1° Forum di Astronomia Amatoriale Italiano

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Autore Messaggio
MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2012, 9:12 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 0:07
Messaggi: 801
Località: Roma
Ciao a tutti.

Posseggo una CCD Atik 16 HR ,vecchiotta ma ancora pienamente efficiente. Fortunatamente il suo sensore Sony ICX 285 pare molto pulito e ho notato che il rumore è davvero contenutissimo anche in condizioni di elevata temperatura esterna tanto che talvolta faccio anche a meno di fare i darks.

Tuttavia ritengo che il farli, specialmente per pose superiori ai 10 minuti, potrebbe innegabilmente portare a dei vantaggi.

Ho sentito che molti si preparano una libreria di darks per evitare (immagino entro certi limiti) di doverli poi riprendere al termine di una stancante sessione sul campo. Un vantaggio non da poco in effetti.

Ora però la mia camera NON ha la regolazione della temperatura e il suo sistema di raffreddamento è fisso e dichiarato a -25° rispetto alla temperatura ambiente.

C'è, secondo voi, la possibilità di potermi comunque costruire la suddetta libreria di darks anche tenuto conto di questa limitazione?

Grazie per i vostri preziosi consigli.

Cieli Sereni.

Enrico


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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2012, 10:03 
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Iscritto il: martedì 17 aprile 2012, 14:33
Messaggi: 754
Località: Siracusa
Tipo di Astrofilo: Fotografo
Ciao,
premetto che non uso ccd ma una DSLR Canon,
per quanto riguarda la libreria dei Dark mi sono realizzato diverse sottocartelle in cui mi salvo i vari dark con le diverse temperature che ho ottenuto durante le passate riprese. In tal modo ho già ottenuto una libreria con almeno 10 dark per ogni grado

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Principale
Skywatcher NEQ6 Pro Synscan
TS GSO 150/750 Photo
Skywatcher MaK 127/1500
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Correttore di Coma Skywatcher
Guida
Skywatcher 70/500
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Sito Web
http://astrodario.blogspot.it/
http://www.astrobin.com/users/blackdemon


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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2012, 11:12 
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Iscritto il: lunedì 26 ottobre 2009, 23:47
Messaggi: 868
Località: Mantova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
blackdemon ha scritto:
Ciao,
premetto che non uso ccd ma una DSLR Canon,
per quanto riguarda la libreria dei Dark mi sono realizzato diverse sottocartelle in cui mi salvo i vari dark con le diverse temperature che ho ottenuto durante le passate riprese. In tal modo ho già ottenuto una libreria con almeno 10 dark per ogni grado


Concordo. Aggiungo che per le DSLR si può vedere la temperatura del sensore con ExifTool: http://owl.phy.queensu.ca/~phil/exiftool/

Dato che è gratuito puoi scaricarlo e provare a vedere se ti "vede" le temperature nei frame della Atik per avere un dato più preciso (la precisione è di 1°C).

Matteo

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astrofilo principiante dal 1995
Skywatcher Newton 150/750, Jupiter 21M / EQ5 Synscan /ASI 533 MC Pro, ASI 224 MC, Svbony 305M-Pro, Canon EOS 1000D mod
https://photos.app.goo.gl/TKbGnDrXKbsna5ZYA


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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2012, 11:22 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23657
sposto nella sezione fotografica.

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2012, 13:35 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 0:07
Messaggi: 801
Località: Roma
Grazie a tutti e le mie scuse a Antonio per avere sbagliato sezione.

Volevo approfittare ulteriormente della vostra cortesia per chiedere di quanti step di temperatura sia necessario procedere per acquisire i dark, cioè a dire se bisogna prenderli a intervalli di un grado o se delta maggiori possano comunque dare risultati equivalenti.

Inoltre quanti darks conviene prendere e come procedere nell'ottenimento del master? Vado di media, di mediana, sigma-clip ecc...ecc...?

Grazie per il link della rilevazione temperatura tramite exif. Male che vada mi tornerà sicuramente utile con le mie EOS, modificate e non anzi, a maggior ragione vista la propensione al rumore genrato dai loro sensori, tornerà ancor più utile.


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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2012, 13:45 
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Iscritto il: lunedì 26 ottobre 2009, 23:47
Messaggi: 868
Località: Mantova
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Enrico Togni ha scritto:

Inoltre quanti darks conviene prendere e come procedere nell'ottenimento del master? Vado di media, di mediana, sigma-clip ecc...ecc...?



Direi 7 o più. Io uso la mediana per cui meglio che siano dispari.

Matteo

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2012, 14:18 
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Iscritto il: venerdì 25 novembre 2011, 17:46
Messaggi: 1149
Località: Verona
Tipo di Astrofilo: Visualista e Fotografo
Ciao.
Io dispongo di una Starlight Xpress, la SXVF-H9 che ha il tuo stesso sensore.
Come te non c'è controllo di temperatura attivo.
Ma il sensore viene raffreddato a -30°.

La tua questione sulle librerie di dark e relativa temperatra è stata, ed è, anche la mia, senza che peraltro sia stata definitivamente risolta.

Concordo perfettamente con te che il sensore è ancora un sensore eccellente, anche e soprattutto riguardo la pulizia.

Per le mie esperienze ho visto che, nonostante vari commenti, test, letture, pareri e schede tecniche viste in occasioni e siti disparati dichiarino che il nostro comune sensore non necessiti di dark, io per le mie esperienze di ripresa ho visto che in realtà è vero sono in parte. Come hai scritto tu oltre un certo tempo di posa è di gran lunga più saggio fare dark; anche perché io ho qualche difetto di elettroluminescenza agli angoli del sensore.
Personalmente ho valutato che il limite per cui mi posso permettere di non fare dark è attorno ai 6-7 minuti. Il fatto è che non resisto... :) i Dark li faccio sempre per sicurezza anche se faccio pose da 2 minuti.

Spesso per pose brevi, che non superano i 5 minuti, e raramente fino a tempi di 10 minuti ricorro all'autodark (singolo dark) fatto a inizio serata (si perde tutto sommato poco tempo), per poter avere la correzione del rumore termico nelle stesse condizioni ambientali. Ma per pose maggiori è per forza necessario avere una libreria appunto.

Per quanto riguarda più specificatamente l'argomento e la tua domanda:
Personalmente ho fatto una libreria di dark, anche se "mi dicono" che per elettroniche senza controllo attivo della temperatura non servono. Non sono completamente d'accordo anche su questa affermazione, secondo la mia esperienza, funzionano ugualmente e sono utili. Magari non in maniera perfetta o completa, ma funzionano.
Ho fatto quest'inverno una libreria di dark durante una serie di notti nuvolose :wink: ad una temperatura ambiente che oscillava da 0 a 5°C
Ho diversi mazzi di dark a diversi tempi di posa che vanno dai 30 minuti ai 5 minuti, sia per bin 1x1 che per bin 2x2 (in questo caso anche i 3 e 2 minuti dato che il binning quadruplica la FWC, la sensibilità ed il rumore).
Per ogni step di temperatura ho circa 25-27 dark, e questo è il numero che ho preferito produrre, un buon numero abbondante di immagini.
Per le riprese effettuate d'inverno, come ti dicevo questi dark, pescati nella libreria dal mazzo del relativo tempo di posa operativo, se applicati funzionano. Noti l'effettiva riduzione del rumore e soprattutto dei pixel caldi.
L'inconveniente è per le immagini estive. Questi dark da libreria effettuati in inverno funzionano in minima parte o anche non servono proprio, per le immagini riprese in estate, purtroppo, con una differenza di temperatura ambientale rispetto all'inverno superiore di 30° in media.

Quindi secondo me andrebbe fatta una libreria di dark invernale ed almeno una estiva, per poter beneficiare di una effettiva correzione a differenti temperature di esercizio.

Non credo quindi che serva fare una serie di dark per ogni grado di temperatura. Per quello in teoria ci sono i Bias che dovrebbero sistemare le cose... in teoria.
Se poi come nel mio caso dovessi fare una serie di librerie per i 27 dark per ogni 5 gradi di temperatura (facciamo un'ipotesi) per i miei mazzi da 5 minuti posa di differenza dovrei fare un totale di 4050 pose di soli dark in serate non operative... non si fniisce più e non servirebbe, credo, più di tanto; perché ho visto anche anche che queste librerie (come tra l'altro viene anche consigliato) dopo un certo tempo non sono più efficaci: bisogna rinnovarle e rifarle periodicamente, almeno una volta all'anno, direi (per il nostro sensore).

Infine: per fare il masterdark (diretto in MaxIm DL) io utilizzo la mediana.

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PGU osserva e fotografa con:
Celestron C 11 XLT - Rifrattore W.O. FLT 110 dgt f/7 + rid.-sp. type III 0,8X (f/5,6) - Tecnosky 70ED f/6 - Maksutov MC90
Celestron C140 f/3,65 Comet Catcher - Binocolo Vixen 20x80 | Avalon Linear FR - Vixen GP
CCD SXVF-H9 - camera ZWO ASI120MM - Canon 1100D - webcam SPC900 NC | SQM/L

Sito web: eos-pgu.weebly.com - Le mie immagini in Astrobin


Ultima modifica di PGU il martedì 4 settembre 2012, 14:24, modificato 3 volte in totale.

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2012, 14:18 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 16:41
Messaggi: 23657
secondo me, enrico, non avendo la possibilità di impostare la temperatura del sensore (che dubito potrai leggere con quel tool, infatti sono abbastanza certo che non ci sia un misuratore di T sul sensore del tuo ccd) ma dovendoti basare sulla temperatura esterna (avendo anche un delta fisso) non ha molto senso parlare di quali step usare.
A mio avviso la cosa migliore da fare è farsi una libreria di dark in varie serate in cui ci sia (tra l'una a l'altra) una differenza di temperatura esterna di 5°.
Per esempio se stasera riprendi e fuori ci sono 15° ti fai anche i "dark a 15°", se domani sera ce ne sono 16 è inutile rifarli, se ce ne sono, per dire 8° allora avrà senso.
spero si essermi spiegato, anche se mi rendo conto che (a causa della fretta, spero, ho scritto come un cane :D)

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MessaggioInviato: martedì 4 settembre 2012, 22:14 
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Iscritto il: venerdì 3 luglio 2009, 11:02
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In effetti segnarsi la temperatura esterna della serata e' utile, non ci ho mai pensato...
Posso... assegnare 10 gradi ai dark fatti a Marzo, 15 a quelli di Aprile...... :roll:
Mi incasino poi con l'aggiungere "peltier" al nome del dark e i secondi. Anche la mia non ha il termostato ma oltre a questo alcune volte il cavo non ha fatto contatto quindi il peltier non era in realta' acceso, ma non sono stato a rinominarli. Quindi non tutti i PeltierDark100 sono davvero dei dark fatti col raffreddamento.
Taccio su possibili errori sui secondi dichiarati... :oops: :mrgreen:
Insomma sarebbe comodo un tool che aiutasse una catalogazione manuale, una sorta di verifica. Ora dico una.... ma mi pare che ad occhio l'effetto di due dark diversi si vede, almeno sul mio sensore vedo che vanno via piu' o meno puntini bianchi (in raw).
Sull info dei fit c'e' il tempo di esposizione, ma

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Telescopio e montatura: Meade ACF LXD 75 (SC 8'') - Riduttore: Baader Alan Gee Mark II (attualmente: Feq 1090, f5.4)

CCD Deep: Orion DSCI II (color ICX429AKL 752*582 8.6nm*8.3nm) - Guida: OAG tramite Meade DSI Pro
CCD HiRes: Philips SPC900NC
Filtri: Hutec IDAS LPS-P2

SW di acquisizione ed elaborazione (su Vista32 e XP): MaxIm DL EE, Registax - SW di guida: PhD e ASCOM 5.5 Pulse Guide


Tra piccole iene anche il Sole sorge solo se conviene (Afterhours)


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MessaggioInviato: mercoledì 5 settembre 2012, 7:35 
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Iscritto il: giovedì 9 febbraio 2006, 0:07
Messaggi: 801
Località: Roma
Grazie ancora a tutti per le risposte in merito a questo argomento che reputavo fosse banale per i più esperti ma che vedo invece essere di più complessa esecuzione dei quanto mi attendessi.

Dunque se una libreria di darks completa porterebbe a qualche migliaio di frames stante il fatto che bisognerebbe farne una ventina abbondanti per step di temperatura e di lunhezza di posa e anche in base all'eventuale binning alla qual cosa davvero non avevo pensato, mi vien dapensare che forse, allora, non sarebbe un sacrificio troppo grande farne, che so, cinque nella stesso momento delle riprese distribuiti magari fra inizio, durante e fine sessione.
Che dite?
Io ho notato che tre darks paiono adeguati, a riprova vi posto una immagine di M33 presa lo scorso 17 agosto con temperatura di 20°C!!
CCD Atik 16 HR al fuoco di un Takahashi Sky 90 dotato del suo riduttore/spianatore dedicato con focale risultante di 405mm @ f. 4.5
Numero 10 pose da 600 sec cadauna, 3(tre) darks fatti a fine sessione-5 flats e nessun bias. Elaborazione con MaximDL 4, somma immagini con Sigma-Clip.
Nessuna elaborazione a parte un leggero stretching dei livelli a opra delllo stesso Maxim. Stante il nucleo bruciato non so se un DDP possa salvare qualcosa ma sono propenso a credere della necessità di prendere alcuni fotogrammi con esposizione non superiore ai 5(cinque) secondi. Ho notato infatti da prove su M31 che 30 secondi bruciano completamente il nucleo.
Grazie ancora per i vostri consigli.

Cieli Sereni


Allegati:
M33_600-SecX10-SigmaClip.jpg
M33_600-SecX10-SigmaClip.jpg [ 75.61 KiB | Osservato 2094 volte ]
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