ippogrifo ha scritto:
Focalizzo comunque l'attenzione sul metodo (scientifico) perché ho l'impressione che ne stiamo facendo un monumento, forse un dogma, una legge universale.
Ma nutro delle perplessità.
Mi spiego con un esempio:
credere che la descrizione matematica di un fenomeno fisico sia un punto di arrivo, secondo me, si sta rivelando una grande illusione, forse un mezzo fallimento.
E' opinione diffusa che quando abbiamo costruito un modello matematico che "copia" un certo sistema fisico, mediante una catena di equazioni-algoritmi che facciamo girare sui computer, siamo vicini alla comprensione del fenomeno.
Ho seri dubbi.
Per ragionare correttamente sul metodo scientifico e sui suoi sottoprodotti (l'ideologia scientista, nello specifico) servirebbe una dissertazione sui Processi di Inganno, ma ammazzerebbe più di metà di quelli che seguono questa discussione.
Se vuoi farti del male, trovi tutta l'analisi
a questo link e seguenti (basta cliccare su 'continua' alla fine di ogni capitolo).
In una sintesi estrema e brutale: sapere è potere, ma solo finché è concentrato in poche mani (o meglio in poche teste).
È tuttavia altrettanto essenziale alimentare la
'fede nel sapere' in chi non lo possiede.
Vale per le religioni come vale per la scienza.
Quindi il sapere, per diventare strumento per imporre la propria volontà alle masse, deve necessariamente essere inserito in una visione ideologica, che prende il nome di
Scientismo.
La cosa funziona in questi termini:
Scienziato -
"Abbiamo scoperto un modo per aumentare la produttività di una varietà vegetale"Uomo illetterato -
"Sì, vabbé, ma che ci dobbiamo fare?"Politico -
"Cominciare a coltivarla sostituendo le precedenti coltivazioni. Lo dice la Scienza"Quella fornita è una versione semplificata ed opportunistica della realtà.
A chi muove il mercato delle derrate agricole, dai produttori alla distribuzione, fa comodo un aumento della produzione, che si traduce in guadagni immediati e la possibilità di finanziare ulteriori studi per aumentare ulteriormente la produzione ed i guadagni. Il politico fa gli interessi di chi finanzia il partito e le campagne elettorali, quindi racconta la parte di verità che gli è più utile, ed è più utile a chi fa affari.
La verità completa è più complessa: le monoculture sono più sensibili agli attacchi dei parassiti, richiedono un maggior impiego di anticrittogamici e di fertilizzanti artificiali e sul lungo termine impoveriscono significativamente i terreni. Anche questo
"lo dice la scienza", ma come tutti i saperi che non fanno comodo a qualcuno rimarrà patrimonio circoscritto della piccola frazione di umanità capace di analisi e pensiero critico.
Come già affermato, perché la
'fede nella scienza' sia funzionale alle necessità di manipolazione sociale occorre che sia alimentata, non importa se con argomentazioni razionali o irrazionali. In passato sono esistite correnti di pensiero tese a narrare l'infallibilità della scienza, la sua capacità di procedere indefinitamente fino a donare all'umanità poteri divini. Ovviamente erano costrutti culturali irrazionali ed opportunistici, ma chi non è in grado di comprendere la scienza non sarà parimenti in grado di comprenderne le manipolazioni.
La matematica descrive la realtà e lo fa molto bene, ma non
'è' la realtà.