Come anticipato nella discussione su IC1805 vorrei descrivere a grandi linee le varie considerazioni che ho fatto per poter riprendere l’attività astrofotografica, che avevo interrotto dal 2015 causa trasferimento in città e due figli piccoli. Immagino questa possa essere la sezione giusta in quanto sono presenti anche considerazioni sul setup di ripresa, eventualmente chiedo a chi di dovere di spostarla.
Il mio setup era composto da 80Ed + reflex Canon modificata su una cg5. Dalla mia precedente postazione in paese, ogni volta mi toccava trasportare l’attrezzatura, fare i vari collegamenti elettrici (alimentazione e pc), fare l’allineamento assistito con l’aiuto del cercatore e del pc, attendere che entrasse in temperatura la cold box con dentro la Canon, ecc… tutto ciò portava via almeno un’ora prima di essere operativi.
Nella mia attuale abitazione (cielo cittadino Bortle 7 se va bene) sarebbe stato davvero complicato operare con il setup attuale, complice anche la ridotta porzione di cielo visibile.
Per cui da gennaio ho pianificato le seguenti modifiche ed integrazioni, attingendo sul nuovo per le camere e sull’usato per la montatura, andando al contempo a rivendere tutte le componenti del setup non più utilizzate, che per fortuna hanno trovato una nuova casa.
Ho mantenuto come tubo l’80Ed a cui ho abbinato una asi 294 mc pro a colori con filtri l-extreme e L-pro, in modo da poter tentare la banda stretta senza passare per una monocromatica con relativi filtri che avrebbe innalzato il budget. Il treno ottico è composto da spianatore 1x tecnosky, rotatore manuale, ruota porta filtri mini di zwo. L’alternativa sarebbe stata quella del cassetto porta filtri da 2”, ma tra costo aggiuntivo filtri e cassetto arrivavo quasi al costo della ruota con filtri da 1.25”, che comunque mi consentono di sfruttare il sensore della 294 e di non rifare flat al cambio filtro. Sul tubo ho montato il twist lock della badeer, che rende più semplice il fissaggio della camera che smonto quando ripongo il tubo nella valigia, mentre ho motorizzato il focheggiatore con il sistema zwo. Per la guida ho scelto l’ultraguide da 60 mm di Artesky con la asi 120mm. Il sistema di guida è fissato con morsetto in modo da poterlo spostare su un altro tubo velocemente.
Ho scelto di usare l’ecosistema zwo soprattutto perché per gestire tutto ho scelto l’Asiair Pro. L’Asiair, per le mie necessità è proprio l’accessorio che mi ha cambiato la vita. 10 minuti in tutto per avere pronto il setup (su treppiede) usando il plate solving, e la comodità di non avere pc e cavi volanti.
Ho montato l’Asiair su una piastra montata superiormente al tubo mediante morsetto (in modo da spostarla sul mak127 dedicato al planetario). Come cablaggi ho solo l’alimentazione per l’Asiair pro e quella per la montatura (che è meglio tenere a parte) più il cavo eqmod tra asiair e montatura. Posso smontare perciò il tubo staccando solo due cavetti, tutto è integrato sullo stesso.
Per finire finalmente sono riuscito a trovare sul mercato dell’usato una EQ6 pro modificata Rowan. Ora non ho problemi con il carico dell’attrezzatura (7.5 kg l’attuale configurazione, al limite per la cg5) e soprattutto con la guida.
Dopo i primi test con treppiede ho avuto modo di valutare le porzioni di cielo inquadrabili, che ho misurato per bene usando una foto sferica caricata come landscape di Stellarium, su cui pianifico le riprese per quel che riguarda gli orari in cui l’oggetto non è coperto dal terrazzo del piano di sopra. Purtroppo la postazione è sul un balcone, rivolto perfettamente a nord e con visuale quasi completa da est a ovest (limitata dal palazzo di fianco). Per aumentare la porzione di cielo inquadrabile ho perciò deciso di realizzare e installare una colonna, che ho montato sullo spigolo del balcone. In questo modo il tele può puntare oggetti almeno fino a 70 gradi in corrispondenza del meridiano (teoricamente potrei puntare quasi allo zenit). Le nebulose cuore ed anima ad esempio posso inseguirle per tutta la notte. Per altri oggetti organizzo le serate a blocchi in relazione a quando l’oggetto scompare e ricompare per via dell’ingombro del balcone del terzo piano. Per fortuna i solai sono vecchio stampo a 2.9 metri!
Al momento la montatura è montata fissa sulla colonna, protetta da asciugamano, busta in plastica nera robusta e sacco geopik. Il tubo completo di tutta l’elettronica nel caso lunghi periodi di fermo causa maltempo lo stacco e lo conservo in valigia, altrimenti sta sotto il telo. Ho verificato con termometro che anche con le temperature torride dello scorso luglio il telo fa il suo dovere.
Nelle foto potete vedere il setup su treppiede (giusto per capire le condizioni di ripresa), la colonna e il setup al lavoro. La colonna l’ho realizzata in acciaio saldato e verniciata con vernice epossidica, mentre la piastra superiore regolabile è in acciaio inox. Tra montatura e questa piastra ho realizzato una flangia apposita per le eq6. La colonna l’ho fatta bella pesante perché non si sa mai cosa prevede il futuro, ed è fissata alle pareti in calcestruzzo, sul fondo la piastra serve solo come appoggio per le tre viti di livellamento grossolano inferiori.
Forse sono stato un po’ prolisso, ma se occorrono altri dettagli sono a disposizione!
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