Ciao a tutti, devo confessarvi che non ho proprio resistito. Dopo alcune notti passate a riprendere con la reflex usando l'accoppiata Nebulosity 3 + PHD Guiding ho voluto dare una possibilità al mio fedele MaxIm DL (il software d'acquisizione che da alcuni anni mi accompagna per le riprese con la ST-8).
Riassumo brevemente il mio setup:
- Telescopio di ripresa TS APO65Q (focale 420mm, diametro 65mm)
- Telescopio di guida WO (focale 388mm, diametro 66mm)
- Camera di ripresa DSLR Canon EOS-450D
- Camera di guida DMK21AF41
- Montatura Skywatcher HEQ5 Pro controllata via EQASCOM/EQMOD
- Guida via PulseGuiding ASCOM
Ricordo che sto parlando della sola ripresa. Tutte le calibrazioni le ho sempre fatte con MaxIm DL.
Le prime sere come detto ho usato l'accoppiata Nebulosity 3 + PHD Guiding. Nebulosity 3 ha fatto molto onestamente il suo lavoro, facilitandomi la messa a fuoco e gestendo bene il dithering. PHD Guiding si è dimostrato un programma davvero semplice da usare per me ed è riuscito facilmente a lavorare con la DMK. Tutto bene quindi, ma mi è mancata quell'integrazione con la montatura presente in MaxIm DL a cui ero abituato per puntare con precisione il telescopio. Per risolvere questa (a mio avviso) mancanza eseguivo il puntamento con MaxIm DL e poi, una volta inquadrato il soggetto, passavo a Nebulosity per l'acquisizione.
Ieri sera mi son detto: ma se io a questo punto facessi fare tutto a MaxIm DL? Sapevo già che gestisce bene la Canon in quanto, come detto, l'ho usato per il puntamento fin dalla prima sera, ma non avevo mai provato a fargli digerire la DMK che non è tra le camere supportate nativamente. Ci sono due strade per questo: usare un driver ASCOM Camera oppure sfruttare l'interfaccia Video DS.
La soluzione del driver ASCOM parrebbe la migliore in quanto permette di controllare direttamente da MaxIm il tempo di posa della camera, ma purtroppo l'unico driver ASCOM per le DMK disponibile è una versione beta a cui manca una funzione fondamentale: la gestione della ROI. Quindi tutto bene finché si acquisiscono immagini di tutto il sensore, ma quando se ne deve selezionare solo una parte (come accade in MaxIm durante l'autoguida) la versione beta attualmente disponibile restituisce solo un quadrato nero.
Ho quindi provato con l'interfaccia Video DS di MaxIm DL. Con questo metodo qualunque sorgente con driver WDM (quindi anche la DMK) è utilizzabile. Lo svantaggio è che questo sistema è stato pensato per le webcam e non è in grado, ad esempio, di comandare direttamente il tempo di posa. In pratica si può usare questa interfaccia in due modalità:
1. Si apre il pannello di controllo della camera e si impostano qui i parametri (compreso il tempo di posa). Così facendo il tempo di posa impostato nel pannello di MaxIm DL sarà ignorato.
2. Si apre il pannello di controllo della camera e si imposta un tempo di posa piuttosto basso (poniamo ad esempio 0.5 secondi), quindi l'immagine acquisita da MaxIm DL sarà la somma dei fotogrammi inviati dalla camera nel tempo impostato in MaxIm DL. Ad esempio se in MaxIm DL si chiede uno scatto di 10 secondi il programma si metterà a sommare tra loro i fotogrammi che per 10 secondi la camera invia e questa sarà l'immagine restituita.
Il secondo metodo è molto utile credo se si utilizzano webcam non modificate per le lunghe pose (a proposito, ho visto che sono presenti anche varie impostazioni per controllare le webcam modificate, ma non ho approfondito), ma visto che effettuare esposizioni lunghe "vere" per la DMK non è un problema ho scelto il primo metodo.
La DMK non è una camera specifica per l'autoguida (anche se adempie al compito senza sforzi) e quindi non dispone di una porta ST-4. Per questo motivo ho usato il controllo via "Telescope" di MaxIm DL, che poi altro non è che il controllo attraverso l'interfaccia ASCOM definita per la montatura.
Sistemate queste cose ho potuto iniziare la prova. La messa a fuoco, sia della DSLR che della DMK è stata piuttosto agevole.
Per una prima messa a fuoco della reflex sono andato ad occhio osservando l'immagine di una stella piuttosto luminosa (avevo il filtro H alfa montato nella reflex) nella finestra di LiveView di MaxIm DL (anche Nebulosity ha il LiveView ma, almeno sul mio PC, ha un refresh molto lento mentre quello di MaxIm mi è parso ottimo. Per rifinire il fuoco o invece eseguito una serie di scatti di una piccola ROI attorno alla stella leggendo di volta in volta il valore FWHM fino a minimizzarlo. A differenza di quanto accade con Nebulosity (che durante il fuoco riceve dalla DSLR immagini JPEG molto compresse, e si vede) con MaxIm DL è possibile scegliere la qualità degli scatti in ogni situazione. Seguendo i consigli del manuale di MaxIm DL ho quindi effettuato la messa a fuoco a 1600 ISO in Monochrome RAW ed in binning 2x2 (quest'ultima opzione è necessaria per annullare il reticolo della matrice di Bayer che renderebbe inaffidabili le misurazioni della FWHM). Per la messa a fuoco della DMK ho agito in modo analogo, andando dapprima ad occhio con una sequenza di pose e quindi isolando una singola stella e misurandone l'FWHM.
Una volta puntato il soggetto attraverso il pannello Observatory (con una breve serie di GoTo, scatto di prova con la DSLR a 1600 ISO in binning 2x2, plate solving e sync) ho attivato l'autodark sulla DMK ed impostato un tempo di posa di 2 secondi, quindi ho effettuato la calibrazione.
La calibrazione di PHD e di MaxIm avviene in modo leggermente diverso: mentre PHD esegue una serie di spostamenti fino al raggiungimento di una certa distanza della stella dalla posizione di partenza, MaxIm effettua un solo spostamento in ciascuna direzione. Come risultato la calibrazione dell'autoguida effettuata con MaxIm DL risulta essere più rapida.
Un'altra differenza che salta subito all'occhio è il modo in cui l'immagine del sensore di guida viene visualizzata sui due programmi: mentre in PHD per default la visualizzazione è piuttosto "naturale" con un fondo cielo poco rumoroso e stelle puntiformi nella finestra di MaxIm DL l'immagine subisce un forte stretch col risultato di mostrare un fondo cielo molto rumoroso e le stelle dilatate. Si tratta solo di una differenza nella visualizzazione, i dati necessari al calcolo del centroide di ciascuna applicazione sono gli stessi.
Io ho in passato usato l'autoguida di MaxIm DL con il sensore secondario della ST-8 su un'ottica da 900mm di focale constatando una guida a volte problematica, mentre qui ho usato PHD con 388mm di focale constatando una guida perfetta al primo colpo. Commettendo un errore che a volte si fa ho quindi pensato che l'algoritmo di PHD fosse assai migliore di quello di MaxIm DL mentre ieri sera mi sono accorto che a parità di ottica/camera la qualità della guida è praticamente identica (anzi ritoccando leggermente l'aggressività di MaxIm DL la sua guida è stata, seppur di poco, migliore).
A questo punto ho creato la richiesta per una sequenza di immagini RAW monocromatiche da 1200 secondi a 800 ISO, con un dithering di 8 pixel (pochi, la prossima volta ne faccio almeno il doppio) e l'ho avviata constatando come tutto sia filato liscio.
In conclusione ho trovato che i due programmi si sono comportati altrettanto bene. MaxIm DL una volta che se ne è compresa la filosofia a volte un po' tortuosa, rende un po' più semplice la messa a fuoco (e permette l'autofocus se si è attrezzati con un servofuoco) e molto più semplice l'inquadratura. Inoltre a me piace molto il fatto che inserisca una miriade di dati nell'intestazione FITS delle immagini acquisite (anche Nebulosity ne inserisce parecchi, ma non alcuni a mio avviso molto utili tipo le coordinate approssimative di centro lastra o il tipo di frame acquisito).
Ci sarebbe il fattore prezzo: Nebulosity 3 costa 80 dollari e PHD Guiding è gratuito mentre MaxIm DL Pro di dollari ne costa 600. Ma considerando il fatto che questi soldi li ho già spesi (e che il denaro non fa la felicità, mentre un buon software si) ignorerò questo dettaglio e penso che d'ora in poi userò MaxIm DL anche per l'acquisizione con la DSLR. Se poi qualcuno (potrei provarci io, ma senza fretta) facesse un driver ASCOM decente per la DMK la cosa diventerebbe ancora più semplice.
Ora spero che questo mio racconto inneschi una costruttiva discussione con le vostre esperienze in merito.