell’ammasso perseus 1, lì, sotto Algol. Senza una mappa adeguata ho contato 7 componenti. Infine un oggetto visto sulla mappa e puntato: la nebulosa fossil foodprint: davvero luminosa con l’OIII, di forma triangolare con una lineetta scura che taglia un lato, proprio come un’orma fossile di cui il nome.
Insomma, serata molto bella, per me molto fredda, tant’è che ho desistito presto, peró mi son divertito molto. Ho conosciuto Alessandro, astrofilo simpatico e molto in gamba. Ho provato il reginato, davvero molto bello! Avevo un po’ paura per le operazioni di carico/scarico, ma devo dire che si fa tutto in pochi minuti, compreso il montaggio.
Ora mi devo organizzare per la prossima uscita, in cui farà più freddo. Alessandro consiglia calze riscaldate, vediamo un po’ che fare. Io mi farei tutto l’intimo riscaldato, tipo armatura di Ironman. Ma poi se si scaricano le batterie? Oppure c’è l’opzione scarponi micky mouse. Devo decidere in fretta, la prossima luna nuova è dietro l’angolo!
Cieli sereni,
Kapp