Eccovi un'altra planetaria, questa volta ci spostiamo nel Pegaso, verso una delle più belle nebulose di questa costellazione, di cui stranamente sia gli astrofili che gli astronomi non ne tengono ben conto!
Si tratta della Jones 1, scoperta nel 1941.
Jones 1Due anni fa avevo tentato di effettuare una ripresa in luce bianca con esposizioni da 60 secondi...qualcosa era uscita ma nulla di seriamente proponibile. Quindi quest'anno ho approfittato per affrontarla nuovamente, soprattutto con l'utilizzo di filtri interferenziali, i soliti Halpha e OIII.
Data la bellezza del soggetto era mia intenzione dedicargli molto tempo per ottenere un'immagine finale più profonda possibile.
Come potete vedere dall'immagine, le riprese sono state ottenute nell'arco di 4 notti parziali.
A causa del setup che mi ritrovo ho il limite dell'inversione di meridiano. Se eseguo l'inversione di meridiano, nel piccolo campo inquadrato dalla ccd non trovo l'oggetto, perchè la precisione a 1200mm di focale con il sensore di piccole dimensioni lascia un pò a desiderare, per cui dovrei smontare il ccd eseguire nuovamente l'allinemanto manuale su una stella e risincronizzare l'eqmod...quindi vi lascio immaginare il tempo e la voglia di fare questa operazione in piena notte. Per cui mi limito sempre a riprendere fin quando l'oggetto non raggiunge il meridiano e basta.
Per la Jones 1 ho avuto la possibilità di effettuare riprese in più notti, perchè nella prima parte della notte riprendevo un'altra planetaria, appena questa giungeva al meridiano, iniziavo con la Jones 1, e così per 4 notti, permettendomi di ottenere l'immagine che vi mostro.
Ho cercato in lungo e in largo informazioni su questo oggetto ma a quanto pare non è stato al momento preso di mira per uno studio specifico che ne svisceri le proprietà fisiche, per cui vediamo quel poco che è possibile tirar fuori dalle due riprese in banda stretta.
Come si vede dal confronto tra Halpha e OIII, le due riprese in termini di differenze morfologiche sono assolutamente sovrapponibili e nell'elaborazione finale riscontriamo un colore perfettamente uniforme. La differenza importante è nell'intensità del flusso, in quanto in OIII la planetaria appare molto più brillante che in Halpha, segno inequivocabile che la stella centrale si trova nella fase finale di contrazione lungo il ramo orizzontale del diagramma HR che la porterà al successivo spegnimento dello stratarello di idrogeno che al momento sta bruciando in superficie.
Quindi la Jones 1, non presentando stratificazioni della ionizzazione del gas nebulare, è una planetaria che si trova al momento ad alto livello di ionizzazione da parte della stella centrale (ed è quindi otticamente sottile).
Interessante è lo sbuffetto esterno che appare diverso nelle due bande, forse dovuto ad un effetto di schermatura della radiazione della stella centrale (per la distanza dal centro e la densità nebulare, quindi aumento dello spessore ottico) che causa un "ombra" all'OIII all'interno, mentre in Halpha è visibile per effetto di fluorescenza. Ma queste sono solo congetture!
Cercando nella rete sono riusto a trovare una sola ripresa confrontabile con la mia e sono rimastro molto sorpreso:
http://www.narrowbandimaging.com/jones1 ... 3_page.html'immagine è stata eseguita in Halpha e OIII, quindi come la mia...ma lo strumento è un Cassegrain da 450mm il tempo di ripresa complessivo è di 34 ore!!!

Eppure il risultato finale è molto simile al mio anche se sembra avere meno dinamica e meno profondità.
Spiego la cosa solamente per una questione di lumiosità dello strumento, io ho aperato a f/4.8 a 1200mm di focale, mentre questa è stata ottenuta a f/7.1 a 3366mm.
Secondo voi è così o c'è anche qualche problema dovuto all'elaborazione finale? Con 34 ore d'integrazione mi aspetterei di più specialmente da un telescopio di quel diametro. Voi che ne pensate?