Qualche tempo fa ho aperto un topic sulla illuminazione pubblica a Roma, e nella mia zona in particolare (Montesacro alto) dove dovrebbero essere state installate lampade a luce bianca da 4000 K di temperatura colore.Avevo allora usato un piccolo spettroscopio al fuoco di una Canon 550 D con obiettivo da 50 mm, per registrare lo spettro di emissione delle lampade.La fenditura era puntata direttamente sulle lampade installate vicino alla mia abitazione. Il risultato era stato quello illustrato nell’immagine allegata n 1, con emissione a partire da 420 nm, un picco intorno ai 440-450 nm ed un continuo in emissione sino ai 700nm.La cattiva notizia è che tra i 420 e 700 nm l’illuminazione diretta a LED del tipo qui considerato non dà scampo e l’osservazione di oggetti celesti diviene problematica se non impossibile.La buona notizia è che le lampade dell’ultima generazione sono a norma di legge , schermate in modo ottimale e non emettono luce verso l’alto.L’intensità della luce stessa è tuttavia elevata, cosa che a mio avviso poneva il problema della riflettenza sull’asfalto. La riflettenza dell’asfalto dovrebbe essere circa il 10% della luce incidente, ma la porosità e la granulazione dello stesso fa si che il fascio luminoso venga riflesso in tutte le direzioni, con un effetto di diffusione di luce verso l’alto come illustrato nella figura 2. L’occasione per approfondire la questione mi è stata data da un mio recente lavoro di registrazione dello spettro della nebulosa planetaria NGC 2392, effettuato dal mio appartamento a Roma Montesacro anziché dal mio osservatorio di Ponte di Nona, situato nell’immediata periferia della città. Lo spettro della nebulosa, ripreso con 10 frames da 4 minuti ciascuno, per un totale di 40 minuti circa, presentava evidenti le tracce dell’inquinamento luminoso del cielo , come si può osservare dall’immagine n.3 La luminosità diffusa con alcune righe di emissione era evidente, così ho deciso di cercare di capire e misurare il livello di IL presente nell’immagine e nel cielo, ricavando il profilo spettrale dell’IL col binning nella zona indicata in rosso nello spettro bidimensionale, cui ho poi sovrapposto il profilo della nebulosa, contenente le righe come l’H β, l’OIII e l’Hα, di maggior interesse per le osservazioni astronomiche in quanto caratteristiche di buona parte degli oggetti celesti, la cui zona di emissione è evidenziata (immagine n.4) .Il profilo spettrale dell’IL è stato ovviamente corretto per la risposta del setup, e riguarda in linea di massima, la riflettenza delle lampade a LED più alcuni picchi in emissione concernenti probabilmente lampade a mercurio e/o a basso consumo dell’illuminazione privata. Nell’immagine successiva (n.5) ho sovrapposto, per un quadro d’insieme, lo spettro di emissione dei vari tipi di LED, le righe di maggior interesse astronomico e lo spettro di riflettenza da me considerato in precedenza. Come si può osservare, anche con lampade a norma e schermate, l’inquinamento luminoso si fa sentire, anche se in misura molto inferiore rispetto all’emissione diretta.Il punto critico si pone tra i 400 e 450nm, e va quasi a terminare intorno ai 720 nm.Ciò comporta conseguenze, a mio avviso,di una certa importanza per la ripresa dei bracci a spirale e per la parte esterna della galassie, oltre, ovviamente a tutti gli altri oggetti che emettono luce nella zona dell’UV e del la parte blu della spettro.
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