1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

Questo post è dedicato agli astrofili, specie quelli appassionati di osservazioni solari, avanti negli anni,che hanno forse sentito in passato il nome di Fredrick Veio., cui mi lega un’amicizia, seppure a distanza, quindicennale.Per i più giovani dico semplicemente che Veio è stato uno dei precursori (forse l’unico) nel campo della spettroeliografia tradizionale, campo nel quale si sono poi cimentati con successo Leonard Higgins, Phil Rousselle, Rondi ed altri.E’ bene precisare che l’auto costruzione di uno spettroeliografo tradizionale,simile a quello originario di Hale e che ha costituito per anni la strumentazione di numerose torri solari, è molto più difficile e laboriosa di quella di uno spettroeliografo digitale come quelli da me realizzati.Le complicazioni , in un epoca in cui la disponibilità per i privati di strumentazione ed attrezzatura per l’astronomia era veramente esigua, furono tantissime, come del resto Veio spiega bene nel suo articolo su S&T del 1967.Un plauso ed un riconoscimento quindi a Veio per la sua straordinaria capacità .
Al link sotto indicato si trova una pagina con un succinto sommario delle realizzazioni di Veio ed il link al suo libro del 2002 “The Spectrohelioscope”.Buona lettura agli interessati.

http://www.lightfrominfinity.org/Veio/Fred%20Veio.htm

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Fulvio Mete
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Siti web:

http://www.lightfrominfinity.org

http://www.pno-astronomy.com

F. Veio, un grande !

Un mito per noi nei primi anni '70... la sua idea di utilizzare il disco rotante ideato da F. Stanley nel 1912 (con fenditure radiali)
abbinato ad un menisco sottile, invece che al classico doppietto o tripletto, rese la realizzazione di uno
spettroelioscopio anche alla portata di noi dilettanti...ripeto un mito,almeno per me !

PS - Hale decise poi negli anni '30 di applicare lo spettroeliografo di Stanley anche alla torre solare di M.te Wilson...con un disco di circa 200 mm di diam. e se non ricordo male con oltre 200 fenditure...

Non ho mai realizzato un apparato di Veio, troppo complicato tracciare decine di fenditure su di un disco
di vetro coperto di vernice...anche perché non è possibile realizzarle tutte perfettamente uguali...e la "qualità" va a scadere. Ho preferiti utilizzare, negli anni, apparati con due fenditure e specchi oscillanti...che tempi !

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Paolo
Lunt 60-Ha--Lunt 60-CaII K - e....molto altro che, aimè, mi consente di fare solo astronomia quantitativa ! (Cit.)

Se vuoi ti mando in pvt l'articolo di S&T in cui Veio spiega in dettaglio il metodo di costruzione delle fenditure radiali su disco, ma ci dovrebbe essere anche sul suo libro.

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Fulvio Mete
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Grazie, posseggo entrambi…

leggo S&T, inviatomi all'inizio da mio cugino Raf e successivamente ricevuto tramite abbonamento, dal lontano 1966...
Il libro l'ho scaricato e stampato e letto almeno due volte.

Attualmente non sono interessato alla costruzione di un simile apparato, preferisco, per motivi affettivi e pratici,
completare il "restauro" del mio spettroelioscopio (costruito nel 1979/80) che potrebbe servirmi come spettrografo ad alta risoluzione per lo studio (spero) delle YHG...

Per inciso; nelle prove effettuate tanti anni fa su lastre di vetro verniciate, non è stato mai possibile evitare di graffiare la superficie anche usando il cutter consigliato da Veio, il risultato non mi ha mai soddisfatto…

Trovo l'uso del sintetizzatore molto più pratico.

Grazie ancora

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Paolo
Lunt 60-Ha--Lunt 60-CaII K - e....molto altro che, aimè, mi consente di fare solo astronomia quantitativa ! (Cit.)

Vediamo cosa scrive F. Veio su Sky & Telescope a proposito di F. Stanley ed il suo spettroelioscopio...

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Paolo
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