Su M27 c’è ormai ben poco da dire : è una delle nebulose planetarie più celebri, osservate e fotografate del cielo boreale.Fu scoperta da Messier nel 1764 e dista circa 1360 anni luce dalla Terra, è di magnitudine apparente 7,4, ha un diametro apparente di circa 8 arcominuti la sua forma ricorda quella di uno sferoide a forma di manubrio (da cui il nome) ed è vista lungo la linea prospettica del piano equatoriale, l'età cinematica della nebulosa sarebbe di 9800 anni.La stella centrale, come molte nebulose planetarie, è una nana bianca. Ben pochi tuttavia sono a conoscenza di due sue caratteristiche particolari:
1- Essa ospita (tra altre) una variabile a dir poco strana per due motivi, il primo che fu scoperta dall’astrofilo cecoslovacco Leos Ondra non attraverso il telescopio ed altro strumento ottico, ma …osservando due riviste che riportavano in copertina un’immagine a colori di M27: il numero di Giugno 1990 di Astronomy, e quello di autunno dello stesso anno di Deep Sky.Ondra si accorse infatti che una stellina riportata sulla copertina della prima rivista non appariva in quella della seconda.Della stellina furono poi effettuati riscontri astrometrici e fotometrici, che confermarono essere una variabile di lungo periodo (213 gg) di tipo Mira (stelle rosse, massicce e pulsanti), alla quale fu dato il nome di “variabile di Goldilocks”. Ma non finisce qui: la stella è classificata anche come oggetto 2 Mass per la sua segnatura nell’IR vicino (J (1.25 μ ; H, 1.65 μ e K, 2.17 μ ).Esso è presente anche nella Survey WISE (3.4; 4.6; 12 e 22 μ) ed è catalogato da Simbad come NSV 24959 alle coordinate : 19:59:29.72 + 22:45:13.0.La curva di luce della variabile in banda R, effettuata da Arne Henden con un telescopio da 1.55 mt mostra un range che va da un minimo di 17.3 ad un max di 13.2 circa, con una curva molto lineare in un periodo di 213 gg .A luglio di quest’anno avremmo quindi dovuto essere nel periodo di massima o molto vicino ad esso, in quanto la mia misurazione mostra appunto la mag integrata di 13.2.
2 – Mentre nel visibile la nebulosa mostra i suoi splendidi colori, dal blu al rosso, come si può osservare nella prima immagine allegata,da me ripresa qualche giorno fa, nell’IR vicino al di sotto del micron essa scompare letteralmente, grazie anche al potere di penetrazione dell’IR nell’inviluppo di gas e polveri.
Quest’anno in un breve periodo di vacanza ho quindi voluto sperimentare tali caratteristiche di M27:
1- effettuando riprese CCD dell’intera nebulosa: a) in LRGB b) con filtro UHC c) con filtro Neodymium (Anti IL) d) senza filtri e) con filtro IR Pass > 742 nm La strumentazione usata è stata un telescopio Schmidt Cassegrain Celestron 8 ridotto a f 6.3 ed una camera Sbig ST 10 usata in binning 1x1. Nell’immagine n1 è mostrata l’usuale LRGB della nebulosa con evidenziata la variabile di Goldilocks; nella seconda quella col filtro Astronomik UHC , nella terza quella con un Baader Neodymium,nella quarta quella senza filtri, e nella quinta quella con un Astronomik IR Pass 742.Mentre le variazioni nell’apparenza della nebulosa coi vari filtri sono modeste , quella tra l’immagine Raw senza filtri e quella nell’IR vicino è drammatica, con la pratica scomparsa della nebulosa stessa.
2- La sequenza di ripresa descritta in precedenza è stata poi focalizzata sulla variabile di Goldilocks, che nelle immagini conl’UHC, Neodymium e senza filtro mostrava apparentemente differenze non rimarchevoli di luminosità, mentre nel passaggio dal visibile senza filtri all’IR esplodeva in modo evidente in luminosità.In una parola, la variabile si accendeva allo spegnersi della nebulosa.Ho provato, non senza difficoltà, a fare una stima della magnitudine con Maxim DL , che sembra passare da 13.2 nel visibile a a 9.55 circa nell’IR (quest’ultimo dato è stimato a causa della impossibilità di avere una mag nell’IR tra 742 e 1000 per la stella di riferimento), ma coerente con la mag in J (9.42);H (8.38) e K (7.74), ed i valori di WISE, che la fanno scendere ulteriormente (6.91;6.56;4.92;3.83) . Comunque si va sulle 3.7 magnitudini di differenza tra le lunghezze d’onda da me considerate (mag integrata nel verde a 550 nm per il visibile e intorno agli 850/900 nm per l’IR che è un riferimento attendibile sulla band pass del filtro e la curva di risposta della camera). In proposito mi chiedevo se l’incremento di luminosità nell’IR fosse dovuto ad un inviluppo di gas che nel visibile è nascosto da quello di gas e polveri di M27, tenuto conto che dovrebbe trattarsi di una gigante rossa pulsante. Insomma, è il classico oggetto da indagine IR. Nell'animazione GIF allegata (6^ immagine) è condensato l’argomento del topic: la scomparsa di M27 e l’esplosione di luce di Goldilocks nell’intervallo 750-1000 nm.Per inciso, nell’animazione è visibile anche la …sparizione di una stella luminosa nel visibile (probabilmente una stella con scarsissima emissione IR). L’argomento, sul quale la letteratura professionale non abbonda mi intriga, e penso ne farò un articolo per il sito web astrofili ricercatori.
Allegati: |

1-M27_LRGB_Goldilocks.jpg [ 369.44 KiB | Osservato 4836 volte ]
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2- M27 24_07_19 UHC big.jpg [ 532.09 KiB | Osservato 4836 volte ]
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3-M27 24_07_19 Neodymium big.jpg [ 532.09 KiB | Osservato 4836 volte ]
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4-M27_2x1200sec_29_07_19 no filter big.jpg [ 522.57 KiB | Osservato 4836 volte ]
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5-M27 2x 1200 sec_29_07_19 IR Big.jpg [ 562.25 KiB | Osservato 4836 volte ]
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Goldilocks Animation.gif [ 1.06 MiB | Osservato 4836 volte ]
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