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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2020, 8:56 

Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2018, 19:46
Messaggi: 113
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Cita:
Però è ovvio che una luce riflessa sarà composta dalle righe della luce originale sommate alle righe del colore della superficie sulla quale la luce si riflette o si rinfrange.


Renato, no! per il principio della fisica, ripeto, varieranno solo le intensità. Il lambda delle righe di emissione resterà sempre lo stesso.Questo è vangelo!
Umberto Sollecchia


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MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2020, 9:58 

Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
Messaggi: 840
Umberto Sollecchia ha scritto:
Questo è vangelo!

Grazie, Padre! :lol:
Confesso di non essere molto religioso, ..come avevo già detto e ripetuto.. e questo capitolo del vangelo mi era sfuggito :oops:
Mi riprometto, appena ne avrò il tempo, di studiare tutti i comandamenti della spettroscopia con maggiore impegno e dedizione :D.

Ps. però non prendiamoci troppo sul serio... :wave:


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MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2020, 10:36 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 15905
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Questo non lo sapevo nemmeno io, istintualmente l'avrei pensata come Renato.

Quindi giusto per capire, se punto uno spettroscopio su un diodo led con TC 4000°, avrò un certo spettro; se poi punto questo led su un foglio rosso e punto lo spettroscopio su detto foglio (illuminato dal led), raccoglierò sostanzialmente lo stesso spettro, con la sola differenza che le varie righe avranno una intensità diversa?

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Il Cielo a domicilio
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Newton: Barile 400/1830 mm; Obice 200/1650 mm; Bidoncino 114/1300 mm solarizzato. •• Rifrattori: Nano apo 80/480 mm; Milo acro 76/1400 mm; 60ino acro 60/700 mm. •• Catadiottrici: C8 xlt. •• Binocoli: Docter Aspectem 40x80 ED, William Optics 22x70 ED, Vixen Ultima 8x56, Nikon Action EX 16x50, Canon 10x30 IS II, Vortex Vanquish 8x26, Ibis Horus 5x25, Pentax Papilio 6,5x21, Orion 2x54.


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MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2020, 11:47 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 13:15
Messaggi: 639
Località: Roma
Ciao Angelo,
facciamo qualche esempio per capirci meglio.

Quando la luce di una stella attraversa il mezzo interstellare, le righe di assorbimento e di emissione della stella restano invariate (le righe sono una sorta di codice a barre degli elementi), quello che cambia è il profilo del continuo spettrale. Il mezzo interstellare assorbe la luce blu e lascia passare la luce rossa. La stessa cosa succede con la nostra atmosfera quando vediamo il sole rosso all'orizzonte.

Altro esempio... I pianeti, gli asteroidi e le comete riflettono la luce del sole e pertanto il loro spettro sarà molto simile a quello solare (stesse righe di assorbimento). Eliminando lo spettro del sole (operazione di divisione) si ottiene lo spettro di riflettanza, il cui profilo spettrale rappresenta le caratteristiche proprie del corpo che stiamo osservando. Per capirci meglio allego lo spettro di giove, confrontato con una stella di tipo solare (G2V) e lo spettro di riflettanza che ci mostra le caratteristiche proprie dell'atmosfera gioviana (le caratteristiche dello spettro solare sono scomparse).

Saluti
Lorenzo Franco

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MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2020, 18:35 
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Iscritto il: sabato 11 febbraio 2006, 12:43
Messaggi: 15905
Località: Milano
Tipo di Astrofilo: Visualista
Grazie, ottima spiegazione, in pratica i "picchi" che costituiscono la "firma" della sorgente originale rimangono tutti al loro posto, anche se poi le intensità alle varie lunghezze d'onda sono diverse (e gli "danno il colore"). Corretto?

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MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2020, 19:08 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 13:15
Messaggi: 639
Località: Roma
Ciao Angelo,
confermo, il profilo spettrale ci dà il colore della sorgente (più rossa o più blu) mentre le righe di assorbimento e di emissione rappresentano la firma (codice a barre) degli atomi di cui è composta la sorgente. Proprio grazie a questa caratteristica (le righe spettrali mantengono la loro posizione) è possibile utilizzare quello che si chiama effetto Doppler, tramite il quale si osservano degli slittamenti in più o in meno della lunghezza d'onda delle righe. Questo spostamento permette di calcolare la velocità di avvicinamento o di allontanamento della sorgente. Il famoso red-shift delle galassie viene calcolato proprio così. Si osserva di quanto è spostata una determinata riga e si calcola (con una semplice relazione) la velocità della sorgente. Il fenomeno dell'effetto Doppler è lo stesso che si sperimenta per le sorgenti acustiche quando il suono della sirena è più alto o più basso a seconda che l'ambulanza si stia avvicinando o allontanando da noi.
Saluti
Lorenzo Franco

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MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2020, 20:35 

Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2018, 19:46
Messaggi: 113
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Renato C ha scritto:
Grazie, Padre! :lol:
Confesso di non essere molto religioso, ..come avevo già detto e ripetuto.. e questo capitolo del vangelo mi era sfuggito :oops:


Pace e bene figliolo! :D

Non riguardano la situazione che stiamo discutendo, volevo comunque segnalare che fanno eccezione alcuni particolari fenomeni di fluorescenza e di scattering. Ad esempio negli spettri delle stelle simbiotiche spesso è presente la riga di emissione dell'ossigeno O VI a circa 6830A che puoi vedere nello spettro qui sotto. E' la riga allargata sulla sinistra.

Allegato:
AG_Dra.jpg
AG_Dra.jpg [ 17.83 KiB | Osservato 2680 volte ]


Questa emissione si genera da un'altra che si trova nell'ultravioletto lontano, O VI 1032A, a seguito del complesso processo di scattering Raman. Un altro esempio più comune è la fluorescenza, come l'illuminarsi dell'inchiostro di un evidenziatore quando viene colpito da una luce che ha un sufficiente contenuto di ultravioletti. In entrambi i casi una emissione ad alta frequenza provoca un'altra a bassa (a lunghezza d'onda maggiore).

Sia la riflessione che lo scattering Rayleigh invece non cambiano l'energia dei fotoni, quindi la lunghezza d'onda. Può verificarsi solo un loro assorbimento come avviene con i filtri che mettiamo nel percorso ottico.

Saluti Umberto


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MessaggioInviato: domenica 12 gennaio 2020, 22:47 

Iscritto il: martedì 26 dicembre 2017, 11:48
Messaggi: 840
Thank you :D :please:


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MessaggioInviato: lunedì 13 gennaio 2020, 13:44 

Iscritto il: lunedì 22 marzo 2010, 16:39
Messaggi: 606
Quindi, siccome non riesco a questo punto a capire, questa "anomalia" dei picchi "spostati" a che cosa è dovuta?

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Mascalzon. Di Gran Croc.! :mrgreen:


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MessaggioInviato: lunedì 13 gennaio 2020, 19:01 

Iscritto il: mercoledì 2 maggio 2018, 19:46
Messaggi: 113
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Permetti una curiosità, sei parente a Margherita l'astronoma?
Per me, come ho già detto precedentemente, c'è un errore di calibrazione in lunghezza d'onda.
Umberto Sollecchia


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