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Autore Messaggio
MessaggioInviato: domenica 8 ottobre 2017, 11:27 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Stamane ho aggiornato alla data del 30 settembre il lavoro di misurazione della forza dei campi magnetici delle macchie solari che porto avanti dall’inizio dell’anno.Ho catalogato 10 delle principali macchie dell’anno, calcolando la forza del campo magnetico nell’ombra, prevedibilmente la parte centrale.Un dato esiguo per effettuare estrapolazioni, ma pur sempre un dato sul quale operare.Purtroppo non ho trovato riscontri in Italia né in altri osservatori europei, e i dati dell’SDO-HMI (magnetogrammi) sono riferiti all’intero disco e con una risoluzione (ed ovviamente una precisione ) molto differenti.L’unica cosa che assimila le mie misure a quelle dell’SDO è la misurazione Zeeman e la riga scelta, quella dell’Fe1 a 6173.34 A.Comunque, con beneficio d’inventario e con tutte le cautele possibili, la media dei valori sinora trovati è di 2324 G, che si discosta significativamente dalla media delle misurazioni di 4000 macchie solari dal 2010 a 2015, pari a 2050 G.La spiegazione potrebbe essere il fatto che la risoluzione del mio strumento e del software usato (Visual Spec) non mi permette di effettuare misure di macchie con una superficie inferiore a quella della terra, e quindi le minori, probabilmente quelle con forza minore, vengono a mancare rispetto ai valori delle predetta media ufficiale.In ogni caso mi sembra estremamente poco probabile la ventilata riduzione della forza dei campi magnetici che secondo alcuni professionisti avrebbe dovuto portare alla scomparsa delle macchie in pochi anni.Sino al termine dell’anno spero di effettuare almeno un altro paio di misure e di ricavare una dozzina di dati, che farò oggetto di valutazione in un articolo specifico sul tema.
L’aggiornamento è visibile al link:
http://www.amateur-astronomy-researcher ... etry_1.htm

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Fulvio Mete
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MessaggioInviato: lunedì 9 ottobre 2017, 10:59 

Iscritto il: mercoledì 21 febbraio 2007, 12:50
Messaggi: 3655
Una differenza di oltre il 10% non è trascurabile, semmai dovresti, se ci riesci, a calcolare il fattore correttivo per strumento allo stesso modo per cui il numero di macchie solari viene modificato per tenere conto del diametro del telescopio con cui è fatta l'osservazione.
Ottenere il fattore correttivo sarebbe un bel risultato, anche se mi sembra strano che i prof non l'abbiano già calcolato, magari è nascosto in un articolo (più probabilmente vari articoli) tra migliaia.
Perché non scrivi in proposito a qualche prof anglosassone? In genere loro rispondono al contrario di altri (ma non facciamo polemiche!).
Ciao.
Roberto Gorelli


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MessaggioInviato: lunedì 9 ottobre 2017, 20:17 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Cita:
Una differenza di oltre il 10% non è trascurabile, semmai dovresti, se ci riesci, a calcolare il fattore correttivo per strumento allo stesso modo per cui il numero di macchie solari viene modificato per tenere conto del diametro del telescopio con cui è fatta l'osservazione.


Il diametro in questo caso non penso conti molto,Roberto,la risoluzione spettrale su oggetti luminosi come il sole è data da altri fattori, piuttosto pensavo di usare una correzione statistica tra il range di valori minimi professionali ed i miei in rapporto al numero stimato di macchie esistenti in tale range e da me ovviamente non considerato:comunque tieni conto che la differenza del 10% è sulle medie, i singoli valori penso siano abbastanza più precisi, in quanto VSpec nella determinazione dei centri delle righe dà valori sub pixel.Probabilmente il fattore di errore principale , come ho detto spesso, è dato dal seeing, e sicuramente non è del 10%.
Quanto a scrivere ai prof, a parte i nostrani che quasi sempre non rispondono perchè probabilmente non hanno una competenza specifica nel settore (può sembrare strano, ma è così), quelli d'oltre oceano ormai considerano solo i valori dell'SDO e basta e si basano solo su quelli (vedi i magnetogrammi dell'HMI).

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Fulvio Mete
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MessaggioInviato: martedì 10 ottobre 2017, 8:44 
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Iscritto il: mercoledì 2 gennaio 2008, 9:06
Messaggi: 6502
Località: Roma
Essendo l'argomento a mio avviso molto interessante, vorrei fare ulteriori precisazioni.
La dinamica del magnetismo solare nell'ombra delle macchie e della dinamo solare in genere è quanto di più difficile si possa misurare, per i seguenti motivi:
1- L'intensità dell'ombra e la sua estensione costituiscono due fattori importanti di B, ergo occorre essere certi che la fenditura dello spettroscopio sia centrata sul "core" dell'ombra.
2- La struttura dell'ombra stessa , con light bridge o meno, concorre a variare, a parità di altre condizioni, l'ouput di B
3- l'estensione e la struttura dell'intera regione attiva (unipolare, bipolare,multipolare, con o senza pori etc) concorre a far variare i valori di B della macchia della quale si esamina l'ombra.
4- L'apporto negativo del seeing diurno è massimo nel visibile (solo gli strumenti sui satelliti come l'HMI dell' l'SDO possono permettersi il lusso dell'osservazione nel visibile).
Le strumentazioni amatoriali come la mia (che tra l'altro mi sembra essere attualmente l'unica in Italia) non potranno mai avere capacità di controllo della stray light e del seeing come quelle professionali a terra, che comunque osservano le righe dell'IR vicino proprio per limitare al massimo l'effetto del seeing.
4- In ogni caso la mia media non potrà mai essere uguale a quella degli osservatori professionali per il semplice fatto che questi hanno un range di osservazioni che si spinge sino a valori di B 1400 G (che è il minimo per le macchie solari) mentre io non vado oltre i 1600 G .L'unica strada potrebbe essere un ulteriore miglioramento della mia strumentazione che peraltro è già a limite.Anche le correzioni di valore statistiche a mio avviso non hanno molto significato in un range come quello 1400-1600 G "border line" e soggetto a cospicue variazioni .In ogni caso mi sarebbe difficile operarle in quanto non conosco la serie dei dati che i ricercatori solari hanno usato per le loro medie.

Fatta questa premessa, vorrei precisare che la media di 4500 macchie alla quale ho fatto riferimento in precedenza, quella di cui al paper di Livingstone e F.Watson (NSO -Mc Math Pierce Solar telescope )del 2016 si ferma al 2015, quindi non tiene conto dell'evoluzione degli ultimi due anni compreso quello in corso; tale valore è peraltro poco in accordo con quello di altri ricercatori (Reza Rezaei e al. 2016) che hanno trovato valori medi di parecchio superiori.I due paper sono ai link sottoindicati.Il paragone quindi della mia media con quelle degli osservatori professionali deve necessariamente tener conto di tutti i possibili fattori di incertezza cui ho fatto cenno, oltre che a quelli derivanti dall'enorme differenza tra strumentazioni amatoriali e professionali da milioni di euro.Ciò nonostante, e con tutti i limiti cui faccio cenno, sono convinto che i valori da me trovati siano sufficientemente attendibili e reali e che possano costituire un punto a favore della ricerca amatoriale in Italia nel campo della fisica solare rispetto a quella degli altri paesi, Stati uniti compresi.

https://arxiv.org/ftp/arxiv/papers/1604/1604.03050.pdf

https://www.aanda.org/articles/aa/pdf/2 ... 557-14.pdf

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