Con l'autorizzazione del direttore Giorgio Bianciardi estraggo per il lettori del Forum un articolo dall'ultimo numero di Astronomia UAI. La rivista è riservata solo ai soci dell'Unione e il lavoro (che ha avuto anche l'onore della copertina) sarebbe quindi certamente sfuggito a una parte dei potenziali lettori. La domanda che in molti appassionati di osservazione planetaria si fanno è: con tutte le sonde, rover, lander eccetera che hanno esplorato i pianeti del Sistema solare, o che lo faranno, la ricerca amatoriale può ancora avere senso in questo settore? Proprio fare chiarezza su questo lecito dubbio è lo scopo principale del lavoro. Per scriverlo, mi sono avvalso delle interessanti discussioni avute nella mailing list della Sezione Pianeti, di immagini sempre provenienti dalla SdR Pianeti, e dell'opinione di specialisti quali Roberto Nesci e Ricardo Hueso. Proprio questi noti professionisti mi hanno rassicurato dell'importanza della continuità della sorveglianza anche visuale su certi pianeti, come ad esempio Marte, che più di tutti potrebbe scoraggiare l'amatore, qui rassegnato a svolgere un'attività puramente ludica e nulla più. Credo non ci siano stimoli migliori di quelli richiamati nel testo per sviluppare un'attitudine il più possibile scientifica e per continuare con entusiasmo nel lavoro di monitoraggio, in certi casi innestandosi nel solco di una gloriosa tradizione lunga centocinquanta anni.
Buona lettura
Vincenzo
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