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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 27 ottobre 2015, 19:37 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:08
Messaggi: 9617
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Cari amici, come ricorderete di tanto in tanto vado pescando nel mio archivio vecchie fotografie realizzate con la pellicola fotografica,
un po' per ricordare il tempo trascorso e un po' per fare del semplice revival.

L'immagine che vado proponendo oggi, una wide-field anch'essa della Regione di Antares, ha la particolarità d'essere stata realizzata con
una speciale pellicola fotografica a colori, sensibile all'infrarosso.

Si trattava infatti dell'emulsione Kodak Ektachrome (AEROCHROME) Professional Infrared EIR per il formato 35mm la quale, come tutte le
pellicole all'infrarosso, richiedeva una diversa messa a fuoco rispetto alle solite indicazioni per le riprese fotografiche standard.
Proprio per questo motivo all'epoca non disponendo di alcun riferimento (non era possibile visualizzare all'istante come oggi la riuscita o meno
dell'operazione), il fuoco non è stato dei migliori.

Non siamo stati in molti in quegli anni ad utilizzare pellicole all'infrarosso verso il cielo notturno e questa è la prima di altre che prossimamente
seguiranno.

La data dello scatto risale al 23 giugno 2001 e la località dell'esecuzione è stata il Monte Labbro in provincia di Grosseto, quando l'inquinamento
luminoso era di altri livelli!

http://www.danilopivato.com/tabulae_coe ... mm_Ir.html

Cari saluti,
Danilo Pivato

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MessaggioInviato: mercoledì 28 ottobre 2015, 5:42 
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Iscritto il: domenica 8 maggio 2011, 20:54
Messaggi: 15772
Località: (Bs)
Veramente particolare ed interessante. :ook:
Non ho mai visto riprese con questo tipo di pellicola.

(Ricordo che alcuni obiettivi riportavano riferimenti "spostati" per la messa a fuoco dell'infrarosso, ma, in tutta sincerità, mi apparivano quasi un "vezzo" del costruttore)

Molto bella. :ook: :ook: :ook:

_________________
Costanzo
"Una cosa ho imparato nella mia lunga vita: che tutta la nostra scienza è primitiva e infantile
eppure è la cosa più preziosa che abbiamo" (A. Einstein).


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MessaggioInviato: mercoledì 28 ottobre 2015, 7:57 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 15:08
Messaggi: 9617
Località: Roma
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Grazie Ippo.

C'è da dire che non tutti gli obiettivi di quegli anni disponevano del riferimento (un puntino rosso sistemato sulla
scala delle tacche per determinare la profondità di campo in relazione al diaframma di lavoro dell'obiettivo
) per
la messa a fuoco nelle fotografie realizzate con pellicole sensibili all'infrarosso.

Un altro bel problema da risolvere all'epoca! :D

Volevo aggiungere che la caratteristica essenziale delle fotografie astronomiche all'infrarosso era quella di penetrare
oltre la cortina delle nebulose gassose, di polveri e quegli strati più bassi - quindi più umidi - della nostra atmosfera.
Infatti un confronto diretto con le riprese standard della stessa zona pone in evidenza la mancanza, quasi assoluta,
delle nebulose attorno alle stelle Rho Ophiuchus e la stessa Antares.

Inoltre la forte dominante blu caratteristica della foto era proprio intrinseca dell'emulsione all'infrarosso, in quanto
la risposta cromatica della dia a colori per essere equilibrata, doveva essere corretta con un filtro opportuno. La stessa
Kodak infatti consigliava in fase di ripresa l'impiego di un filtro giallo.
Cari saluti,

Danilo Pivato

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