Lorenzo2 ha scritto:
cut
Scusami Roberto ma non capisco proprio. Anche spettri di uno stesso oggetto acquisiti in giornate diverse ed a masse d'aria diverse mostrano delle differenze anche se acquisiti con la stessa strumentazione. Quello che garantisce omogeneità e riproducibilità è l'uso di procedure di riduzione ben precise e standardizzate. Spettri di astrofili ridotti "a regola d'arte" possono essere usati da professionisti insieme a quelli ottenuti presso osservatori professionali. Lo dimostrano diverse pubblicazioni fatte dai professionisti con spettri acquisiti da astrofili e disponibili sui databae ARAS e AAVSO.
Saluti
Lorenzo Franco
Si vede che non riesco a farmi capire, allora partiamo da osservazioni di altro tipo: l'osservazione delle macchie solari.
C'è una formula ben precisa per calcolare il numero delle macchie solari giornaliero, questa formula comprende un termine che si riferisce
al diametro dello strumento usato per compiere l'osservazione, ossia il valore calcolato dall'osservatore deve essere normalizzato
moltiplicando per un fattore che varia in base al diametro dello strumento usato.
Altro esempio, il calcolo dello ZHR degli sciami meteorici: in questo caso bisogna introdurre nel calcolo la magnitudine media delle meteore
dello sciame in osservazione: questo fattore si ricava mediando un enorme numero di meteore, quindi fuori della portata del singolo
osservatore che contribuisce ad osservarle.
Ho citato questi due tipi di osservazioni completamente diversi da quelle spettrografiche solo per fare comprendere che ANCHE le osservazioni
spettrografiche come TUTTE le osservazioni scientifiche, astronomiche e non, sono soggette a fattori strumentali, l'uso di uno spettrografo
da 1.000 euri non è uguale a quello professionale da 1.000.000 di euri, anche tralasciando il diametro del telescopio a cui è applicato, la
risoluzione spettrale, la località di osservazione, ecc.
E ora veniamo al punto in questione: fare due spettri con due strumenti e/o telescopi diversi NON è la stessa cosa che usare un solo
strumento/telescopio, certo le condizioni meteo, l'altezza sul mare, la perizia dell'osservatore, la sua conoscenza delle procedure valgono,
valgono molto, ma mescolare spettri di dieci strumenti/telescopi diversi non è mai una buona cosa, la si può fare ma tenendo a mente i limiti
di questa procedura.
La mia non è una critica o un'accusa, non ne avrei nemmeno i titoli visto che non mi occupo del settore, tutto quello che volevo dire
è di non ingarbugliare ancor più la matassa, se è possibile, in questo settore (la spettrografia) come pure in tutti gli settori l'ideale
è di avere serie di osservazioni il più possibile omogenee, il che significa, SE POSSIBILE, stesso strumento, stesso posto d'osservazione,
stesso osservatore, stessa metodologia, altrimenti per rendere TOTALMENTE compatibili i vari risultati occorrerà usare procedure che
omogenizzano i risultati si, ma che introducono fattori correttivi che non correggono mai totalmente tutto e danno un falso senso di
sicurezza.
Ciao.
Roberto Gorelli